Dalla padella, nella brace, alla farsa
La sera del 14 Ottobre si è tenuta a Ponte a Niccheri la continuazione dell'incontro del 25/9 del quale abbiamo già riferito nel commento (1).
Per il Comune erano presenti gli Ass.ri Papini, Pisilli ed il C.Gruppo DS F.Burgassi.
L'assessore per le infrastrutture, sig.ra Papini, ha effettuato l'illustrazione del progetto modificato rispetto a quello originale della Provincia in merito al quale noi abbiamo già riferito nel commento (2). L'assessore ha aggiunto che questa soluzione è la riprova di quanto l'Amministrazione sia attenta ai bisogni della gente perché è stata confezionata a tempo di record; ha poi indicato quanti alberi del viale saranno abbattuti per far posto agli svincoli della rampa per Belmonte indicando tra gli aspetti positivi dell'intervento la realizzazione di aree a verde sotto i piloni del viadotto e la possibilità per i grassinesi di andare in auto alla scuola Redi senza dover passare dalla rotonda prevista a Ponte a Niccheri. Altri punti a favore sono le rotonde previste nell'area di svincolo attuale ed alcuni hanno subito fatto notare la necessità di eliminare eventualmente il semaforo di via Campigliano per non vanificare la funzione fluidificante delle stesse. Secondo gli intendimenti della Regione la variante si chiamerà "del Chianti", a riprova dell'importanza che viene riservata a quest'opera.
Il dibattito che ne è seguito ha evidenziato la netta opposizione dei cittadini, abitanti di Ponte a Niccheri, i quali facendo riferimento ad un elementare buonsenso hanno rilevato come questa soluzione non risponda assolutamente a quello che era scaturito dall'incontro del 25/9, e ai più è sembrata una presa di giro il presentarla come una panacea quando, rispetto al progetto iniziale della Provincia, non si fa altro che deviare da una parte all'altra dell'isolato l'innesto con l'esistente Chiantigiana.
Poi ci sono stati interventi di alcuni cittadini, non abitanti di ponte a Nicchieri, (Ferretti ed altro) che hanno pontificato questa variante come l'unica possibile, l'ultima spiaggia del prendere o lasciare, l'unica che il soprintendente Valentino ha approvato, l'unica per la quale esistono i soldi per farla. In pratica chi non vuole questa variante è contro Grassina ed i Grassinesi. In fondo quel viale di tigli non è nemmeno secolare……ed allora perché fare tanto rumore come è stato scritto da qualcuno?
Non dello stesso avviso sono risultati la maggior parte degli altri intervenuti tra i quali Barbagli, consigliere regionale, che ha ancora ricordato come questo progetto sia nato sotto il segno della mancanza di qualunque coordinamento con i comuni del Chianti (a dispetto del nome che si vuole dare alla variante), cosa che invece l'Amministrazione deve imporre alla Regione di provvedere, perché in qualunque caso, ma in particolare su un territorio come questo, non si può e non si deve trattarlo settorialmente. Il progetto deve essere globale e di qualità, mirato a ridurre i transiti, non a concentrarli, come in questo caso a P.a Niccheri e nella viabilità verso Firenze, ma prevedendo semmai scambiatori a monte di Grassina e servizi pubblici efficienti e razionali. In ogni caso la soluzione per P. a Niccheri non può prescindere da una galleria che ricalchi il primo progetto del 2001. Ha ricordato inoltre che l'Amministrazione deve dare una risposta riguardo all'ordinanza per il divieto di transito per Grassina dei mezzi pesanti nelle ore di punta del traffico.
Noi siamo intervenuti concordando con Barbagli e ricordando come non sia il numero degli alberi da abbattere a determinare o giustificare la sostenibilità dell'intervento ma in questo caso è tutto il contesto della rampa parallela ad un viale che caratterizza univocamente Grassina per la sua bellezza, ad essere vanificato.
Interventi ulteriori, ad esempio di Taddei (Comitato per la variante), non hanno risparmiato colpi bassi sia all'insegna di Barbagli che del sottoscritto con la presunzione di essere detentori della esclusiva verità sulla variante di Grassina. Certo, ha ammesso Taddei, il progetto del 2001 era ben altra cosa, ma oggi dobbiamo sostenere questa ipotesi perché è l'unica che si può fare…..
Il prof. Rombai, (Presidente della sezione di Italia Nostra di Firenze), ha invitato tutti a mettere da parte le guerre tra poveri che il dibattito ha evidenziato e non ha esitato a definire l'intervento "una schifezza"; non è vero che i soldi non ci sono, certo bisogna avere convinzione e buonsenso progettuale per ottenere quello che tutti vogliono e ha esortato l'Amministrazione a perseguire con una maggiore forza "contrattuale" con la Regione anche subordinando o legando quest'opera alla condivisione di altri interventi con gli altri comuni.
L'incontro si è concluso con gli abitanti di P.a Niccheri arroccati sulle proprie posizioni, già espresse nel primo incontro.
L'Amministrazione ha preso atto di quello che è stato detto ma senza ulteriori commenti e si è resa disponibile per ulteriori incontri.
Il nostro punto di vista
Pensiamo che questo incontro abbia veramente scoperto le carte dell'Amministrazione che si affanna a difendere l'indifendibile. Certo, come ha detto l'assessore Pisilli, quando si fa qualcosa non si può accontentare tutti ma certamente se, come in questo caso, si scontenta tutti allora vuol dire che qualcosa nella progettazione non ha funzionato. Qui stiamo veramente passando ogni segno, difendendo a spada tratta una soluzione "elettoralistica" che in nome di garantirsi un consenso effimero sacrificherebbe per sempre Ponte a Niccheri ed il suo e di Grassina viale, mortificando ancora una volta questa zona con la convinzione di essere il ricettacolo della spazzatura che si produce all'ufficio urbanistica & C di Bagno a Ripoli. Per fortuna P. a Niccheri è cambiata, la sua gente è cambiata, non prende più quello che viene calato dall'alto senza chiedersi il perchè. Oggi c'è Internet, le facili demagogie locali sono acqua che non macina più. Le bugie hanno le gambe corte e a Ponte a Niccheri lo sanno già dall'altra sera. Purtroppo sembra che qualcuno non lo sappia.
Si è parlato di progetti, certo parliamone. Ma parliamo di progetti veri non di toppe.
Il Comune deve far valere il suo peso ambientale e politico. Basta farsi prendere in giro con la variante del Chianti, che non è pagata dal Chianti, ma da chi non ne fa parte. Creiamo una convergenza che ponga fine a questo stare insieme dei comuni del Chianti solo quando gli conviene, come attualmente, perché sono senza acqua; dobbiamo stare insieme anche per la Variante, e redigere un progetto vero che rispetti anche l'attuale percorso della Chiantigiana lasciando intatte le sue caratteristiche di strada di crinale che offre ed offrirà sempre panorami memorabili al turista. Siamo sempre più convinti che sia indispensabile un primo tratto in galleria e poi azzardiamo un ipotesi di percorso che potrebbe, in fondo valle dell'Ema, arrivare fino alla Strada Provinciale del Brollo…..
Mosè 15/10/03