Tolentino nel medioevo

 

Dalle stampe antiche notiamo che Tolentino era un borgo sicuro e difeso dalla sua posizione, l’intera collina alluvionale fu chiusa entro la cerchia delle mura, lungo la quale c’erano 7 porte.

Una delle posizioni naturali di difesa  che rafforzava il lato più meridionale della cinta muraria è stato il torrione d’angolo, chiamato ” di San Catervo”.  Cilindrico, il torrione s’imponeva alla sommità del poggio con tutto il suo potere di difesa nel contesto della città murata.

 

Entro la cerchia delle mura la  città era suddivisa in quartieri:

San Catervo,     parte sud-est;

Santa Maria,          “   sud-ovest;

San Martino,          “   nord-ovest;

San Giovanni,        “   nord-est.

Tolentino si distingueva urbanisticamente tenendo presenti le porte e le 4 chiese più importanti dell’epoca: San Catervo,   S. Maria,   San Martino,  San Giovanni, intorno alle quali si riscontrava un più denso aggregamento urbano.

Per una distinzione approssimata era sufficiente congiungere per un verso Porta da Capo con Porta del Ponte, per l’altro Porta Adriana con Porta Marina.

Non sappiamo se essi si distinguessero socialmente e se, oltre che per essere più centrali, i primi due fossero anche i più signorili, mentre gli altri due trovandosi alla periferia di ogni interesse economico, hanno fatto registrare i massimi affollamenti ed hanno attirato le categorie sociali più povere, sono state le zone dall’edilizia più scadente.

Una ipotesi  è che i quartieri fossero divisi dalla linea di mezzeria della strada pubblica, per cui si era in quartiere o nell’altro col semplice spostamento di pochi centimetri; la mezzeria veniva segnata da una fascia di mattoni posti di taglio ed inserita nell’acciottolato, aveva ancora valore nel sec. XVIII.

 

Si ha una situazione topografica intricata e si trova nella posizione del Palazzo di Nicolò Mauruzi, abitazione del condottiero – oggi Palazzo Benadduci sito in piazza Mauruzi - l’elemento centrale e chiave di lettura, in quanto situato nel punto d’incontro tra i quartieri di San Martino, di Santa Maria, e di San Giovanni.

 

La  piazza Maggiore, ubicata nello luogo dell’odierna Piazza della Libertà, era nei quartieri di Santa Maria  e San Catervo e rappresentava il centro amministrativo, politico, commerciale, cioè il cuore della nostra cittadina.

Il Gualtieri, afferma che vi era una bellissima statua di donna che il popolo chiamava “Saracina”, forse per attribuirle caratteristiche esotiche e misteriose, ma ora sappiamo che raffigura Giulia, la figlia di Tito.

Sulla piazza dava il Palazzo  del Podestà (poi dal 1482 Palazzo dei Priori).

Nel XIV sec. la Casa Varano fece costruire “il Palazzo Comune di Tolentino” che fu inaugurato da Berardo Varano il 1 marzo 1361, aveva una torre civica, con due campane; lo stesso è riconoscibile in un ex-voto di San Nicola.

Nel 1454 venne fatta preparare una stanza del Palazzo e vi venne collocato un orologio.

Nell’area in  cui fu costruito Palazzo Sangallo, si ergeva la chiesa di San Girolamo, ufficiata dalla Consacrazione Apostolica.

 

Per avere un’idea del territorio di ogni quartiere conosciamo gli edifici attuali con la loro storia, solo così , consapevoli della nostra approssimazione, possiamo scoprire a quale quartiere apparteniamo in quanto cittadini di Tolentino.