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CHIESA DELLA CONFRATERNITA DI SANTA CHIARA



Via Mazzini 167 - 16031 BOGLIASCO


Risale al 1403 la fondazione della Confraternita di Santa Chiara a Bogliasco. In quegli anni erano ancora vivi il ricordo ed il fermento lasciati dal passaggio lungo le Riviere del movimento dei Bianchi di Provenza del 1399: predicando pace e misericordia, questi penitenti che provenivano dalla Francia, avevano toccato tanti centri della Liguria e della Toscana lasciando segni tangibili del loro passaggio, quali un generale rinnovamento spirituale delle popolazioni e delle istituzioni, nonché la formazione o la ricostituzione di tante confraternite laicali.

La Confraternita di Santa Chiara a Bogliasco, come altre confraternite liguri, sorse appunto dietro questa spinta, e sin dall'inizio fu finalizzata, oltreché all'aiuto reciproco tra i propri aderenti, anche e soprattutto al suffragio dei defunti ed alla loro tumulazione. Della sua esistenza, già nel XVI secolo esiste numerosa documentazione in atti notarili, con i quali privati cittadini nei loro testamenti donavano beni alla "Casaccia Sanctae Clarae in Boliasco".

Documento fondamentale che conferma l'esistenza di un edificio religioso con sede della Confraternita, è il resoconto della Visita apostolica alle chiese della Diocesi genovese, fatta da mons. Francesco Bossi nel 1582. In esso il Bossi segnalava il buono stato dell'edificio, aggiungendo alcune annotazioni riferite agli arredi liturgici, invitando altresì i Confratelli alla tenuta di regolari libri cassa e degli iscritti, sulla base delle prescrizioni del Concilio di Trento.

Nella prima metà del Seicento, l'edificio fu completamente ricostruito, ampliandolo nelle forme attuali; si iniziò quindi quella generale opera di arricchimento dell'arredo e della suppellettile, che sarebbe culminata poi nel secolo successivo.

La Confraternita si diede pure in quest'epoca una precisa organizzazione interna, aggiornando lo Statuto che fu approvata dall'Autorità ecclesiastica nel 1654; in esso erano definite le varie funzioni ed i vari incarichi al suo interno. Essa era, ed è, governato da un Consiglio direttivo eletto annualmente dall'Assemblea dei soci. In passato la stessa assemblea eleggeva il Priore, mentre da tempi più recenti il Priore viene eletto dal Consiglio stesso. I sistemi di votazione, considerata l'alta percentuale di analfabetismo esistente in passato, erano effettuati col cosiddetto sistema delle "palle bianche o nere": in pratica si utilizzava un bussolotto diviso in due sezioni, appunto una bianca ed una nera, dove l'elettore apponeva il suo voto con un sassolino o una palla o un fagiolo. Collaboratori del Priore erano il "Tabulario", paragonabile all'attuale segretario, il tesoriere, il provveditore dei morti, il maestro dei novizi, i massari.

Nel corso del Seicento e per tutto il secolo successivo, la chiesa della Confraternita si arricchì di opere d'arte, che tutt'oggi formano un inestimabile patrimonio artistico, alla cui conservazione concorrono confratelli e cittadini di Bogliasco.

S.Chiara di BogliascoNel 1602 fu commissionato ad un ignoto pittore il dipinto raffigurante Santa Chiara con altri Santi, tutt'oggi visibile nel presbiterio, sul lato destro. Il quadro, recentemente restaurato ed attribuito ad un pittore della scuola di Luca Cambiaso, rappresenta, appunto, Santa Chiara, titolare della Confraternita, San Francesco, ispiratore dei movimenti confraternali, San Giovanni Battista, patrono di Genova, San Sebastiano, il cui culto, soprattutto nel XVII sec. aveva conosciuto, a Bogliasco, una particolare devozione nel XVIII sec. ed infine S. Simone anch'egli patrono della città di Genova.

Nella chiesa di Santa Chiara è poi conservata l'unica opera documentata del figlio di Anton Maria Maragliano, Giovanni Battista. L'opera, del 1714, è uno splendido crocifisso ligneo processionale che ricorda le delicate ed armoniose sculture del padre. Il Cristo è stato restaurato nel 1988 e da allora, per ovvi motivi di conservazione, non viene più portato in processione.

Sempre nel corso del Settecento la Confraternita dotò la chiesa del coro e delle panche intagliate in legno che percorrono tutto il perimetro interno dell'edificio, secondo la classica architettura degli oratori liguri. Le panche in controffacciata, probabilmente antecedenti, erano riservate alle riunioni del Consiglio, separando idealmente l'area dell'edificio dedicata alle funzioni religiose, con l'altare ed i suoi arredi, dall'area più propriamente laica, dove si discuteva l'attività della Confraternita.

Sul finire del Settecento, la Chiesa parrocchiale di Bogliasco, che aveva iniziato un generale rinnovamento già dai primi decenni del secolo, fece costruire dallo scultore Mantero il nuovo altare maggiore. Il precedente altare, più piccolo, venne così ceduto alla Confraternita che sostituì così il vecchio altare, probabilmente in cotto e gesso, con questo in marmo, scolpito, agli inizi del settecento, dallo scultore G.B. Stella. L'altare, che ancor oggi possiamo vedere nella chiesa della Confraternita, possiede delicate decorazioni barocche, quali lo stemma mariano sul paliotto e le testine di cherubini sui lati. Molto bella è pure la porticina del tabernacolo, con un Gesù bambino dipinto su rame.

Ancora dalla Chiesa parrocchiale proviene il settecentesco organo, opera di Lorenzo Roccatagliata, che probabilmente agli inizi del XIX sec. fu installato nell'Oratorio. Restaurato nel 1994 dalla ditta Pedrini di Cremona, lo strumento possiede una straordinaria sonorità ed è tutt'oggi utilizzato, sia nelle funzioni religiose, sia in concerti di musica sacra.

Tra i dipinti conservati in S. Chiara, merita un particolare accenno un grande quadro posto sulla parete destra, raffigurante i Santi Rocco e Pantaleone, con una terza Santa, indicata da taluni come Santa Firmina, patrona dei marinai della riviera. Il quadro, del 1759, è di autore sconosciuto e, dal punto di vista iconografico, presenta una caratteristica molto interessante: in basso è raffigurata quella che forse è la più antica veduta di Bogliasco, con la Parrocchiale e la vecchia cappella di S. Rocco, oggi scomparsa, dalla quale il quadro proviene.

Meritano infine un accenno, per la loro spettacolarità, i maestosi crocifissi portati annualmente in processione in occasione delle festività patronali. (N.S. del Carmine, 16 luglio, Santa Chiara, 11 agosto). Sono opere di questo secolo e di artisti pressoché sconosciuti; è tuttavia grandioso lo spettacolo della processione per le vie del paese, con questi crocifissi del peso assai prossimo al quintale ed anche più, portati in particolare equilibrio dai confratelli di S. Chiara. La manifestazione assume a volte anche contorni di folclore, mantenendo sempre, tuttavia, una radicata religiosità in chi vi partecipa.



BIBLIOGRAFIA

1990 - Pier Luigi Gardella, La Confraternita di .Chiara a Bogliasco, Genova

1996 - Giancarlo Bertagna, L'organo di Lorenzo Roccatagliata, Genova