Per il portavoce dei residenti dopo l’ordinanza sull’insediamento abusivo non si è saputo più nulla
«Logistica, vogliamo vederci chiaro»
Il comitato ovest torna alla carica sui capannoni di Ferrari

Abuso edilizio in via per Carpiano, e il comitato ovest torna alla carica.
La vicenda risale al luglio 2004, quando gli abitanti del Cipes hanno denunciato all’amministrazione «la situazione di apparente illegalità» in cui si trova l’insediamento industriale della logistica Ferrari collocato nell’area dell’ex Lincoln in via per Carpiano.
Sta di fatto che di lì a pochi giorni l’area ex Lincoln è stata ulteriormente allargata. In particolare, la logistica ha asfaltato un altro pezzo di terreno agricolo e ha divelto due cartelli stradali all’inizio del cavalcavia dell’Autosole. Così, nell’agosto 2004 gli abitanti della zona hanno inscenato un vero e proprio sit-in contro l’insediamento abusivo. Ma da allora non se ne è saputo più nulla. Sino allo scorso ottobre quando Maurizio Margutti, vicesindaco con delega all’urbanistica, ha fatto il punto della situazione: «Abbiamo emanato un’ordinanza per il ripristino dell’area agricola, che tuttavia non è stata rispettata dalla logistica Ferrari.

Dopo diversi solleciti rimasti inevasi, a inizio settembre abbiamo avviato le procedure per l’acquisizione da parte del comune di Melegnano dell’area. La logistica Ferrari - ha ribadito Margutti - ha un mese di tempo per presentare eventuale controdeduzioni e osservazioni, che peraltro dovrebbe scadere proprio in questi giorni». Già, ma sinora nulla è cambiato e il comitato Ovest, composto dai residenti della zona al di là della stazione, chiede spiegazioni: «Non abbiamo notizie - incalza infatti Massimo Gori, presidente del comitato - degli effetti dell’ordinanza che imponeva il ritiro dei mezzi dalla zona prospiciente l’area ex Lincoln. In realtà, non conosciamo neppure i termini dell’ordinanza. Certo, alla luce delle transazioni concluse recentemente dalla logistica Ferrari, tutto fa supporre che non ci sarà alcun ritiro e di conseguenza nessun ripristino di un’area destinata almeno in parte ad uso agricolo».


(tratto da "il Cittadino" del 18 novembre 2006)