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Oggi parliamo
di...Quaderni
un articolo di Patrizia Roca
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E' questa una raccolta che talvolta si
inizia per rinverdire i ricordi d'infanzia, ma c'è chi la fa per la
grafica e gli illustratori, chi per il contenuto, chi per le tematiche
delle copertine.
E' del 1859 la legge dello Stato che
prevede l'obbligo per i Comuni di istituire scuole elementari per i
bambini dai sei anni in poi. Nel 1877, la Legge Coppino riordina e rende
obbligatoria la frequenza con sanzioni per gli inadempienti. La Legge
Orlando del 1904 estende l'obbligo ai 12 anni, e infine, nel 1923 il
ministro Gentile porta l'età dell'obbligo fino ai 14.
L'innovazione costringe l'industria a
fornire il materiale scolastico adatto all'uso e così...entrano in
scena i quaderni. Dapprima, con copertine un po' anonime e
"povere": grigie e rossicce, ornate solo da qualche fregio
tipografico, stampate su carta da pacchi, economiche e robuste, talvolta
nere, su cui incollare un'etichetta che, scritta a mano, specifica il
nome e il cognome dell'alunno, la classe frequentata e la materia
d'insegnamento.
Più tardi nasce e si diffonde la
copertina illustrata dedicata a vari temi: le materie scolastiche,
notizie informative, gioco, passatempi, personaggi da favola,
patriottismo e propaganda, ecc. Verso gli anni '50 vengono dedicate
soprattutto alle fiabe, impegnando gli illustratori più illustri del
periodo - primo fra tutti Roberto Sgrilli - che si sbizzarriscono
facendole diventare un mini-libro di lettura, rendendole simili ad un
giornale, un soggetto insomma a cui lo scolaro si accosta con maggiore
facilità e divertimento. |
Le cartiere Pigna mettono in produzione una serie
di fiabe denominate Cartoccino, dal nome di un giornalino abbastanza
diffuso a quel tempo, che riporta storie che si concludono rapidamente (Cappuccetto
Rosso) o adatte ad essere disegnate; ed ancora, in serie, a puntate, come quelle
di Pinocchio e Il Soldatino di Stagno, sempre illustrate da Sgrilli. Da
Perrault ai Fratelli Grimm, da Andersen a Collodi a Walt Disney, il campo è
davvero vasto, tanto che, a tutt'oggi, ve n'è un gran numero di copie
disponibili nei mercatini dell'antiquariato.
Notevole è stato anche l'impiego dei quaderni per
la pubblicità di prodotti cosmetici, dentifrici, lane, ecc., ed un
capitolo a parte sarebbe da dedicarsi ai quadernoi di propaganda e patriottici.
Essi hanno avuto un vero e proprio "boom" nel secondo decennio
del secolo, all'epoca della conquista della Libia e durante il ventennio
fascista. In copertina riportano un'immagine militare, un atto eroico, una
battaglia, un incitamento al Duce. Erano indirizzati soprattutto alle giovani
generazioni, che andavano "educate" secondo i dettami del regime.
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Il
contenuto è impregnato di concetti ed esortazioni mediati attraverso gli
insegnanti. Dal variare delle copertine, delle tematiche, nonchè del contenuto,
si possono evincere i mutamenti della società e del costume scolastico.
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