Questa lapide proviene dalla chiesa del Monastero dei Santi Quirico e Giulitta, sito in territorio di Micigliano, su un basso rialzo della riva destra del Velino. Era murata a fianco di una delle porte laterali della chiesa. La lapide, trasportata ad Antrodoco forse dopo la distruzione della chiesa e del monastero di S. Quirico e Giulitta causata dall'alluvione del 4 - 5 settembre 1862, si conservò fino a pochi anni fa nel convento di Santa Chiara, oggi sede della Scuola Forestale. Il Signor Luigi Petrelli la fece trasportare e sistemare in questa sede del Municipio. La lapide, in calcare locale e composta di due blocchi, misura complessivamente m. 1,80 di altezza; la prima lastra è alta cm 69, larga cm 41,5 e spessa cm 27,5; la seconda lastra è alta cm 111, larga cm 41 e spessa cm 29. La scrittura, distribuita in 22 righe, è una specie di unciale epigrafica medievale con sigle e abbreviature che richiamano quelle dei manoscritti dell'epoca.

Trascrizione diplomatica

1  +ANNO. M°.C.LXX°.IX°

2  IIII°.ID(us).SEP(tempris).H(aec).ECCL(es)IA.D(eo).DI

3  CATA.E(st). IN HONORE(m). S(an)C(t)ORum. Q(ui)RI

4  CI.ET.IULITE.AB.HIS. EP(iscop)IS.

5  D(odone)REAT(in)O. M(ilone). TIBurtino. P(aulo). ORT(an)O. T(rasamundo). ESCuLano.

6  A(zzo) AP(r)UTino. I(n). MAG(n)O. V(er)o. ALTARI. S(un)T.

7  RELIQ(ui)E. SA(n)C(t)OR(um). IOH(ann)IS. B(aptiste). AP(osto)LOR(um). A(n)DREE.

8  BARTH(olomei).M(a)R(tyru)M. QuIRICI. ET. IUL(ite).

9  STEPH(an)I. P(ro)TOM(artyris). I(o)H(anni)S. ET. P(auli). BLASIL.

10 SEBASTIANI.ELEUTERI.ERASMI.

11 YPOLITI. STEPH(an)I. P(a)PE. SEVERINI.

12 VICTORINI. COSME.DAMIANI.IULIANI.

13 SAVINI.ABU.(n)DI. ET. ABUNDA(n)TII.

14 I(n) ALT(ar)I. S(anct)E. MAR(ie) SC(i)L(icet) I(n) DEXT(er)O

15 E(st). LIGNU(m)+(crucis). RELIQ(u)IE. VI(r)G(inum). CECILIE,

16 CIRILLE.ELENE.PET(r)E.SEPULC(r)I. D(om)I(n)I. ET. S(ancte). MARI(e).

17 I(n). ALT(ari). C(on)F(essorum). B(e)N(e)DICTI. ET: EGIDII. SC(i)Li(cet).

18 I(n). SINIST(r)O. S(un)T. REL(iquie). I(o)H(ann)IS.C(hr)ISOSTOMI.

19 REG(i)I.PALLII. SANDALIE. S(an)C(t)I. G(re)Gorii. PET(r)E.

20 NAVITATIS. ET. CALVARIE. LAPIS. S(ancti). STEPH(an)I.

21 T(em)P(o)Re. SENEBALDI. ABBATIS. I(n). C(ui)US. DIEB(us).

22 COMBUSTA: FUIT.

Trascrizione critica

1  + Anno millesimo centesimo septuagesimo nono,

2  quarto idus septembris. haec Ecclesia Deo di=

3  cata est in honorem Sanctorum Quiri=

4  ci et Iulitae ab his Episcopis:

5  Dodone Reatino, Milone Tiburtino, Paulo Ortano, Trasamundo Esculano,

6  Azzo Aprutino - In magno vero altari sunt

7  reliquiae sanctorum Iohannis Baptistae, apostolorum Andreae,

8  Bartholomaei, martyrum Quirici et Iulitae,

9  Stephani protomartyris, Iohannis et Pauli, Blasii,

10 Sebastiani, Eleuteri, Erasmi,

11 Ypoliti, Stephani Papae, Severini,

12 Victorini, Cosmae, Damiani, Iuliani,

13 Savini, Abundi et Abundantii.

14 In altari Sanctae Marie, scilicet in dextero,

15 est lignum Crucis, reliquiae Virginum Cecilae,

16 Cirillae, Elenae; petrae Sepulcri Domini et Sanctae Mariae.

17 In altari confessorum Benedicti et Aegidii, scilicet

18 In sinistro, sunt reliquae Iohannis Chrisostomi,

19 regii Pallii, sandaliae Sancti Gregorii; petrae

20 Nativitatis et Calvariae, lapis Sancti Stephani.

21 Tempore Senebaldi abbatis, in cuius diebus

22 combusta fuit.

Traduzione italiana

L'anno 1179, il 10 settembre, questa chiesa fu consacrata in onore dei Santi Quirico e Giulita dai vescovi seguenti: Dodone di Rieti, Milone di Tivoli, Paolo di Orte, Trasamondo di Ascoli, Azzo di Abruzzo. Nell'altar maggiore ci sono le reliquie dei Santi Giovanni Battista, Andrea e Bartolomeo apostoli, Quirico e Giulitta martiri, Stefano protomartire, [e dei santi] Giovanni e Paolo, Biagio, Sebastiano, Eleuterio, Erasmo, Ippolito, Stefano papa, Severino, Vittorino, Cosma, Damiano, Giuliano, Savino, Abbondio e Abbon = danzio. Nell'altare di Santa Maria (= della Madonna), cioè in quello di destra, c'è il legno della Croce, le reliquie delle [Sante] vergini Cecilia, Cirilla, Elena, le pietre del Sepolcro del Signore e di Santa Maria (= della Madonna). Nell'altare dei [Santi] cofessori Benedetto ed Egidio, cioè in quello di sinistra, ci sono le reliquie di Giovanni Crisostomo, i pallii regi, i sandali di San Gregorio (I°, papa), frammenti di roccia della natività (= della grotta di Betlemme) e del Calvario, una pietra di Santo Stefano. Al tempo si Sinibaldo abate, nei giorni del quale (= durante il cui governo), la chiesa) fu incendiata.

NOTA BENE

Da questa iscrizione ricevono conferma almeno tre fatti storici, già in parte da altre fonti:1) la chiesa di S. quirico e Giulita fu data alle fiamme in un anno inderteminato anteriore al 1179; sembra certo che l'incendio sia stato appiccato da una formazione dell'esercito dell'imperatore svevo Federico Barbarossa, il quale fece saccheggiare e devastare vari centri della valle del Velino, anche perché l'abate Sinibaldo si era schierato con gli anti -imperiali; 2) la ricostruzione della chiesa fu probabilmente rapida, perché il suo incendio avvenne nel 1167 o qualche anno dopo, quando comunque Sinibaldo già occupava l'ufficio di abate; 3) è interessante che la consacrazione della chiesa ricostruita venga compiuta da ben cinque vescovi di diocesi viciniori - segno di rispetto per il potente abate Sinibaldo? - e che egli sia riuscito a raccogliere tante reliquie per i tre altari della nuova chiesa; esse rivelano, oltretutto, la devozione che godevano in queste zone certi Santi orientali e romani. ( Che tali reliquie fossero tutte autentiche o no, è un problema - in fondo secondario - che oggi, a quasi 820 anni di distanza, rimane senza soluzione).