All'Arabia Saudita piace la frusta

Negli ultimi anni, nei media sauditi è emerso un dibattito sull'uso della flagellazione come punizione inflitta dall'Autorità Saudita per la Promozione della Virtù e la Prevenzione del Vizio. Centinaia di sauditi vengono flagellati ogni settimana per presunti reati "di immoralità", come il molestare le donne, il raggrupparsi davanti alle scuole femminili e numerosi altri ‘crimini’. Segue una sintesi della discussione dei media riguardo alla flagellazione (tratto da www.memri.org):

Nel 2001 è iniziata la discussione pubblica sulla flagellazione, quando funzionari del governo saudita hanno costituito un comitato per accelerare i procedimenti legali assumendosi la responsabilità di infliggere la flagellazione ai giovani accusati di "molestie". L'Autorità per la Promozione della Virtù e la Prevenzione del Vizio, la polizia religiosa saudita, è responsabile del controllo di questo tipo di molestia da parte dei giovani ed è autorizzata ad infliggere fino a 15 frustate per ogni reato. Il comitato, istituito nel 2001, comprende rappresentanti dell'ufficio del Procuratore Generale e del governatorato generale.
In seguito all'istituzione di questo comitato, hanno cominciato a comparire settimanalmente nei media sauditi resoconti di fustigazioni di giovani su larga scala. In un articolo dell'ottobre 2001 si legge, "63 molestatori frustati, 10 dei quali lavoratori stranieri", e una settimana più tardi si legge ancora, "39 molestatori frustati la settimana scorsa, 5 dei quali lavoratori stranieri". In dicembre 2001, è stato riferito che 177 giovani sono stati frustati in una sola settimana, "cinque dei quali lavoratori stranieri".
Poco prima del Ramadan 2001, le autorità di Riad hanno discusso sull'opportunità della flagellazione durante la festa. Alla fine hanno deciso "di continuare la flagellazione durante il mese del Ramadan: la scorsa settimana ne sono stati frustati in 59, fra di essi 8 lavoratori stranieri". La settimana successiva, veniva riferito "un incremento nel mese del Ramadan: la flagellazione, in una settimana, di 66 molestatori, fra i quali due lavoratori stranieri". Il comitato ha deciso per una "breve pausa" nella flagellazione durante la festa di Eid Al-Fitr, ma non appena si è conclusa la festa, "il comitato ha mandato a chiamare 140 giovani coinvolti in molestie per punirli con la flagellazione." Prima di Eid Al-Fitr, una fonte d'informazione del comitato ha dichiarato che la flagellazione sarebbe continuata durante questa festa. Secondo la fonte, "ogni anno durante le feste le masse vanno al mercato e in posti pubblici e, come risultato, le molestie aumentano."

In un comunicato stampa del febbraio 2002, il comitato ha descritto i suoi metodi. Il primo passo, ha scritto, è quello di avvertire il giovane accusato di molestie. Se questi non dà retta all'avvertimento, viene arrestato e portato alla stazione di polizia per indagini. Se il suo comportamento in qualunque modo "ha offeso l'onore di altri", egli viene punito "con non più di 15 frustate". In caso di recidività, suo padre viene convocato per assistere alla flagellazione.
La flagellazione non viene inflitta solo ai "molestatori"; è usata anche per altri reati, come le gare di accelerazione nelle strade. Un articolo del 13 dicembre 2001 del quotidiano governativo saudita Al-Riyadh ha riferito dell'arresto di 19 guidatori a Medina. Youssef Al-Bunian, capo della polizia di Medina, ha spiegato che sono stati frustati nel centro della città, "vicino ai residenti che si erano lamentati del rumore."
In un'altra occasione, un tribunale ha disposto 75 frustate a ciascuno dei tre studenti che avvrebbero aggredito un insegnante e la flagellazione ha avuto luogo davanti ai portoni della scuola.
In un ben noto caso, il giornalista liberale Mansour Al-Nogaidan è stato condannato a 75 frustate per presunte imprecazioni contro un altro uomo.
Un uomo che ha definito "laico" il poeta saudita Ibrahim Shahbi è stato condannato a 60 frustate davanti a una moschea, dopo le preghiere del venerdì.
Un minore dichiarato colpevole di un atto indecente è stato condannato a 6 anni di prigione e a 500 frustate.
Un assistente di volo delle linee aeree saudite convinto a contrabbandare 8 bottiglie di liquore è stato condannato a 45 giorni di prigione e a 150 frustate.
Tre mesi di prigione e 70 frustate sono stati inflitti a ciascuno dei 36 uomini e donne che hanno partecipato a una dimostrazione in favore dei diritti umani a Riad nel settembre 2003.
Il sito web dell'Autorità per la Promozione della Virtù e la Prevenzione del Vizio riferisce che ogni membro di un gruppo di giovani, che "hanno attaccato" gli uffici dell'Autorità, è stato condannato a tre anni di prigione e a 3000 frustate.

In Arabia Saudia il dibattito pubblico sull’opportunità o meno della flagellazione è tutt’ora aperto. I media sauditi hanno comunque concesso un ampio palcoscenico ai sostenitori della flagellazione. Fayyad bin Hamad bin Muhammad Al-Fayyad, un sostenitore entusiastico, ha puntualizzato le sue osservazioni dicendo, "Giuro e ho perfino visto con i miei occhi... che la donna è la causa principale delle molestie. Sì, la donna. È lei che spinge i giovani a molestarla. È l'unica colpevole perché si reca in posti dove si trovano giovani uomini - i mercati, i centri sportivi... Queste donne non vengono a comprare... lasciano il mercato a mani vuote. Vanno nei centri sportivi indossando i vestiti più belli e i gioielli, e dondolano e ridacchiano rumorosamente... Sì, la donna è la causa, è lei la sola colpevole ed è più meritevole di punizione dei giovani uomini..."
È interessante notare che la maggior parte dei propugnatori della flagellazione mette in chiaro che in caso di molestie la colpa è delle ragazze. Ahmad Abdallah Aal Naji, insegnante della scuola tecnica di Abha, ha scritto che, per parte sua "è entusiasta della flagellazione, come punizione….La flagellazione immediata è la punizione migliore e il miglior deterrente. Inoltre, questa punizione non costa niente. Bastano poche fruste e un abile flagellatore."
Aal Naji si è anche affrettato a chiarire che, a suo giudizio "la responsabilità per l'80% dei casi di molestie è delle ragazze, che sono intenzionalmente provocanti, con i loro vestiti trasparenti, pantaloni colorati, veli provocanti, occhiali scuri e lunghe ciglia finte. In questo modo inducono i ragazzi a molestarle e a seguirle fino in casa. Io richiedo la flagellazione per le ragazze che sono state molestate, e chiedo che essa sia eseguita da donne religiose idonee, in collaborazione con l'Autorità per la Promozione della Virtù e la Prevenzione del Vizio, e alla presenza delle loro madri, al fine di correggere ciò che può essere corretto prima che sia troppo tardi."
"Allo stesso modo, io posso assicurare che le giovani donne che proteggono il loro onore…e portano abiti che coprono il capo [e arrivano ai piedi], e guanti, non sono soggette a molestie anche quando sono sole, perché non c'è nulla di provocante per i ragazzi"

Il Dr. Abd Al-Ilah bin Sa'd bin Sa'id, dell' Università Re Saud ha affermato che "nella maggior parte dei casi, la flagellazione è una punizione efficace perché provoca al colpevole dolore e umiliazione. Ma ci sono alcuni casi nei quali la flagellazione non è efficace. Comunque sono sempre i ragazzi che sono flagellati; e che ne è delle ragazze, se è dimostrato che sono loro la causa delle molestie? Forse si dovrebbe punirle con la flagellazione" .

Attualmente, le autorità saudite stanno cercando di formare in tutto il paese dei comitati simili a quelli di Riyadh. Il funzionario per la Promozione della Virtù e la Prevenzione del Vizio Sheikh Ibrahim Al-Gheith ha annunciato che i molestatori devono essere flagellati immediatamente e in pubblico: "L'Autorità flagellerà immediatamente chiunque sia colpevole di molestie nei confronti di ragazze perché la 'molestia' è un fenomeno che non deve esistere nel nostro paese, è estraneo alla nostra società e alla condotta dei nostri figli e delle nostre figlie. Basandoci su una ricerca, abbiamo deciso che l'interesse pubblico richiede la flagellazione immediata come rimedio e deterrente per queste persone."
"Si deve sapere che noi proteggiamo la riservatezza delle famiglie, Se un giovane viene flagellato in un luogo pubblico, noi non riveliamo il suo cognome così da non danneggiare la reputazione della sua famiglie e preservarne l'onore… Per nessun motivo eseguiremo la flagellazione prima che la colpa dell'accusato sia dimostrata. L'Autorità opera sulla base non di sospetti, ma di fatti."

Nota dei redattori del sito

Il ricorso alla frusta non paga, se è vero che la delinquenza giovanile in Arabia S. è in forte crescita. Riportiamo lo stralcio di un articolo del 10/5/2004 apparso su Asianews.

…La vertiginosa crescita della disoccupazione giovanile (salita al 13%, mentre la disoccupazione complessiva arriva al 35%) sembra essere anche la causa del sempre più alto tasso di criminalità. Secondo un rapporto dell’Autorità Monetaria dell’Arabia Saudita (The Saudi Arabian Monetary Agency), pubblicato alla fine del 2003, il tasso di criminalità tra i giovani sauditi è cresciuto del 320% dal 1990 al 1996. Per il 2005 ci si attende che cresca ancora del 136 %. Il dato è particolarmente significativo perché fino a non molti anni fa il Regno sosteneva di avere un così basso tasso di criminalità da vantarsi di essere una società virtualmente senza crimine. Tale caratteristica veniva attribuita all’applicazione molto rigorosa della “Sharia”, la legge tradizionale islamica che prevede la decapitazione per assassini, spacciatori di droga, violentatori ed adulteri. Per i ladri è ancora previsto l’amputazione della mano.

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