Pubblichiamo questo articolo comparso sulla Repubblica dell'8 giugno 2000, a cura di Barbara Palombelli

Un progetto europeo per 1'Istria

GENTILE signora Palombelli, la questione che presentiamo alla sua attenzione è quella degli Italiani dell'Istria , di Fiume e di Zara che sono stati costretti ad abbandonare la propria terra, le proprie case e le proprie città per sfuggirere alle persecuzioni di Tito e del suo regime. Come ha ricordato recentemente l'on. Violante la questione delle foibe e il conseguente esodo degli istriani, giuliani e dalmati non vanno dimenticati, ma devono entrare a far parte della coscienza collettiva nazionale.

Tutto ciò non per vane e ormai irrealistiche rivendicazioni territoriali, ma per un inserimento più consapevole dell'Italia nella nuova Europa, che speriamo presto allargata al neo stato di Slovenia e Croazia senza colpevoli omisssioni nella memoria storica collettiva proprio per evitare che fenomeni simili abbiano a ripetersi

E' per questo che le chiediamo di concedere più attenzione a queste tematiche, non solamente per noi italiani, ma soprattutto per i circa 40.000 italiani "rimasti", che ancora vivono in Istria, a Fiume e in Dalmazia e che, dopo un lungo periodo dl emarginazione e di snazionalizzazione, stanno conoscendo una sorta di rinascimento sia culturale che politico, che li porta a vivere la loro "diversità" con orgoglio, sapendo di poter contribuire con la loro millenaria cultura italiano-veneta a un fruttuoso allargamento dell'Unione europea agli stati nazionali di Croazia e Slovenia di cui essi ora fanno parte.

Proprio recentemente il governo croato ha riconosciuto il bilinguismo italiano/croato per la regione dell'Istria, questa notizia fondamentale per la nostra comunità è passata del tutto sotto silenzio nella grande stampa Italiana, così come la possibile creazione di una euroregione Istriana ch'e sarebbe la casa comune dove sperimentare la nuova Europa senza barriere nazionalistiche né ideologiche, e potrebbe fornire un esempio di convivenza per tutte le varie etnie della martoriata ex federazione jugoslava.

La ringraziamo sentitamente per l'attenzione. (Questa lettera è firmata da 116 persone e tutti coloro che sono interssati al dialogo con noi e le nostre iniziative possono consultare i siti www.dalmazia.it, www.cipo.hr, www.pelagus.it/fiume-rijeka)
Mauro Mereghetti (seguono 116 firme)


IL SIGNOR Mereghetti sa che in questo spazio ho ospitato varie volte la questione degli istriani... questione che mi è vicina e che ho approfondito attraverso i racconti e le vicende di un 'amica e collega, Annamaria Mori, ma anche grazie alle vostre testmonianze. Lasciatemi dire per l'ennesima volta che, grazie alla rete, anche la vostra comunità ha trovato finalmente il mezzo ideale per tenere viva la memoria e per non perdere i collegamenti internazionali... Mi auguro che gli italiani rimasti come li definite voi, costruiscano davvero un modello ideale di convivenza.