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CRUCUDDRU BEDDRU PAJISU NOSHTU...

Raccolta di detti, aforismi, motti e proverbi in vernacolo crucolese

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PREFAZIONE

Il pauroso decremento demografico dell'ultimo trentennio e le mode linguistiche legate alla civiltà mass-mediale ed informatica, unite all'insufficienza, nel nostro ambiente, di iniziative di tutela delle minoranze linguistiche e culturali, hanno caratterizzato questa nostra epoca come la più dannosa per le nostre tradizioni culturali, e non solo per quelle di natura linguistica.

Occorre, perciò, oggi più che mai, correre ai ripari per mettere in atto tutte quelle iniziative tese a salvaguardare la storia e la civiltà stessa del nostro comune, prima che sia troppo tardi, prima che l'usura del tempo consegni alla definitiva dimenticanza gran parte del nostro vitale passato.

Questo lavoro vuole essere, in questa direzione, un piccolo contributo personale in quanto questa raccolta di proverbi, motti, detti, aforismi ed esclamazioni tratti dalla cultura crucolese è nata dalla convinzione che essi, unitamente a tutto il patrimonio lessicale dialettale, rappresentano alcune delle più significative radici per la vita e l'esistenza stessa della nostra popolazione così come si è storicamente determinata.

Riscoprire parte di queste radici mediante quest'opera di recupero di espressioni significative significa in qualche modo far rivivere un mondo perduto nella nostra esperienza di vita.

Nasce da questa constatazione la gioia per sentire di aver offerto un servizio, mediante quest'impegno, non solo ai crucolesi di oggi, ma anche a quelli di ieri e, con particolare speranza e fiducia, ai crucolesi di domani.

Un pensiero ed un saluto particolare per i crucolesi nel mondo, di ogni tempo, ambasciatori emigranti della nostra migliore cultura che portano ancora nel cuore "Crucuddru beddru pajisu noshtu ".

Si vuole partecipare al lettore che ricercare e soprattutto trascrivere i testi dialettali non è stato un lavoro semplice; per rendere più facile la ricerca immediata, i proverbi sono stati organizzati in stretto ordine alfabetico superando le difficoltà dell'articolazione tematica che era stata seguita in una prima fase, 

E' stata fornita solo una traduzione letterale in lingua italiana delle espressioni trascritte in vernacolo pur nella consapevolezza che occorrerà cimentarsi nella interpretazione morale e metaforica delle espressioni riportate. Sarà l'oggetto di un altro lavoro o di una seconda edizione di questo libro.

A tal proposito, consci della limitatezza e della parzialità della raccolta, per quanto lo sforzo sia stato considerevole, affinché il prodotto finale possa essere migliore, si confida nell'impegno di quanti a conoscenza di altri detti, proverbi, aforismi ecc., con uno spirito di benevole comprensione per le difficoltà incontrate, volessero far pervenire all'autore ulteriori integrazioni o cenni su inevitabili imprecisioni o inesattezze contenute in questo testo.

PRESENTAZIONE

Se memoria non m'inganna, tranne una ricerca paremiologica realizzata dagli alunni delle classi 4^ e 5^ di Crucoli nell'anno scolastico 1995/96, nessun altro volume di proverbi crucolesi è stato mai pubblicato; eppure Crucoli abbonda di proverbi, incisivi, chiari frutto dell'inventiva e dell'intelligenza del nostro popolo.

La volontà di colmare questo vuoto con la speranza di riuscirvi ha spirito il dott. Giuseppe Barberio a curare questa raccolta certamente difficoltosa soprattutto perché il dialetto crucolese è il prodotto di un percorso storico molto complesso che ha registrato l'influsso di diverse lingue ed idiomi che hanno lasciato il segno nella nostra cultura; pertanto, la formulazione e la trascrizione di questi proverbi sicuramente ha comportato un lavoro non facile.

Inoltre, la diversità dei bisogni e dei dirittidoveri che si sono evoluti nel corso del tempo ha fortemente influito sulla vita e sulla mentalità della popolazione crucolese e la traccia di queste differenziazioni è presente in maniera evidente nei proverbi, motti, ed aforismi crucolesi.

La ricerca è stata certamente lunga, complessa e faticosa anche a livello di traduzione in lingua italiana degli stessi proverbi; non pochi sono stati i problemi che l'autore ha dovuto risolvere per riportare i proverbi nella giusta formulazione e senza limitarsi a quelli di uso comune.

Il testo contiene, infatti, sia proverbi che motti, aforismi e modi di dire; alcuni contengono verità indiscutibili, altri assumono un carattere di criticità e possono essere opinabili perché riferibili a particolari punti di vista, ma tutti contengono, oltre al significato letteralc, anche messaggi figurativi, metaforici o allegorici, anche quando appaiono esagerati hanno sempre un fondo di verità e l'enfasi seirve solo a connotare i messaggi stessi con maggiore chiarezza e precisione.

Quello che non sfugge al lettore attento alla cultura ed alle tradizioni crucolesi è il fatto che l'autore con sapienza e maestria ha raccolto proverbi e modi di dire appartenenti al nostro paese e ciò appare maggiormente evidente in quei proverbi che sono esclusivamente nostri perché mostrano netta l'impronta della nostra cultura.

Per molti aspetti ancora il nostro popolo può essere considerato economicamente pover o, però è ricco di usanze, di leggende, di storia, di un vivere sano e virtuoso, tutte cose che sono alla base di buona parte dei proverbi.

Infatti i proverbi sono sempre l'espressione non solo delle condizioni ma anche del grado di civiltà di un popolo. E poiché la civiltà del nostro paese è stata, se non esclusivamente, certo prevalentemente contadina, molti proverbi riguardano l'agricoltura, la pastorizia ed i fenomeno ad essi collegati quali ad esempio la meteorologia.

Dalla vita del popolo, ricca solo di stenti e di privazioni, senza speranza e senza eccessiva fiducia nell'avvenire, sono scaturiti molti proverbi e modi di dire che possono essere riferiti alla miseria dei molti, alla ricchezza ed al potere dei pochi e che riguardano anche una serie di sentimenti e di atteggiamenti verso se stessi, gli altri e la vita in genere quali, l'egoismo, l'individualismo, l'ingordigia, l'antisocialità.

In definitiva credo che l'amico 'Peppino' Barberio, grazie al suo accurato lavoro di ricerca è riuscito a raccogliere la quasi totalità dei proverbi crucolesi e ci abbia fatto capire e comprendere la ragione ed il valore del "proverbio" che troviamo oggi quasi immutato nel tempo per farei ancora una volta ritrovare la nostra storia e le nostre antiche radici e tradizioni.

Questo lavoro penso possa essere considerato anche una grande sollecitazione per chiunque altro volesse, in futuro, cimentarsi nella ricerca e nello studio dell'antica cultura crucolese perché potrà trovare in questa raccolta di proverbi sicuramente una significativa fonte alla quale attingere.

Riuscirà questa raccolta a difendere in qualche modo il nostro dialetto crucolese tanto profondamente modificato in questi ultimi decenni? Riuscirà a far meglio conoscere `U paiseddru noshtu", le sue sofferenze, la sua sanità morale, le sue eccezionali virtù ed anche i non pochi difetti? Me lo auguro non solo come premio alla fatica dell'autore ma anche perché consentirà a tanti, compresi uomini di cultura e di studio, a saldare il debito di affetto che hanno verso Crucoli.

 

FRANCESCO CICCOPIEDI