Gennaio 2003: visita in Bangladesh
SOLIDARIETA' e CONDIVISIONE

 

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GIORNALE  


     

 

 COMITATO DI GEMELLAGGIO E COOPERAZIONE FRA I POPOLI
via dei Frati 8 - 47015 Modigliana (Fc) - tel. 0545 941445 - fax 178 225 6514
e-mail: info@comit-gemellaggio.com - sito: www.comit-gemellaggio.com

Queste poche pagine, così alacremente sudate e strappate a impegni grossi per lui, seduto al computer che si ribellava e non voleva fare quello che Romano gli diceva…

Tutte le volte che lavoro per le missioni, che siedo davanti allo schermo con le schede delle adozioni, che spedisco lettere con fotografie e bollettini mi ripeto: "IL GIORNALINO! Devo fare il GIORNALINO". Si, perché come ci credeva Romano, così anch'io sono convinto che sia uno strumento importante per sentirci uniti, per conversare tra di noi e scambiarci impressioni ed emozioni.

La vita continua.

La sua continua: è solo passata di grado, ora manovra leve ad un livello più alto (e se ne vedono i frutti).

La nostra continua: passato il dolore ed il terremoto di dover accogliere una eredità così importante, siamo qui a raccontare le meraviglie di Dio operate attraverso il Comitato di Romano, grazie alla forza ed alla fede di Laura che ci sostiene tutti e addirittura, come leggerete poi, avvia nuovi progetti!!!

 SOMMARIO
 

Solo otto mesi sono passati dal 6 aprile eppure sono già tante le cose da raccontare:
 ° Alluvione 2000 - padre Pio Mattevi ci informa sullo stato di avanzamento della ricostruzione nel dopo-alluvione dell'ottobre 2000
 ° 22° Giornata Missionaria - la giornata missionaria a Modigliana, in maggio, con padre Paggi, padre Rigon e fratel Masolo
 ° Padre Silvano Garello, di cui abbiamo già parlato nel n° 3, di passaggio in ottobre è stato anche a Forlì, parrocchia di Ca'Ossi
 ° Il mio 4° viaggio in Bangladesh …di ritorno Gianna racconta
 ° La mostra/vendita di quadri a S. Martino in Strada il cui ricavato (Lit. 11.000.000) è stato devoluto al Comitato per progetti vari. Perciò ringraziamo gli artisti di Forlì e dintorni che hanno regalato oltre 110 opere e gli amici che, prima con le loro offerte, poi destinando il ricavato alla nostra organizzazione, continuano a sostenerci per la realizzazione dei tanti progetti di aiuto ai nostri fratelli
 ° Il matrimonio di Bruno ed Elisabetta i quali hanno preparato una strana lista di nozze per i loro inviati: attrezzature per il centro di fisioterapia della RISHILPI, adozioni a distanza, incubatrici neo natali per un ospedale in Africa…
 ° Missione a Chalna: Rudy, dell'Associazione Papa Giovanni XXIII (di don Oreste Benzi) che vive in Bangladesh a Chalna è venuto a trovarci prima di ritornare in missione…
 ° Essere Missionari Oggi, …da Bordonchio - Igea Marina una bellissima meditazione per questo Santo Natale 2001
 ° Dalla RISHILPI… ci scrive una lettera Laura Melano.

 ° Padre Pier Lombardo (che vive tra i Pigmei in Congo) è stato presso Laura in luglio
 ° Il Vescovo di Mymensingh, Mons. Gomez, ci ha fatto visita a fine maggio, ed è stato anche a Rimini e a Bordonchio - Igea Marina.
 ° … e tante altre occasioni di condivisione che ci hanno visti, noi grande famiglia del COMITATO di circa 800 sostenitori, uniti seppur "sparpagliati" in giro per l'Italia a fare a gara per donare "un sorriso" ai bambini e ad altre famiglie del mondo

Quote annue proposte
- - - - - - - - - - - - - - - -
ma ognuno dà
secondo le possibilità

Elementari: da materna a 5ª classe

Medie: da 6ª a 10ª classe + esame SSC

College: 11ª e 12ª classe + esame

Università (Bachelor o Master)

Euro 124,00

Euro 155,00

Euro 186,00

Euro 310,00

 

Alluvione 2000

Foto di una delle case ricostruite grazie agli aiuti che, abbondanti, ci avete permesso di inviare. É padre Pio Mattevi (Bhabarpara) che ce le spedisce per renderci partecipi della loro gioia. La prima si riferisce al mese di febbraio 2001, la seconda al mese di marzo 2001 e recita "casa presto finita!"
Noi continuiamo ad anticipare a padre Pio Mattevi fondi per la costruzione di altre case in muratura e "sopraelevate".

Ogni casa costa circa 30.000 Tk, corrispondenti a Lit. 1.170.000 (circa 600 Euro).
Siamo certi che la generosità di tutti gli amici non manchcerà di farci pervenire gli importi necessari.

 

 

 


Pagamenti con BONIFICO BANCARIO

Per evitare disguidi nella registrazione dei vostri versamenti e nel trasferimento delle quote alle missioni di destinazione vi chiediamo di indicare Codice, Nome adottato, Anno per cui si effettua il versamento in tutti i vostri Bonifici sul

C/C Bancario n° 55371 - ABI 8542 - CAB 67870 - BANCA DI CREDITO COOPERATIVO Prov. di RA - Filiale di Modigliana - intestato a
COMITATO di GEMELLAGGIO e COOPERAZIONE fra i POPOLI - ONLUS,
via dei Frati 8 - 47015 Modigliana (Fc)

e fate scrivere anche la seguente dicitura (valida per la detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi):

" CONTRIBUTO ATTIVITA' ISTITUZIONALI "


22° GIORNATA MISSIONARIA

Amici da 22 anni, non è cosa di poco conto!
Amici non per affinità di carattere o interessi particolari o appartenenza culturale e religiosa, insolito!
Amici con i presenti e gli assenti, con i vicini e i lontani, per vivere da uomini!
In questo contesto senza confini, non è possibile non ricordare in modo esplicito l'amico carissimo Romano; è ancora in mezzo a noi e come sempre ci traina con grande forza. Ne siamo sicuri, è evidente, nessuno è mancato quest'anno all'appuntamento con i missionari e con …Romano. Bene, ci rassicura una mano dal cielo su di noi.
Il nostro cammino prosegue nella continuità di idee e di affetti. L'anno scorso il Comitato di Gemellaggio ha pubblicato il libro "I Dalit del Bangladesh" ed oggi l'autore, il saveriano Padre Luigi Paggi è con noi.
Ci racconta la sua esperienza ventennale con i Dalit o Muci o Intoccabili o Fuori casta del villaggio di Chuknagar nel sud del Bengala.
Sono uomini che vivono in condizioni sub-umane, senza diritti, disprezzati da tutti ed emarginati dalla società che tuttavia li usa per espletare i lavori più degradanti ed impuri.
La loro emarginazione è a 360°.
Il quartiere dei Muci è sempre situato nella zona più malsana, ben separato dal resto del villaggio.
Il Muci non può sposarsi, né mangiare, né tagliarsi i capelli, né usare le stoviglie…al di fuori della propria casta.
Il Muci può frequentare la scuola solo se è capace di sopportare umiliazioni indicibili e comunque nessuno gli darà mai un impiego adeguato alla sua istruzione.
Il Muci, anche in occasione delle grandi festività religiose indù, non può oltrepassare il recinto entro il quale è situata la statua della divinità e dove si svolgono i riti.
Questa in breve è la loro condizione in aperto contrasto con le dichiarazioni ufficiali:

"Tutti gli uomini nascono liberi ed uguali nei diritti e nella dignità" (ONU 1948)
"Tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge e devono godere della stessa protezione della legge" (art.27 Costituzione del Bangladesh)
"A nessun cittadino potrà essere vietato per ragioni religiose, di razza, casta, sesso, luogo di nascita l'accesso a negozi, ristoranti pubblici, alberghi o altri luoghi pubblici o l'ammissione a qualsiasi istituzione scolastica pubblica". (art.28 Costituzione del Bangladesh).

I missionari della chiesa cattolica da 40 anni sono vicini ai Dalit, ai più poveri, ai più piccoli del mondo. Questo è un segno grande, il Regno dei cieli è in mezzo a noi, Cristo è risorto.
Noi possiamo aiutare il processo di integrazione sociale, la crescita dell'autostima dei Dalit e la loro liberazione rendendo possibile l'accesso alla scuola e all'istruzione.
E' molto semplice e i frutti sono mirabili.
Ricordiamo infine solo poche righe tratte dalla lettera enciclica di Giovanni Paolo II "Sollecitudo Rei Socialis":

"L'obbligo di impegnarsi per lo sviluppo dei popoli…è un imperativo per tutti e per ciascuno…
In questa ricerca dello sviluppo integrale dell'uomo possiamo fare molto anche con i credenti delle altre religioni…
I popoli…hanno…diritto al proprio pieno sviluppo che…deve comprendere pure la rispettiva identità culturale e l'apertura verso il trascendente. Nemmeno la necessità dello sviluppo può essere assunta come pretesto per imporre agli altri il proprio modo di vivere o la propria fede religiosa."

Un saluto carissimo ed un grande grazie a Fratel Masolo che ancora una volta è stato in mezzo a noi. La sua è una presenza delicata, pacata, accogliente come quella di un fratello maggiore. Porta in tasca, con grande tenerezza, le foto di tutti i suoi figli e le mostra, con commovente affetto, raccontando le loro storie. Oltre ad essere poveri sono anche deturpati dalla malattia o dall'ignoranza di chi non rispetta le donne; molte donne sono rovinate in viso dall'acido gettato volontariamente dai mariti per punizione o per ripudiarle.
Fratel Masolo li ha fatti curare ridando loro soprattutto rispetto e speranza nel futuro.
Non è mancata una grande sorpresa, anche Padre Marino Rigon, sebbene ancora in convalescenza per i seri capricci del suo cuore indomabile, ci ha fatto dono e grazia della sua presenza.
All'inizio della storia del nostro gruppo ci sono Romano e Padre Marino, seguono tante avventure umane come in ogni bella storia senza fine.
Padre Marino rappresenta per noi i valori del Bangladesh, la sua poesia, la sua musica, i suoi colori, la sua arte. Tutta questa bellezza, pur mostrandosi nella povertà, ci spinge all'ottimismo, alla speranza e alla fiducia.
La grandezza di Dio e dell'uomo si rivelano ovunque.
Grazie a tutti i numerosissimi amici, grazie ai missionari Padre Luigi Paggi, Padre Marino Rigon, Fratel Masolo, grazie agli amici bengalesi, grazie agli amici di Modigliana che ci hanno ospitato e sfamato ed in particolare a don Bruno, ed infine… un grande grazie ad una grande donna, a Laura.

(Emma, di Modigliana - maggio 2001)


Padre Silvano Garello (Ottobre, mese missionario…)

Ogni anno era bello organizzare con Romano un incontro in Parrocchia con qualche fratello missionario di passaggio in Italia…Quest'anno, fisicamente, Romano non era con noi quando giovedì 11 ottobre ci siamo ritrovati nella sala parrocchiale di Ca'Ossi, c'erano Laura e uno "spumeggiante" e infaticabile Padre Silvano Garello; lui "il nostro grande amico delle missioni" era però più che mai vivo e presente nel cuore di tutti.
Padre Silvano, missionario in Pakistan dal 1970 e poi, a varie riprese, in Bangladesh dove tuttora opera a Noluakuri, è un personaggio stra-or-dinario e particolarissimo per l'entu-siasmo che caratterizza ogni suo gesto.
Attraverso l'utilizzo di diapo-sitive molto belle ci ha fatto "immergere" nella realtà dei villaggi da lui seguiti nella Diocesi di Mymen-singh, soffermandosi soprattutto sul lavoro pastorale che egli sta svolgendo nella zona, assieme a Padre Anton.
Il "RIDOE GOTHON = la for-mazione del cuore" è la proposta alternativa in campo educativo che i cristiani si sentono di offrire e su cui si fonda la vita attorno alla missione.
Qui il clima è di gioiosa attività per tutti i bambini che vi partecipano: pittura, canto, lettura, gioco, reciproco aiuto nello studio; e, cristiani, musul-mani, hindù, bengalesi e mandi convivono serenamente. I missionari vogliono dimostrare che ogni religione può mettere nelle mani dei suoi fedeli e di tutte le persone di buona volontà, la chiave dell'amore con cui aprire il cuore di Dio e degli uomini. Non è piccola cosa intravedere l'intreccio di fili che piano piano compongono il tessuto del villaggio di domani in cui le divisioni religiose e sociali, le rivalità politiche vengono superate in nome di una nuova solidarietà che aiuta a sopravvivere e a maturare.
"Il simbolo del Ridoe Gothon - ci ha spiegato Padre Silvano - è una mano che immerge nella terra una fragile pianticella che si trova inserita e come protetta da un piccolo cuore. E' la mano di Dio? E' la mano dell'uomo? Meglio dire tutte due insieme. Nel Giardino di Dio tutti siamo umili pianticelle ed agricoltori. A condizione di imparare l'arte di lasciarsi amare ed amare".
E' stato un bell'incontro missionario, ma anche una lezione di vera catechesi per noi che non sappiamo più cogliere nei simboli l'immediatezza, ma anche la profondità, del messaggio cristiano.
Per finire, Padre Silvano, missionario, poeta e scrittore, ci ha "scossi" con l'entusiasmo di un canto bengalese, di cui ha scritto le parole, che è diventato preghiera conclusiva della serata.
I missionari devono continuare a darci l'appoggio della loro presenza fisica, compatibilmente con i mille impegni che li sommergono ogni qualvolta si affacciano in Italia, perché la loro testimonianza diretta è la sola garanzia al nostro cercare di "fare missione" nei nostri quartieri, nelle nostre parrocchie… scuotendo quel velo di egoismo e indifferenza che spesso accompagnano la nostra quotidianità non permettendoci di scorgere quanta vergognosa ingiustizia sociale domina il mondo.

(Bruna, di Ca'Ossi - ottobre 2001)


Il mio 4° viaggio in Bangladesh

La guerra, i Talebani sia a me che a Adele non hanno fatto paura come non lo avrebbe fatto a Romano e Laura. Abbiamo però dovuto combattere una "Guerra Santa" con i nostri figli per poter partire. Ma il nostro viaggio, che ogni anno ci porta dai BIMBI, è una cosa che facciamo con tanto amore e non potevamo mancare.
Sono tornata da pochi giorni ed ho passato più di un mese da un villaggio all'altro, per vedere che tutto andasse nel migliore dei modi, accompagnata da Laura ed Enzo che facevano da interpreti. Nella Rishilpi, che molti di voi conoscono bene poiché Romano e Laura l'hanno descritta nel migliore dei modi, i ventisette anni di esperienza di queste splendide persone passati ad aiutare i poveri, danno ora i loro frutti: le donne ricamano e lavorano la paglia, gli uomini lavorano nel reparto della pelle; molte persone handicappate sono inserite nel lavoro. Chi non ha le gambe ha imparato che con la testa e le braccia si possono fare tante cose ed è meraviglioso vederli fare lavori impegnativi.

L'asilo, la scuola, il centro di fisioterapia dei bimbi disabili (e sono tanti)… sembra un miracolo, anno dopo anno te li vedi venire incontro con i loro piedini storti, ma camminano!
Il reparto maternità, dove 500 bambini ogni anno nascono, essendo seguito da persone esperte ci saranno molto meno handicappati. Un medico, aiutato anche da un volontario, che ogni mattina visita ed aiuta una marea di povera gente, che arriva dai villaggi vicini, che avrà medicine e occhiali e impara ad avere fiducia nella nostra medicina e nei nostri missionari.
Non tutti i bimbi possono venire alla scuola poiché i


'Pinocchio' e altri bimbi con gli occhiali nuovi!
villaggi sono molto distanti, si è pensato di fare le "scuolette", povere capanne di paglia dove i bimbi scrivono per terra accovacciati su stuoie, tutto però viene seguito nel migliore dei modi, dall'educazione scolastica all'igiene nello sviluppo della famiglia


 Una 'Scuoletta' di villaggio

Sono Indù (fuori casta di Madre Teresa), Buddisti, Mussulmani e Cristiani, ma tutti aiutati alla stessa maniera poiché la loro povertà non ha religione. C'è la fame dell'uomo che per se stessa è un fatto umiliante per l'umanità, quella dei bimbi è ingiusta ed inconcepibile, ecco perché con le vostre adesioni

permettete ad un bimbo di andare a scuola e di avere una giusta alimentazione. Il bimbo che va a scuola sarà domani l'adulto che avrà iniziative di vita utile a se stesso ed al suo paese e quelli adottati sanno che l'unico obbligo è la frequenza e i risultati.
Da questo mio viaggio Vi porto la gioia che mi hanno trasmesso anche per Voi e colgo l'occasione per ringraziarVi per quanto mi aiutate a fare, Vi auguro un Buon Natale e un Felice Anno.

Leggendo un libro di Tagore, famoso premio Nobel Bengalese, ho trovato queste parole: "si possiede solo ciò che si dona".

(Gianna, di Rimini - 27 novembre 2001)


La Mostra - Vendita di Quadri

Caro Romano,

da pochi mesi ci hai lasciato per andare ad incontrare quel Dio che tu hai tanto amato, riconoscendolo nei fratelli più poveri, più abbandonati, più derelitti: negli ultimi del mondo.
I nostri occhi, i nostri pensieri sono ancora pieni della tua figura imponente, sanguigna, generosa, di quello spirito indomito che mai si è arreso, nemmeno al più crudele dei mali che tu hai accettato con una illimitata fiducia nel disegno divino, con l'abbandono di un bambino che si lascia prendere per mano e guidare verso un porto sicuro.
Ora noi siamo qui, immeritatamente al tuo posto, a continuare la missione che ha informato tutta la tua vita, con la certezza però che tu ci sarai sempre vicino a ispirarci, a confortarci nelle difficoltà, a spronarci a proseguire, nonostante tutto.
Forti dunque del tuo aiuto e soprattutto del tuo esempio, ci accingiamo a dedicarci a progetti e a iniziative che servono a portare avanti la tua opera.
Iniziative, come quella attuata a S. Martino in Strada attraverso una mostra - vendita di quadri, in cui la generosità degli artisti che hanno offerto le loro opere ha fatto a gara con la generosità delle numerose persone che le hanno acquistate: tutti consapevoli che quel piccolo gesto d'amore avrebbe creato altro amore, in una catena di solidarietà e di entusiasmo fraterno.
E così, con la tua presenza, che sentiamo sempre in mezzo a noi, bonaria e sorridente, ripartiamo per cercare di portare aiuto là dove serve, come avresti fatto tu, mai stanco di soccorrere chi era in difficoltà, chi ti tendeva la mano.

Sarai sempre il nostro "Grande Capo" (come ti chiamava e ti chiama ancora Laura).
Veglia su di noi.

I tuoi amici.

(Eugenia, di S. Martino in Strada - novembre 2001)


Missione a Chalna

Rudy, dell'Associazione Papa Giovanni XXIII (di don Oreste Benzi) che vive in Bangladesh a Chalna è venuto a tro- varci prima di ritornare in missione. Con lui, sotto la spinta di Laura, ab- biamo iniziato un nuovo pro-getto: costruire case per vedove con figli, ga- rantire loro un lavoro, un sostentamento per l'in- tera famiglia. Ogni casa costa Lit. 1.200.000 (Euro 620): grazie a voi abbiamo già avviato i lavori di costruzione di 10 case. Rudy gestisce, insieme a Franca, una Casa della Associazione Papa Giovanni XXIII. Chi volesse saperne di più può chiederci copia del video, preparato dal Enzo Falcone (della Rishilpi) sulla missione di Chalna. Molte delle offerte in memoria di Romano sono destinate a questo progetto. Stiamo anche organizzandoci per poter offrire l'adozione a distanza (pro studio) per questi bambini.


Il matrimonio di Elisabetta e Bruno


Foto di Gruppo alla RISHILPI 

Elisabetta e Bruno, una nuova famiglia che nasce già aperta ai bisogni delle altre famiglie non è cosa da poco.

Una famiglia consapevole che solo in Cristo è possibile fondare un amore umano duraturo e solo con Lui è possibile andare controcorrente.
Così in tre, Elisabetta, Bruno e Gesù, questa famiglia, icona terrena della Trinità, piccola Chiesa domestica ha capito che per essere segno vivo dell'amore di Dio altro non si può fare che 'donarsi' ai fratelli e da loro ricevere subito il centuplo. Così invece dei soliti regali di nozze, perché non compilare una lista dove gli invitati alla loro festa possano scegliere se regalare una carrozzella ad un bambino disabile o attrezzature per la riabilitazione, il gioco, la cura degli ospiti della RISHILPI?
E perché non convogliare altre offerte in un unico progetto di acquisto di una incubatrice neo-natale per un ospedale in Africa?

Così è avvenuto, per loro desiderio e grazie alla generosità dei loro amici.

Un GRAZIE anche da tutti noi e una BENEDIZIONE.


Essere Missionari Oggi…

Com'è difficile oggi essere missionari in questo mondo che cambia continuamente; in questo mondo così pronto ad assecondare le farneticazioni di Satana! Eppure qui siamo e qui siamo chiamati ad operare. Ma ci sono alcuni punti fermi: Cristo ha redento il mondo e ha vinto il male. I sussulti del maligno (leggi terrorismo, guerre, sfruttamento, ingiustizie) possono spaventarci; la violenza, la cattiveria e la malvagità del mondo possono turbarci, ma l'incarnazione di Dio accompagna i nostri passi.
Noi siamo le mani di Cristo - come dice una preghiera tardo medievale - siamo i continuatori della sua opera e dei suoi progetti.
E il progetto di Gesù va messo alla base d'ogni disegno e richiede fedeltà. La fedeltà al Signore, mentre faticosamente cerchiamo di manifestare il Vangelo, ci dice che siamo tutti fratelli "nel sangue di Cristo": tutti senza privilegi di razza, religione, censo e civiltà. Alla domanda: "che ne è di tuo fratello?" non possiamo sottrarci; non possiamo chiudere gli occhi di fronte alla sofferenza del povero e alla dignità umana calpestata.
Dunque siamo chiamati a vivere e ad espandere l'amore e la fraternità. In questo compito, che deve essere il filo conduttore della nostra vita, dobbiamo però guardarci dal rivendicare primogeniture. Di fronte all'immensa bontà di Dio siamo sempre "servi inutili". La nostra testimonianza deve nascere dall'abbandonarci a Gesù - Eucaristia. Da qui nascono i propositi dinamici che accendono le situazioni e mettono le ali all'amore e alla fraternità all'interno delle nostre famiglie e della società. Cosa significa, nella complessità attuale, tradurre la parola "eterna" di Gesù?
Significa testimoniare in ogni ambito la bontà e la gratuità di Dio; significa essere profeti disarmati del suo amore. La sua grazia ci accompagni e illumini il nostro cammino...

(Leonardo, parrocchia di S. Martino di Bordonchio-Igea Marina (Rn) - dicembre 2001)

   


Dalla RISHILPI…

31.10.2001

Laura carissima,
fra due giorni Gianna partirà per Dhaka; quest'anno è stata a lungo con noi. Abbiamo avuto modo di conoscerla e di ammirare la sua generosità e disponibilità verso i bambini, in modo particolare i bambini disabili.
Dopo l'attacco alle Torri Gemelle dell'11 settembre, in tutto il mondo è accaduto quello che si sperava non accadesse: guerra, divisioni, guerra batteriologica.
Qui da noi, a Satkhira, grazie a Dio, grandi problemi non ne abbiamo, ma a Boborpara i fondamentalisti hanno danneggiato parecchio la chiesa, a Dhaka hanno messo una bomba all'ambasciata americana; fortunatamente non ci sono state vittime.
Meditando sulla situazione attuale ho letto il Vangelo di Luca 13,5 in cui Gesù ci ricorda le persone schiacciate sotto il crollo della torre di Siloe: "se non vi convertirete, finirete tutti allo stesso modo".
La Parola di Dio chiede a tutti noi di convertirci, ci mette in guardia dal rischio di lasciarci travolgere da un'onda di odio pericolosa e distruttiva.
Certo, non è facile parlare di pace, di non violenza, quando si è immersi in un clima di guerra, anzi di guerra in atto.
La guerra che si dovrebbe fare è quella che nel mondo ci sia cibo, acqua e lavoro per tutti; se ciò accadesse non ci sarebbe bisogno ne di Torri Gemelle, ne di Pentagono, ne tanto meno di scudi stellari.
Non è con la forza delle armi e col potere economico che oggi si possono garantire la sicurezza mondiale e la risoluzione dei grandi problemi dell'umanità.
Finché nel mondo ci saranno i ricchi e i poveri, finché ci sarà chi vuol essere più potente e non ci sarà un rapporto alla pari, di collaborazione e condivisione non potremo più sentirci sicuri, sentirci a posto.
Lavorare per la pace penso significhi impegnarsi a garantire ai poveri, a tutti, una vita dignitosa e la reale attuazione dei diritti umani basati sulla giustizia.
Ed ora basta a questo mio sfogo... parliamo un po' di te. Come stai? Sappi che ti aspettiamo qui alla Rishilpi. Qui in Bangladesh potrai incontrare Romano concretamente, perché qui da noi tutto ci parla del suo amore per i poveri e i bambini, per gli ultimi... e continua ad essere vivo in noi, in Dio.
Stiamo spedendo gli auguri Natalizi a tutti gli sponsor dei bambini. Speriamo che possano arrivare a destinazione: infatti molte lettere sono andate smarrite. Sarebbe un vero peccato, oltre alla spesa, ci sono costate molte ore di lavoro.
Termino questa mia assicurandoti il mio ricordo giornaliero al Padre e ti abbraccio forte forte.

Ciao a presto Laura Melano & company


Istruzioni per la compilazione dei
bollettini di
C/C POSTALE prestampati:

Per evitare disguidi nella registrazione dei vostri versamenti e nel trasferimento delle quote alle missioni di competenza vi chiediamo di voler compilare come di seguito suggerito lo spazio per la causale del versamento.

Anche in caso utilizziate bollettini 'bianchi' vi preghiamo di voler indicare il CODICE adottato, il NOME, la RATA (se in più versamenti: 1, 2, …saldo), l'ANNO per cui si effettua il versamento (anno di competenza). Intestate i bollettini a

COMITATO di GEMELLAGGIO e
COOPERAZIONE fra i POPOLI - ONLUS
via dei Frati 8 - 47015 Modigliana (Fc)

C/C N. 12057444

La ricevuta del versamento costituisce già titolo valido per la detrazione di imposta all'atto della dichiarazione dei redditi. Completate la ricevuta scrivendo sul retro il vostro Codice Fiscale e conservatela.


FEDER SCHOOL

Progetto iniziato da Romano alcuni anni fa che continua con ben 11 scuole sponsorizzate da noi. Si trovano nella diocesi di Mymensingh (nel nord del paese).
La nostra sponsorizzazione consiste nello stipendiare gli insegnanti e contribuire all'acquisto di materiale didattico. Il costo per scuola varia per via del numero di

 Doni di Natale agli studenti adottati della parrocchia di Boruakuna
insegnanti, ma una media giusta pone circa a tre milioni di lire, o meglio, 1550 Euro la quota che inten-diamo offrire ogni anno. E' importante con-tinuare a finanziare il progetto FEDER SCHOOL, ma è altrettanto impor-tante andare, con cadenza annuale, a controllare che tutto vada avanti secondo gli accordi presi. Romano,
pur generoso come tutti lo abbiamo conosciuto, era inflessibile sul rispetto di tali accordi, pena la sospensione degli aiuti.

E' quindi NECESSARIO che andiamo di persona in Bangladesh.

Vi invito a non indugiare, perché tutti siamo chiamati a rendere conto del bene
fatto e il 'servizio' reso anche con un viaggio è bene fatto ai nostri fratelli. Non solo per controllare che le offerte donate siano utilizzate come dovuto, ma anche e soprattutto perché condividere un poco della nostra vita con chi è nel bisogno, vale ancora di più del denaro ed è, in fin dei conti, un regalo che facciamo a noi stessi, alla nostra anima.
Ritiro Studenti delle Superiori - Baromari
Io, Leonardo, Laura ci impegneremo per dare la nostra disponibilità organizzativa e di  partecipazione per il prossimo viaggio…

…attendiamo numerose le vostre adesioni!


Ringraziamento!

Sono Daniele, marito di Maria Rosa Maglioni, la primogenita di Romano e Laura. Dal mese di aprile sto lavorando per continuare a portare avanti tutto ciò che riguarda gli aspetti contabili, di corrispondenza e contatti con le missioni e con le famiglie italiane, perché il COMITATO di GEMELLAGGIO, cioè tutti noi, continui ad essere quella meravigliosa opera nata dalla sensibilità e dall'amore di Romano e Laura e resa possibile dalla risposta di tutti.

Voglio ringraziarvi per la comprensione che avete avuto in questo periodo di assestamento e vi chiedo scusa per i disagi che ho causato: lettere di ringraziamento che non sono arrivate (perché non sapevo di doverle spedire), bollettini non recapitati (idem)… e la lista è certamente lunga. Spero nel 2002 di corrispondere alle vostre aspettative.

Voglio anche ringraziare i membri del Consiglio che mi hanno accolto, consigliato, sostenuto in questo periodo e soprattutto Laura, che mi ricarica sempre con il suo inesauribile ottimismo missionario e non si lamenta troppo per la mia, forse eccessiva, pignoleria.


IMPORTANTE

Da quando siamo diventati ONLUS, non ci conviene più servirci della ONG V.I.S.B.A. (che ringraziamo!) per le pratiche legate alle ricevute valide come detrazione d'imposta.

Perciò chi è interessato ad avere un documento fiscale valido per detrarre l'offerta nella dichiarazione dei redditi DEVE ASSOLUTAMENTE versare l'importo per mezzo di bollettino di

CONTO CORRENTE POSTALE

(prestampato ed inviato gratuitamente da noi su richiesta o reperibile presso i responsabili di zona) oppure per mezzo di

BONIFICO BANCARIO

come descritto in precedenza in questo giornalino.

 UNICO - 730



(c) 2001 - Meridiani - dreggi@libero.it