INTERVISTA A KARY
B. MULLIS
Nobel
per la Chimica 1993, è noto per aver scoperto la PCR, reazione a catena della
polimerasi, una tecnica che ha rivoluzionato il mondo della chimica e della genetica. E’ direttore
dell’Istituto per la Biologia Molecolare di Irvine, California..
Com’è
che ha iniziato ad interessarsi di AIDS?
“Casualmente
nel 1988, sentendo tutto questo allarmismo sull’AIDS avevo pensato di
inventare un sistema per rilevare la presenza dell’ HIV nelle sacche di sangue
per trasfusione, ho cercato di documentarmi a proposito ma mi sono accorto che
non esisteva nessuna referenza scientifica sull’HIV. I colleghi, l’ambiente
scientifico internazionale, davano tutto per scontato ma non esisteva un solo
straccio di prova. Da anni lavoravano sul niente e continuano a farlo. Allora mi
sono incontrato con Luc Montaigner ma è stato inutile, le sue argomentazioni
non sono riuscite a convincermi. Una sera mentre rientravo in auto a San Diego
ho ascoltato alla radio un’intervista di Peter Duesberg e ho trovato le sue
argomentazioni scientificamente molto convincenti, per questo quando sento
qualcuno che lo attacca lo difendo strenuamente perché tutto quello che
sostiene quadra perfettamente”.
E
le teorie ufficiali allora?
“Tutto
quello che dicono non sta in piedi perché non sono mai riusciti a isolare
questo HIV, hanno diffuso micrografie del virus che poi si sono rivelate false o
artefatti. E’ un continuo balletto di contraddizioni, dati inventati,
statistiche improbabili, convegni e conferenze che non portano a niente, solo a
una girandola di bugie e a un mare di soldi, generando paure che sono molto più
diffuse e dannose della stessa epidemia. E’ una cosa che trovo estremamente
stupida con le persone che intanto continuano a morire a causa delle cure
velenose che gli propinano e dalle quali le industrie chimiche e farmaceutiche
ricavano un mare di profitti.
Si,
come cittadino statunitense ritengo assurdo che debba contribuire con le mie
tasse a finanziare le pseudo ricerche di questi cialtroni. Mi sembra che fino ad
ora gli abbiamo dato decine di bilioni di dollari”.
Vuol
forse dire che siamo di fronte ad un complotto?
“C’è
come una specie di coalizione molto pericolosa tra politici, scienziati e
industrie che creano queste paure apocalittiche tra il genere umano soltanto per
i loro sporchi interessi, perché vogliono essere rieletti, vogliono tenersi
stretto il loro posto di lavoro, rimanere nella loro torre d’avorio. Vogliono
guadagnare un sacco di soldi, accedere a finanziamenti illimitati, eccetera”.
Come
vede il suo impegno futuro per l’AIDS?
“Non
me ne frega proprio niente, ora ho altri interessi. Se si tratta di difendere
Duesberg o dire a David Ho (presidente del Centre of Diesease Control di
Atlanta, ndr) a Robert Gallo o a Luc Montagnier che sono solo dei farabutti o
degli idioti di certo non mi tiro indietro, ma l’AIDS non fa parte della mia
vita, non posso diventare il poliziotto della salute nel mondo, se altri se lo
sentono lo facciano pure. Ci sono altre cose che mi stimolano di più, ora per
esempio mi interesso di optronica. Sto studiando un computer dove i dati siano
elaborati dalla luce, non dovete sempre rompermi con questa storia
dell’AIDS...Mi piacerebbe portare una nave piena di acqua fresca e di
zanzariere nei quartieri delle città sudafricane dove ci sono i cosiddetti
milioni de ammalati di AIDS, potreste vedere come guarirebbero senza
medicine”.
Tratto da “Sull’ HIV solo bugie” Informazione, anno VII numero 34