GIORNALE
Queste poche
pagine, così alacremente sudate e strappate a impegni
grossi per lui, seduto al computer che si ribellava e non voleva
fare quello che Romano gli diceva
Tutte le volte
che lavoro per le missioni, che siedo davanti allo schermo con
le schede delle adozioni, che spedisco lettere con fotografie
e bollettini mi ripeto: "IL GIORNALINO! Devo fare il
GIORNALINO". Si, perché come ci credeva Romano, così
anch'io sono convinto che sia uno strumento importante per sentirci
uniti, per conversare tra di noi e scambiarci impressioni ed
emozioni.
La vita
continua.
La sua
continua:
è solo passata di grado, ora manovra leve ad un livello
più alto (e se ne vedono i frutti).
La nostra
continua:
passato il dolore ed il terremoto di dover accogliere una eredità
così importante, siamo qui a raccontare le meraviglie
di Dio operate attraverso il Comitato di Romano, grazie alla
forza ed alla fede di Laura che ci sostiene tutti e addirittura,
come leggerete poi, avvia nuovi progetti!!!
Solo otto
mesi sono passati dal 6 aprile eppure sono già tante le
cose da raccontare:
° |
Alluvione 2000 - padre Pio Mattevi
ci informa sullo stato di avanzamento della ricostruzione nel
dopo-alluvione dell'ottobre 2000 |
° |
22° Giornata
Missionaria
- la giornata missionaria a Modigliana, in maggio, con padre
Paggi, padre Rigon e fratel Masolo |
° |
Padre Silvano
Garello,
di cui abbiamo già parlato nel n° 3, di passaggio
in ottobre è stato anche a Forlì, parrocchia di
Ca'Ossi |
° |
Il mio 4°
viaggio
in Bangladesh
di ritorno Gianna racconta |
° |
La mostra/vendita
di quadri
a S. Martino in Strada il cui ricavato (Lit. 11.000.000) è
stato devoluto al Comitato per progetti vari. Perciò ringraziamo
gli artisti di Forlì e dintorni che hanno regalato oltre
110 opere e gli amici che, prima con le loro offerte, poi destinando
il ricavato alla nostra organizzazione, continuano a sostenerci
per la realizzazione dei tanti progetti di aiuto ai nostri fratelli |
° |
Il matrimonio
di Bruno ed Elisabetta i quali hanno preparato una strana lista di nozze
per i loro inviati: attrezzature per il centro di fisioterapia
della RISHILPI, adozioni a distanza, incubatrici neo natali per
un ospedale in Africa
|
° |
Missione a Chalna: Rudy, dell'Associazione
Papa Giovanni XXIII (di don Oreste Benzi) che vive in Bangladesh
a Chalna è venuto a trovarci prima di ritornare in missione
|
|
° |
Essere Missionari
Oggi,
da Bordonchio - Igea Marina una bellissima meditazione
per questo Santo Natale 2001 |
° |
Dalla RISHILPI
ci scrive una
lettera Laura Melano. |
|
° |
Padre Pier Lombardo (che vive tra i Pigmei
in Congo) è stato
presso Laura in luglio |
° |
Il Vescovo di
Mymensingh,
Mons. Gomez, ci ha fatto visita a fine maggio, ed è stato
anche a Rimini e a Bordonchio - Igea Marina. |
° |
e tante altre
occasioni di condivisione che ci hanno visti, noi grande famiglia
del COMITATO di circa 800 sostenitori, uniti seppur "sparpagliati"
in giro per l'Italia a fare a gara per donare "un sorriso"
ai bambini e ad altre famiglie del mondo |
|
Quote annue proposte
- - - - - - - - - - - - - - - -
ma ognuno dà
secondo le possibilità |
Elementari: da materna a 5ª classe
Medie: da 6ª a 10ª classe + esame SSC
College: 11ª e 12ª classe + esame
Università (Bachelor o Master) |
Euro 124,00
Euro 155,00
Euro 186,00
Euro 310,00 |
Alluvione 2000
Foto
di una delle case ricostruite grazie agli aiuti che, abbondanti,
ci avete permesso di inviare. É padre Pio Mattevi (Bhabarpara)
che ce le spedisce per renderci partecipi della loro gioia. La
prima si riferisce al mese di febbraio 2001, la seconda al mese
di marzo 2001 e recita "casa presto finita!"
Noi continuiamo ad anticipare a padre Pio Mattevi fondi per la
costruzione di altre case in muratura e "sopraelevate".
Ogni casa costa circa 30.000 Tk, corrispondenti a Lit. 1.170.000
(circa 600 Euro).
Siamo certi che la generosità di tutti gli amici non manchcerà
di farci pervenire gli importi necessari.
Pagamenti
con BONIFICO BANCARIO |
Per evitare disguidi
nella registrazione dei vostri versamenti e nel trasferimento
delle quote alle missioni di destinazione vi chiediamo di indicare
Codice, Nome adottato, Anno per cui si effettua
il versamento in tutti i vostri Bonifici sul
C/C Bancario
n° 55371 - ABI 8542 - CAB 67870 - BANCA DI CREDITO
COOPERATIVO Prov. di RA - Filiale di Modigliana - intestato a
COMITATO di GEMELLAGGIO e COOPERAZIONE fra i POPOLI - ONLUS,
via dei Frati 8 - 47015 Modigliana (Fc)
e fate scrivere
anche la seguente dicitura (valida per la detrazione fiscale
nella dichiarazione dei redditi):
"
CONTRIBUTO ATTIVITA' ISTITUZIONALI "
22° GIORNATA MISSIONARIA
Amici da 22 anni,
non è cosa di poco conto!
Amici non per affinità di carattere o interessi particolari
o appartenenza culturale e religiosa, insolito!
Amici con i presenti e gli assenti, con i vicini e i lontani,
per vivere da uomini!
In questo contesto senza confini, non è possibile non
ricordare in modo esplicito l'amico carissimo Romano; è
ancora in mezzo a noi e come sempre ci traina con grande forza.
Ne siamo sicuri, è evidente, nessuno è mancato
quest'anno all'appuntamento con i missionari e con
Romano.
Bene, ci rassicura una mano dal cielo su di noi.
Il nostro cammino prosegue nella continuità di idee e
di affetti. L'anno scorso il Comitato di Gemellaggio ha pubblicato
il libro "I Dalit del Bangladesh" ed oggi l'autore,
il saveriano Padre Luigi Paggi è con noi.
Ci racconta la sua esperienza
ventennale con i Dalit o Muci o Intoccabili o Fuori casta del
villaggio di Chuknagar nel sud del Bengala.
Sono uomini che vivono in condizioni sub-umane, senza diritti,
disprezzati da tutti ed emarginati dalla società che tuttavia
li usa per espletare i lavori più degradanti ed impuri.
La loro emarginazione è a 360°.
Il quartiere dei Muci è sempre situato nella zona più
malsana, ben separato dal resto del villaggio.
Il Muci non può sposarsi, né mangiare, né
tagliarsi i capelli, né usare le stoviglie
al di
fuori della propria casta.
Il Muci può frequentare la scuola solo se è capace
di sopportare umiliazioni indicibili e comunque nessuno gli darà
mai un impiego adeguato alla sua istruzione.
Il Muci, anche in occasione delle grandi festività religiose
indù, non può oltrepassare il recinto entro il
quale è situata la statua della divinità e dove
si svolgono i riti.
Questa in breve è la loro condizione in aperto contrasto
con le dichiarazioni ufficiali:
"Tutti
gli uomini nascono liberi ed uguali nei diritti e nella dignità"
(ONU 1948)
"Tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge e devono
godere della stessa protezione della legge" (art.27 Costituzione
del Bangladesh)
"A nessun cittadino potrà essere vietato per ragioni
religiose, di razza, casta, sesso, luogo di nascita l'accesso
a negozi, ristoranti pubblici, alberghi o altri luoghi pubblici
o l'ammissione a qualsiasi istituzione scolastica pubblica".
(art.28 Costituzione del Bangladesh).
I missionari
della chiesa cattolica da 40 anni sono vicini ai Dalit, ai più
poveri, ai più piccoli del mondo. Questo è un segno
grande, il Regno dei cieli è in mezzo a noi, Cristo è
risorto.
Noi possiamo aiutare il processo di integrazione sociale, la
crescita dell'autostima dei Dalit e la loro liberazione rendendo
possibile l'accesso alla scuola e all'istruzione.
E' molto semplice e i frutti sono mirabili.
Ricordiamo infine solo poche righe tratte dalla lettera enciclica
di Giovanni Paolo II "Sollecitudo Rei Socialis":
"L'obbligo
di impegnarsi per lo sviluppo dei popoli
è un imperativo
per tutti e per ciascuno
In questa ricerca dello sviluppo integrale dell'uomo possiamo
fare molto anche con i credenti delle altre religioni
I popoli
hanno
diritto al proprio pieno sviluppo che
deve
comprendere pure la rispettiva identità culturale e l'apertura
verso il trascendente. Nemmeno la necessità dello sviluppo
può essere assunta come pretesto per imporre agli altri
il proprio modo di vivere o la propria fede religiosa."
Un saluto carissimo
ed un grande grazie a Fratel Masolo che ancora una volta è
stato in mezzo a noi. La sua è una presenza delicata,
pacata, accogliente come quella di un fratello maggiore. Porta
in tasca, con grande tenerezza, le foto di tutti i suoi figli
e le mostra, con commovente affetto, raccontando le loro storie.
Oltre ad essere poveri sono anche deturpati dalla malattia o
dall'ignoranza di chi non rispetta le donne; molte donne sono
rovinate in viso dall'acido gettato volontariamente dai mariti
per punizione o per ripudiarle.
Fratel Masolo li ha fatti curare ridando loro soprattutto rispetto
e speranza nel futuro.
Non è mancata una grande sorpresa, anche Padre Marino
Rigon, sebbene ancora in convalescenza per i seri capricci del
suo cuore indomabile, ci ha fatto dono e grazia della sua presenza.
All'inizio della storia del nostro gruppo ci sono Romano e Padre
Marino, seguono tante avventure umane come in ogni bella storia
senza fine.
Padre Marino rappresenta per noi i valori del Bangladesh, la
sua poesia, la sua musica, i suoi colori, la sua arte. Tutta
questa bellezza, pur mostrandosi nella povertà, ci spinge
all'ottimismo, alla speranza e alla fiducia.
La grandezza di Dio e dell'uomo si rivelano ovunque.
Grazie a tutti i numerosissimi amici, grazie ai missionari Padre
Luigi Paggi, Padre Marino Rigon, Fratel Masolo, grazie agli amici
bengalesi, grazie agli amici di Modigliana che ci hanno ospitato
e sfamato ed in particolare a don Bruno, ed infine
un grande
grazie ad una grande donna, a Laura.
(Emma,
di Modigliana - maggio 2001)
Padre Silvano Garello (Ottobre, mese missionario
)
Ogni anno era
bello organizzare con Romano un incontro in Parrocchia con qualche
fratello missionario di passaggio in Italia
Quest'anno,
fisicamente, Romano non era con noi quando giovedì 11
ottobre ci siamo ritrovati nella sala parrocchiale di Ca'Ossi,
c'erano Laura e uno "spumeggiante" e infaticabile Padre
Silvano Garello; lui "il nostro grande amico delle missioni"
era però più che mai vivo e presente nel cuore
di tutti.
Padre Silvano, missionario in
Pakistan dal 1970 e poi, a varie riprese, in Bangladesh dove
tuttora opera a Noluakuri, è un personaggio stra-or-dinario
e particolarissimo per l'entu-siasmo che caratterizza ogni suo
gesto.
Attraverso l'utilizzo di diapo-sitive molto belle ci ha fatto
"immergere" nella realtà dei villaggi da lui
seguiti nella Diocesi di Mymen-singh, soffermandosi soprattutto
sul lavoro pastorale che egli sta svolgendo nella zona, assieme
a Padre Anton.
Il "RIDOE GOTHON = la for-mazione del cuore" è
la proposta alternativa in campo educativo che i cristiani si
sentono di offrire e su cui si fonda la vita attorno alla missione.
Qui il clima è di gioiosa attività per tutti i
bambini che vi partecipano: pittura, canto, lettura, gioco, reciproco
aiuto nello studio; e, cristiani, musul-mani, hindù, bengalesi
e mandi convivono serenamente. I missionari vogliono dimostrare
che ogni religione può mettere nelle mani dei suoi fedeli
e di tutte le persone di buona volontà, la chiave dell'amore
con cui aprire il cuore di Dio e degli uomini. Non è piccola
cosa intravedere l'intreccio di fili che piano piano compongono
il tessuto del villaggio di domani in cui le divisioni religiose
e sociali, le rivalità politiche vengono superate in nome
di una nuova solidarietà che aiuta a sopravvivere e a
maturare.
"Il simbolo del Ridoe Gothon - ci ha spiegato Padre Silvano
- è una mano che immerge nella terra una fragile pianticella
che si trova inserita e come protetta da un piccolo cuore. E'
la mano di Dio? E' la mano dell'uomo? Meglio dire tutte due insieme.
Nel Giardino di Dio tutti siamo umili pianticelle ed agricoltori.
A condizione di imparare l'arte di lasciarsi amare ed amare".
E' stato un bell'incontro missionario, ma anche una lezione di
vera catechesi per noi che non sappiamo più cogliere nei
simboli l'immediatezza, ma anche la profondità, del messaggio
cristiano.
Per finire, Padre Silvano, missionario, poeta e scrittore, ci
ha "scossi" con l'entusiasmo di un canto bengalese,
di cui ha scritto le parole, che è diventato preghiera
conclusiva della serata.
I missionari devono continuare a darci l'appoggio della loro
presenza fisica, compatibilmente con i mille impegni che li sommergono
ogni qualvolta si affacciano in Italia, perché la loro
testimonianza diretta è la sola garanzia al nostro cercare
di "fare missione" nei nostri quartieri, nelle nostre
parrocchie
scuotendo quel velo di egoismo e indifferenza
che spesso accompagnano la nostra quotidianità non permettendoci
di scorgere quanta vergognosa ingiustizia sociale domina il mondo.
(Bruna,
di Ca'Ossi - ottobre 2001)
Il mio 4° viaggio in
Bangladesh
La guerra, i
Talebani sia a me che a Adele non hanno fatto paura come non
lo avrebbe fatto a Romano e Laura. Abbiamo però dovuto
combattere una "Guerra Santa" con i nostri figli per
poter partire. Ma il nostro viaggio, che ogni anno ci porta dai
BIMBI, è una cosa che facciamo con tanto amore e non potevamo
mancare.
Sono tornata da pochi giorni ed ho passato più di un mese
da un villaggio all'altro, per vedere che tutto andasse nel migliore
dei modi, accompagnata da Laura ed Enzo che facevano da interpreti.
Nella Rishilpi, che molti di voi conoscono bene poiché
Romano e Laura l'hanno descritta nel migliore dei modi, i ventisette
anni di esperienza di queste splendide persone passati ad aiutare
i poveri, danno ora i loro frutti: le donne ricamano e lavorano
la paglia, gli uomini lavorano nel reparto della pelle; molte
persone handicappate sono inserite nel lavoro. Chi non ha le
gambe ha imparato che con la testa e le braccia si possono fare
tante cose ed è meraviglioso vederli fare lavori impegnativi.
L'asilo, la scuola,
il centro di fisioterapia dei bimbi disabili (e sono tanti)
sembra un miracolo, anno dopo anno te li vedi venire incontro
con i loro piedini storti, ma camminano!
Il reparto maternità, dove 500 bambini ogni anno nascono,
essendo seguito da persone esperte ci saranno molto meno handicappati.
Un medico, aiutato anche da un volontario, che ogni mattina visita
ed aiuta una marea di povera gente, che arriva dai villaggi vicini,
che avrà medicine e occhiali e impara ad avere fiducia
nella nostra medicina e nei nostri missionari.
Non tutti i bimbi possono venire alla scuola poiché i |
'Pinocchio' e altri bimbi con gli
occhiali nuovi! |
villaggi sono molto
distanti, si è pensato di fare le "scuolette",
povere capanne di paglia dove i bimbi scrivono per terra accovacciati
su stuoie, tutto però viene seguito nel migliore dei modi,
dall'educazione scolastica all'igiene nello sviluppo della famiglia |
Una 'Scuoletta' di villaggio |
Sono
Indù (fuori casta di Madre Teresa), Buddisti, Mussulmani
e Cristiani, ma tutti aiutati alla stessa maniera poiché
la loro povertà non ha religione. C'è la fame dell'uomo
che per se stessa è un fatto umiliante per l'umanità,
quella dei bimbi è ingiusta ed inconcepibile, ecco perché
con le vostre adesioni |
permettete ad un
bimbo di andare a scuola e di avere una giusta alimentazione.
Il bimbo che va a scuola sarà domani l'adulto che avrà
iniziative di vita utile a se stesso ed al suo paese e quelli
adottati sanno che l'unico obbligo è la frequenza e i
risultati.
Da questo mio viaggio Vi porto la gioia che mi hanno trasmesso
anche per Voi e colgo l'occasione per ringraziarVi per quanto
mi aiutate a fare, Vi auguro un Buon Natale e un Felice Anno. |
Leggendo un libro
di Tagore, famoso premio Nobel Bengalese, ho trovato queste parole:
"si possiede
solo ciò che si dona".
(Gianna,
di Rimini - 27 novembre 2001)
La Mostra - Vendita di
Quadri
Caro Romano,
da pochi mesi
ci hai lasciato per andare ad incontrare quel Dio che tu hai
tanto amato, riconoscendolo nei fratelli più poveri, più
abbandonati, più derelitti: negli ultimi del mondo.
I nostri occhi, i nostri pensieri sono ancora pieni della tua
figura imponente, sanguigna, generosa, di quello spirito indomito
che mai si è arreso, nemmeno al più crudele dei
mali che tu hai accettato con una illimitata fiducia nel disegno
divino, con l'abbandono di un bambino che si lascia prendere
per mano e guidare verso un porto sicuro.
Ora noi siamo qui, immeritatamente al tuo posto, a continuare
la missione che ha informato tutta la tua vita, con la certezza
però che tu ci sarai sempre vicino a ispirarci, a confortarci
nelle difficoltà, a spronarci a proseguire, nonostante
tutto.
Forti dunque del tuo aiuto e soprattutto del tuo esempio, ci
accingiamo a dedicarci a progetti e a iniziative che servono
a portare avanti la tua opera.
Iniziative, come quella attuata a S. Martino in Strada attraverso
una mostra - vendita di quadri, in cui la generosità degli
artisti che hanno offerto le loro opere ha fatto a gara con la
generosità delle numerose persone che le hanno acquistate:
tutti consapevoli che quel piccolo gesto d'amore avrebbe creato
altro amore, in una catena di solidarietà e di entusiasmo
fraterno.
E così, con la tua presenza, che sentiamo sempre in mezzo
a noi, bonaria e sorridente, ripartiamo per cercare di portare
aiuto là dove serve, come avresti fatto tu, mai stanco
di soccorrere chi era in difficoltà, chi ti tendeva la
mano.
Sarai sempre
il nostro "Grande Capo" (come ti chiamava e
ti chiama ancora Laura).
Veglia su di noi.
I tuoi amici.
(Eugenia,
di S. Martino in Strada - novembre 2001)
Missione a Chalna
Rudy,
dell'Associazione Papa Giovanni XXIII (di don Oreste Benzi) che
vive in Bangladesh a Chalna è venuto a tro- varci
prima di ritornare in missione. Con lui, sotto la spinta di Laura,
ab- biamo iniziato un nuovo pro-getto: costruire case per vedove
con figli, ga- rantire loro un lavoro, un sostentamento per l'in-
tera famiglia. Ogni casa costa Lit. 1.200.000 (Euro 620): grazie
a voi abbiamo già avviato i lavori di costruzione di 10
case. Rudy gestisce, insieme a Franca, una Casa della Associazione
Papa Giovanni XXIII. Chi volesse saperne di più può
chiederci copia del video, preparato dal Enzo Falcone
(della Rishilpi) sulla missione di Chalna. Molte delle
offerte in memoria di Romano sono destinate a questo progetto.
Stiamo anche organizzandoci per poter offrire l'adozione a distanza
(pro studio) per questi bambini.
Il matrimonio di Elisabetta
e Bruno
Foto
di Gruppo alla RISHILPI
Elisabetta e
Bruno, una nuova famiglia che nasce già aperta ai bisogni
delle altre famiglie non è cosa da poco.
Una famiglia
consapevole che solo in Cristo è possibile fondare un
amore umano duraturo e solo con Lui è possibile andare
controcorrente.
Così in tre, Elisabetta, Bruno e Gesù, questa
famiglia, icona terrena della Trinità, piccola
Chiesa domestica ha capito che per essere segno vivo dell'amore
di Dio altro non si può fare che 'donarsi' ai fratelli
e da loro ricevere subito il centuplo. Così invece dei
soliti regali di nozze, perché non compilare una lista
dove gli invitati alla loro festa possano scegliere se regalare
una carrozzella ad un bambino disabile o attrezzature per la
riabilitazione, il gioco, la cura degli ospiti della RISHILPI?
E perché non convogliare altre offerte in un unico progetto
di acquisto di una incubatrice neo-natale per un ospedale in
Africa?
Così è
avvenuto, per loro desiderio e grazie alla generosità
dei loro amici.
Un GRAZIE anche da tutti
noi e una BENEDIZIONE.
Essere Missionari Oggi
Com'è
difficile oggi essere missionari in questo mondo che cambia continuamente;
in questo mondo così pronto ad assecondare le farneticazioni
di Satana! Eppure qui siamo e qui siamo chiamati ad operare.
Ma ci sono alcuni punti fermi: Cristo ha redento il mondo e ha
vinto il male. I sussulti del maligno (leggi terrorismo, guerre,
sfruttamento, ingiustizie) possono spaventarci; la violenza,
la cattiveria e la malvagità del mondo possono turbarci,
ma l'incarnazione di Dio accompagna i nostri passi.
Noi siamo le mani di Cristo - come dice una preghiera tardo medievale
- siamo i continuatori della sua opera e dei suoi progetti.
E il progetto di Gesù va messo alla base d'ogni disegno
e richiede fedeltà. La fedeltà al Signore, mentre
faticosamente cerchiamo di manifestare il Vangelo, ci dice che
siamo tutti fratelli "nel sangue di Cristo": tutti
senza privilegi di razza, religione, censo e civiltà.
Alla domanda: "che ne è di tuo fratello?" non
possiamo sottrarci; non possiamo chiudere gli occhi di fronte
alla sofferenza del povero e alla dignità umana calpestata.
Dunque siamo chiamati a vivere e ad espandere l'amore e la fraternità.
In questo compito, che deve essere il filo conduttore della nostra
vita, dobbiamo però guardarci dal rivendicare primogeniture.
Di fronte all'immensa bontà di Dio siamo sempre "servi
inutili". La nostra testimonianza deve nascere dall'abbandonarci
a Gesù - Eucaristia. Da qui nascono i propositi dinamici
che accendono le situazioni e mettono le ali all'amore e alla
fraternità all'interno delle nostre famiglie e della società.
Cosa significa, nella complessità attuale, tradurre la
parola "eterna" di Gesù?
Significa testimoniare in ogni ambito la bontà e la gratuità
di Dio; significa essere profeti disarmati del suo amore. La
sua grazia ci accompagni e illumini il nostro cammino...
(Leonardo,
parrocchia di S. Martino di Bordonchio-Igea Marina (Rn) - dicembre
2001)
Dalla RISHILPI
31.10.2001
Laura carissima,
fra due giorni Gianna partirà per Dhaka; quest'anno è
stata a lungo con noi. Abbiamo avuto modo di conoscerla e di
ammirare la sua generosità e disponibilità verso
i bambini, in modo particolare i bambini disabili.
Dopo l'attacco alle Torri Gemelle dell'11 settembre, in tutto
il mondo è accaduto quello che si sperava non accadesse:
guerra, divisioni, guerra batteriologica.
Qui da noi, a Satkhira, grazie a Dio, grandi problemi non ne
abbiamo, ma a Boborpara i fondamentalisti hanno danneggiato parecchio
la chiesa, a Dhaka hanno messo una bomba all'ambasciata americana;
fortunatamente non ci sono state vittime.
Meditando sulla situazione attuale ho letto il Vangelo di Luca
13,5 in cui Gesù ci ricorda le persone schiacciate sotto
il crollo della torre di Siloe: "se non vi convertirete,
finirete tutti allo stesso modo".
La Parola di Dio chiede a tutti noi di convertirci, ci mette
in guardia dal rischio di lasciarci travolgere da un'onda di
odio pericolosa e distruttiva.
Certo, non è facile parlare di pace, di non violenza,
quando si è immersi in un clima di guerra, anzi di guerra
in atto.
La guerra che si dovrebbe fare è quella che nel mondo
ci sia cibo, acqua e lavoro per tutti; se ciò accadesse
non ci sarebbe bisogno ne di Torri Gemelle, ne di Pentagono,
ne tanto meno di scudi stellari.
Non è con la forza delle armi e col potere economico che
oggi si possono garantire la sicurezza mondiale e la risoluzione
dei grandi problemi dell'umanità.
Finché nel mondo ci saranno i ricchi e i poveri, finché
ci sarà chi vuol essere più potente e non ci sarà
un rapporto alla pari, di collaborazione e condivisione non potremo
più sentirci sicuri, sentirci a posto.
Lavorare per la pace penso significhi impegnarsi a garantire
ai poveri, a tutti, una vita dignitosa e la reale attuazione
dei diritti umani basati sulla giustizia.
Ed ora basta a questo mio sfogo... parliamo un po' di te. Come
stai? Sappi che ti aspettiamo qui alla Rishilpi. Qui in Bangladesh
potrai incontrare Romano concretamente, perché qui da
noi tutto ci parla del suo amore per i poveri e i bambini, per
gli ultimi... e continua ad essere vivo in noi, in Dio.
Stiamo spedendo gli auguri Natalizi a tutti gli sponsor dei bambini.
Speriamo che possano arrivare a destinazione: infatti molte lettere
sono andate smarrite. Sarebbe un vero peccato, oltre alla spesa,
ci sono costate molte ore di lavoro.
Termino questa mia assicurandoti il mio ricordo giornaliero al
Padre e ti abbraccio forte forte.
Ciao a presto
Laura Melano & company
|
Istruzioni per la compilazione dei
bollettini di C/C POSTALE prestampati:
Per evitare disguidi
nella registrazione dei vostri versamenti e nel trasferimento
delle quote alle missioni di competenza vi chiediamo di voler
compilare come di seguito suggerito lo spazio per la causale
del versamento.
Anche in caso
utilizziate bollettini 'bianchi' vi preghiamo di voler indicare
il CODICE adottato, il NOME, la RATA (se
in più versamenti: 1, 2,
saldo), l'ANNO per
cui si effettua il versamento (anno di competenza). Intestate
i bollettini a
COMITATO di
GEMELLAGGIO e
COOPERAZIONE fra i POPOLI - ONLUS
via dei Frati 8 - 47015 Modigliana (Fc)
C/C N. 12057444
La ricevuta del versamento
costituisce già titolo valido per la detrazione di imposta
all'atto della dichiarazione dei redditi. Completate la ricevuta
scrivendo sul retro il vostro Codice Fiscale e conservatela. |
FEDER SCHOOL
Progetto iniziato
da Romano alcuni anni fa che continua con ben 11 scuole sponsorizzate
da noi. Si trovano nella diocesi di Mymensingh (nel nord del
paese).
La nostra sponsorizzazione consiste nello stipendiare gli insegnanti
e contribuire all'acquisto di materiale didattico. Il costo per
scuola varia per via del numero di
Doni di Natale agli
studenti adottati della parrocchia di Boruakuna |
insegnanti, ma una
media giusta pone circa a tre milioni di lire, o meglio, 1550
Euro la quota che inten-diamo offrire ogni anno. E' importante
con-tinuare a finanziare il progetto FEDER SCHOOL, ma è
altrettanto impor-tante andare, con cadenza annuale, a controllare
che tutto vada avanti secondo gli accordi presi. Romano, |
pur generoso come
tutti lo abbiamo conosciuto, era inflessibile sul rispetto di
tali accordi, pena la sospensione degli aiuti. |
E' quindi NECESSARIO che
andiamo di persona in Bangladesh.
Vi invito a non
indugiare, perché tutti siamo chiamati a rendere conto
del bene |
fatto e il 'servizio'
reso anche con un viaggio è bene fatto ai nostri fratelli.
Non solo per controllare che le offerte donate siano utilizzate
come dovuto, ma anche e soprattutto perché condividere
un poco della nostra vita con chi è nel bisogno, vale
ancora di più del denaro ed è, in fin dei conti,
un regalo che facciamo a noi stessi, alla nostra anima. |
Ritiro Studenti delle Superiori
- Baromari |
Io, Leonardo, Laura
ci impegneremo per dare la nostra disponibilità organizzativa
e di partecipazione per il prossimo viaggio
|
attendiamo
numerose le vostre adesioni!
Ringraziamento!
Sono Daniele,
marito di Maria Rosa Maglioni, la primogenita di Romano e Laura.
Dal mese di aprile sto lavorando per continuare a portare avanti
tutto ciò che riguarda gli aspetti contabili, di corrispondenza
e contatti con le missioni e con le famiglie italiane, perché
il COMITATO di GEMELLAGGIO, cioè tutti noi, continui ad
essere quella meravigliosa opera nata dalla sensibilità
e dall'amore di Romano e Laura e resa possibile dalla risposta
di tutti.
Voglio ringraziarvi
per la comprensione che avete avuto in questo periodo di assestamento
e vi chiedo scusa per i disagi che ho causato: lettere di ringraziamento
che non sono arrivate (perché non sapevo di doverle spedire),
bollettini non recapitati (idem)
e la lista è certamente
lunga. Spero nel 2002 di corrispondere alle vostre aspettative.
Voglio anche
ringraziare i membri del Consiglio che mi hanno accolto, consigliato,
sostenuto in questo periodo e soprattutto Laura, che mi ricarica
sempre con il suo inesauribile ottimismo missionario e non si
lamenta troppo per la mia, forse eccessiva, pignoleria.
Da quando siamo
diventati ONLUS, non ci conviene più servirci della ONG
V.I.S.B.A. (che ringraziamo!) per le pratiche legate alle
ricevute valide come detrazione d'imposta.
Perciò
chi è interessato ad avere un documento fiscale valido
per detrarre l'offerta nella dichiarazione dei redditi DEVE
ASSOLUTAMENTE versare l'importo per mezzo di bollettino di
CONTO
CORRENTE POSTALE
(prestampato
ed inviato gratuitamente da noi su richiesta o reperibile presso
i responsabili di zona) oppure per mezzo di
BONIFICO
BANCARIO
come descritto
in precedenza in questo giornalino.