Marcello Serrini

Il dizionario moderno di A. Panzini, alla voce ‘Capo Calotta’, recita: “Gergo militare: il più anziano degli Ufficiali subalterni.Azione morale e censoria”.

Questa denominazione nel Corpo degli Alpini assume una connotazione più precisa, e cioè: ‘l’ufficiale più anziano di grado meno elevato’. Tenuto presente che gli Ufficiali Subalterni sono, nell’Esercito, i Sottotenenti ed i Tenenti, la differenza è minima. La differenza la faceva il noto ‘battesimo alpino’ per tutti i novelli Alpini, di qualunque grado, all’arrivo al Reggimento! Il Capo Calotta del ‘mio’ battesimo era un baffuto tenente di cui ricordo non il nome, ma la sadica espressione del viso, comune anche a quasi tutti gli ufficiali anziani subalterni presenti in qualità di componenti della Calotta del Reggimento riunita per la ‘cerimonia’. Furono, per me e per altri cinque sottotenenti cpl appena nominati, quattro lunghissime ore di dure prove da superare in uno stanzone della caserma di Tolmezzo nel lontano dicembre del 1953. Furono: secchiate di gelida acqua; percorsi di guerra vari a carponi e ramazzate nel sedere; Dopo ogni ‘prova’ si doveva raccontare alla Calotta una barzelletta divertente - pena la ripetizione della prova stessa - a dimostrazione dell’assenza di rancore e delle proprie doti di carattere.

Il ‘battesimo’ terminava sempre con la ‘comunione alpina’: una fetta di patata cruda inzuppata nell’orina del mulo.

Barbara e dura tradizione? Mah... Attualmente quel tipo di ‘battesimo’ non è più in uso, però è anche indubbio che quelle ‘torture’, stoicamente sopportate, servivano a testare la forza del carattere individuale in vista delle ben difficili prove che la ‘naja alpina’ ci avrebbe sicuramente riservato in seguito. E comunque, credetemi, le ricordo con grande piacere.

Ora svolgo il ruolo di Capo Calotta nel Coro Malga Roma, e le punizioni comminate, esposte e motivate nella nostra bacheca, vengono espiate con la semplice oblazione consistente in un numero di bottiglie di vino proporzionato alla colpa… Colgo anzi questa occasione per sollecitare i puniti, ritardatari o riottosi, alla pronta espiazione delle pene inflitte!!! Marcello Serrini Sten. Cpl. Brg Julia 8° Rgt Btg Feltre (anni 1953-'54) 

 

 

 

 

 

 

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