Grassina, Bubè, 09-09-02

Il Comitato per Bubè ringrazia il Sindaco Lastrucci Giuliano, che ha voluto incontrare gli abitanti di Bubè tra le mura della casa dove è nata e vissuta la nostra poetessa Manuela Masi, nell’autorimessa di Aldo, già luogo simbolo di democrazia per le molte riunioni politiche e non solo, che qui si sono tenute negli ultimi 50 anni della nostra storia e per questo ringraziamo ancora una volta Wanda per averci ospitato.

Rimanendo in tema cogliamo l’occasione per anticipare al sig. Sindaco che il Comitato ha concluso la campagna di raccolta delle firme per dedicare l’area aperta di via Lorenzoni, a due passi da qui, a Manuela ed in settimana Gli saranno consegnate le firme.

Non staremo questa sera a rivangare le ragioni specifiche per le quali il Comitato è nato, ma una cosa è certa, questo ha potuto accadere grazie al fatto che Bubè, per la sua storia e per le sue caratteristiche ambientali, conserva ancora una sua orgogliosa identità che ha facilitato questa aggregazione nel momento in cui si è percepito un generale distacco della politica delle Istituzioni dai reali interessi e problemi della gente, a vantaggio invece di una politica per la "politica". Tutto questo per rivendicare la necessità di una democrazia più diretta e partecipata con le Istituzioni riconosciute delle quali, questa sera, abbiamo l’onore di ospitare la maggiore espressione della nostra realtà locale.

Si deve tuttavia riconoscere che tra Bubè ed il nucleo centrale di Grassina. esistono oggettive differenze anche per quanto riguarda le problematiche, delle quali l’Amministrazione deve tener conto. Se non altro per il fatto che per Grassina centro è di primaria importanza recuperare una qualità di vita accettabile, per Bubè, il problema è invece quello di salvaguardare una qualità di vita che riteniamo, per molti aspetti migliore, ma che vediamo essere messa in pericolo dalle stesse scelte dell’Amministrazione, attuate anche attraverso un Piano Strutturale che precostituiscono le condizioni per insidiare i valori ambientali su cui si fonda questa qualità.

Riteniamo pertanto di dover esprimere le nostre osservazioni all’attuale piano strutturale poiché siamo convinti che un miglioramento della qualità di vita non passi certamente attraverso l’estensione del perimetro abitativo attuale, assegnando la tipologia B (come definite dal DM 1444 del 2/4/68), come è in essere per gran parte delle aree non edificate attigue all’abitato di Bubè, ma attraverso la destinazione di queste aree da ritenersi "fragili", per le loro evidenti caratteristiche riconducibili ad un’economia agricola debole o/e tutela paesaggistica, (Articoli 24, 25 ,26 e 27 della disciplina del piano di indirizzo territoriale per l’attuazione della LR 5 del 16./1/95 e articoli 35, 36 e 37 del Regolamento Urbanistico Comunale), riperimetrandole come aree omogenee di tipo E ed in parte anche di tipo F. Queste ultime, di pubblica utilità, per controbilanciare una realtà di saturazione totale di tutte le aree a verde dell’agglomerato centrale di Grassina al quale risulteranno funzionali, anche attraverso un migliore collegamento dell’esistente MiniBus 49. In particolare costituendo una grossa area "multifunzionale" da utilizzare normalmente a verde pubblico attrezzato e saltuariamente di supporto a tutte le manifestazioni all’aperto, di cui la Rievocazione storica è, per il momento, l’unico esempio, ma anche molte altre attività, compatibili con la vicina area protetta di Fattucchia, potrebbero trovarvi spazio.

Chiediamo di recedere da qualsiasi intento edificativo a saturazione, tipo quello di via S.Martino, il quale, nello specifico, oltre a costituire uno "spregio" per la vista della Villa Mascagnola è uno "spregio", secondo noi, anche per chi ha pagato un appartamento di 4 stanze 1 Miliardo di vecchie lire per vedere il sole, in inverno, 2 ore al giorno. Certo a Bubè siamo abituati a non meravigliarsi più di niente visto che è stato concesso di costruire, in tempi relativamente recenti, praticamente sul fiume e con le autorimesse interrate.

Alla stessa stregua giudichiamo assurdo p-e-r-s-e-v-e-r-a-r-e diabolicamente nel voler costruire in via delle Fonti, a ridosso della Villa Medici, rilevando in questa insistenza solo fini speculativi (visti i prezzi degli appartamenti) dato che in generale non esistono spinte demografiche o mutamenti sociali tali da giustificare qualsiasi rinuncia a preservare le incomparabili bellezze ambientali e paesaggistiche ancora esistenti in tutto Bagno a Ripoli ed in particolare nella Fattucchia. Per altro riteniamo che il nostro territorio non debba e non sia quello più indicato a farsi carico della diaspora della gente che da Firenze vorrebbe abitare a Bagno A Ripoli. Allora sì che ci ritroveremmo con una "Città delle Colline"!. Pertanto concordiamo con l’operato della Soprintendenza nella decisione di opporsi ad ogni intervento nell’ambito dell’area protetta di Fattucchia. Invece delle abitazioni siamo favorevoli alla realizzazione di un punto di parcheggio-partenza-ristoro da utilizzare come base per le escursioni "di tutti i giorni" nella valle e monte di Fattucchia creando una mappa dei luoghi e dei percorsi Trekking e Bike. Il Comitato proporrà inoltre nei tempi e modi opportuni un’idea di massima per la realizzazione di un percorso pedonale che preveda poi, nella parte tutelata, attrezzature di riposo, naturalmente limitando il traffico veicolare solo ai frontisti.

Ci sono poi alcuni interventi, mirati a ristabilire e valorizzare una viabilità pedonale sostenibile, che potrebbero essere oggetto anche solo di piani attuativi che secondo il Comitato potrebbero prevedere:

  1. Allargamento fino ad una misura tale da rendere umanamente percorribili i marciapiedi esistenti di via Pian di Grassina, nell’abitato di Bubè.
  2. Ripristino di un passaggio pedonale che, pur salvaguardando la segregazione della scuola materna di Bubè, permetta di passare direttamente da via Pian di Grassina in Via Lorenzoni evitando il tortuoso marciapiede per chi va o viene da Grassina.
  3. Ripristino del percorso pedonale che dal ponticino che da via Pian di Grassina, all’inizio di via delle Fornaci, porta, attraverso un camminamento esistente, fino alla zona di via Ferruzzi Ferrero permettendo di evitare i pericoli della strada e, qualora attrezzato, la sua larghezza è tale da permettere la realizzazione di un vialetto pedonale con panchine di riposo e di incontro, lampioni ecc. Certo è passato tanto tempo da quando il camminamento permetteva di arrivare, attraverso via Sacco e Vanzetti, praticamente fino nel centro di Grassina. Ora, chi sa perché, bisogna scavalcare qualche casa. Tuttavia un camminamento alternativo potrebbe portare fino al terreno ex Fratellanza Popolare, costituendo un ulteriore elemento di via pedonale e di sosta.
  4. Chiediamo un piano di riordino della dislocazione di tutti i cassonetti della nettezza della zona ed in particolare lo spostamento di alcuni che in via delle Fornaci impediscono di usufruire del marciapiede, complice anche il raccoglitore della Caritas e l’abbandono indiscriminato di rifiuti di ogni genere.
  5. Chiediamo che venga realizzato il marciapiede su ambo i lati di via Pian di Grassina verso Impruneta, a partire dall’incrocio con via Lorenzoni. Inoltre riteniamo debba essere destinata ad un uso socialmente più utile la striscia di terra che nel tratto fino alla via di S.Martino, divide la strada dal fiume, prevedendo un posteggio o altro. Trattandosi di zona soggetta a vincolo demaniale il riscatto comunque di quest’area potrà avvenire, qualora dovesse essere monetizzato, a bassissimo costo.
  6. Vogliamo che il Comune si prenda carico della passerella che dalla corte di Bubè porta sul fondo di via Calamandrei ritenendo ormai che questa costituisca, in mancanza di alternative alla viabilità pedonale verso via Pian di Grassina, un elemento di pubblica utilità visto che è lì da 50 anni. Ciò in considerazione anche che da lì transitano già tutti i collegamenti dei servizi Acqua, Luce e Gas verso via Calamandrei. Ci stupisce che debba essere un cittadino (Sig. Tattini Gualtiero) a doversi preoccupare della necessità di mantenere la viabilità pedonale agli abitanti di via Calamandrei, francamente, a rigor di logica e di competenze, avremmo preferito che fosse stato il Comune a farsi promotore di questa istanza.
  7. Chiediamo che via S. Martino venga resa sicura eliminando la pericolosità dello scolo acqua laterale e creando un’area di scambio per il transito veicolare a destra del punto alto di curva. Non riteniamo assolutamente che questa strada debba essere potenziata in quanto significherebbe creare un’alternativa alla viabilità principale con impatti locali non sostenibili.
  8. I parapetti del fiume sono in parte transennati perché caduti in diversi punti e dovrebbero essere immediatamente riparati per ripristinare condizioni non solo di sicurezza, ma anche di cura dell’arredo urbano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Comitato Bubè