Oggi parliamo di...Santini

Un articolo di una amica collezionista, esperta del settore, Patrizia Roca

La diffusione delle immaginette religiose, o chiamiamole più familiarmente "santini", si sviluppò, adattandosi ai cambiamenti delle mentalità, del linguaggio e dei costumi, fra il XIV secolo e la prima metà del XX, proponendo principi di morale, di Fede e di Amore esaltanti la vita cristiana, adottando schemi che rappresentavano i più grandi Misteri, diventando, nei momenti di necessità spirituale, mezzo di colloquio e di intercessione con Dio e i suoi Santi.La distribuzione delle immaginette veniva effettuata durante celebrazioni o ricorrenze religiose di un certo rilievo, nei ritiri spirituali o nei collegi gestiti dai vari Ordini religiosi e diffuse nelle Missioni presenti nei luoghi più sperduti del mondo. Generalmente venivano conservate nei messali, con un sentimento frammisto di religiosità e di scaramanzia, quasi come reliquie dalle potenti qualità taumaturgiche, o come un frammento di quella eternità perduta che poteva ricongiungere al Cielo quella parte dell'uomo che di esso aveva nostalgia.

Per un'azione di catechesi per i bambini si ricorreva a immaginette evocatrici del soprannaturale che si potevano facilmente imprimere nelle menti, spesso raccolte anche in piccoli libretti (o singolarmente), corredate da una breve didascalia generica o da una frase dei Vangeli. Esse narravano i momenti salienti della vita della Vergine, della vita di Gesù, dei miracoli, ecc., attraverso figurazioni definite o attraverso simbologie - spesso con grande potenza pittorica, a volte con teatralità o ingenuità - con colori, sfondi e grafica molto elaborati, che però arrivavano subito al cuore e destavano interesse e curiosità, spingendo ad andare oltre l'immagine, all'essenza della religione.

Risalgono alla metà del XIV secolo, le prime stampe su carta realizzate da un disegno inciso su matrice di legno e, benché riflettano religiosità e un'ansia di fede, sono di fattura un po' grossolana; successivamente, specie in Baviera, in Svezia e nelle Fiandre, l'esecuzione verrà affidata a grandi artisti che la affineranno, creando piccoli capolavori, e più tardi l'intaglio su legno verrà sostituito dall'incisione su rame o dall'acquaforte. Oltre all'immagine verrà aggiunto anche un testo o una preghiera.

La litografia apparirà nel XIX secolo e diffonderà ancor più le immagini a inclusione o a rilievo, con preghiere miniate a colori, mentre verso la fine del secolo, scomparsi i "canivet", nasceranno i pizzi fatti a macchina, le immagini sempre più ricche di simboli, di ghirlande e decori, acquerellate, ornate di lustrini e nastri. Le avanguardie dell'arte moderna, l'industrializzazione, le nuove ideologie e i successivi eventi politico-economici provocheranno il crollo dell'iconografia devota che tuttavia, nel periodo fra le due guerre, si rifarà ai pittori ed incisori del passato, quasi ignorata ormai dagli artisti e persino dai fedeli, con immagini didattiche, quasi accademiche, soprattutto a causa della mancanza di una vera devozione, capace di diventare espressione artistica. L'immagine odierna è povera, incapace di trasmettere messaggi che giungano fino all'anima, poichè nell'era moderna non c'è più spazio né tempo per dedicarsi ai pizzi di carta! 

Ma, come sempre, quasi per una legge del contrappasso, negli ultimi anni si è iniziata una vera e propria ricerca di tali immaginette che, strappate all'indifferenza dei mercanti di carta, delle aste, dei messali di famiglia e non in cui erano devotamente custodite, sono riapparse negli albums dei collezionisti, ancora cariche del primordiale fascino. Sarà forse un luogo comune, ma con le loro immagini lievi e gentili di Angeli e di Natività, con la rappresentazione della dolorosa Passione del Cristo, con gli sguardi ardenti di certi Santi bambini, coi loro pizzi e nastrini, ci riportano indietro nel tempo, alla mai dimenticata ingenuità dell'infanzia e, forse solo per un momento, ci ricordano chi eravamo e forse ci rendono ancora possibile il colloquio con Dio.

La Catalogazione

In un campo così vasto come quello delle immaginette religiose è davvero difficile realizzare una catalogazione vera e propria, anche perchè, di solito, l'amore per la carta, per le cose di carta, prende la mano e così cisi ritrova a collezionare non solo santini ma anche cartoline, calendarietti, etichette, ecc. Non basta quindi la logica per la sistemazione delle immaginette, ma vi interverrà il buon gusto, la predilezione per una tematica o altro. Il collezionista non ha l'obbligo di seguire regole o convenzioni precise per la catalogazione; il catalogo di partenza potrebbe essere quello di cui si sente più bisogno appena la mole della collezione comincia a crescere e ci si ritrova con dei doppioni. Esattamnte l'opposto della "mancolista". Basterebbe suddividerle per argomento, utilizzando una scheda con una descrizione accurata, classificandole per serie, per casa editrice, per anno, ma soprattutto per argomenti: La Vita di Gesù - La Croce - La Santa Vergine - Gli Angeli - La Natività - I Santi - I Beati ...e così via, secondo il gusto e le finalità personali.

Come reperirli

Negli ultimi anni c'è stato un vero e proprio boom dei santini; l'interesse per queste immaginette si è propagato a macchia d'olio...I luoghi più adatti per il reperimento sono, ovviamente, i mercatini, per quel che riguarda i santini d'epoca, i merlettati e in qualche caso i "canivets", ma - dolente nota - i prezzi di mercato sono ovviamente piuttosto alti. Un mio consiglio spassionato, destinato ai principianti, a quelli che vorrebbero iniziare una piccola collezione, è quello di andarli a reperire direttamente nelle chiese e, soprattutto nelle grandi città, c'è solo l'imbarazzo della scelta. Questa soluzione ha almeno due finalità: quella di conquistare un po' di materiale (ovviamente moderno, ma in qualche chiesina chissà che non troviate qualche piccolo bijou) e quella di ampliare la vostra cultura artistica. Le nostre chiese sono cariche di quadri, sculture, affreschi... insomma di capolavori che altrimenti non vedremmo mai, se non sulle pagine dei libri o di dépliants. Potrebbe essere l'inizio di un cammino culturale che ci arricchirà interiormente e spiritualmente: potremmo riservare a quest'attività il sabato o la domenica mattina, per finire poi a cercare sui banchi di qualche mercatino rionale altro materiale.

Un altro mezzo che ho sperimentato personalmente è quello dello scambio epistolare. Vi sono giornalini mensili dedicati esclusivamente all'antiquariato o agli scambi ( faccio solo due nomi: "Collezionare" e "La Gazzetta dell'Antiquariato", facilmente reperibili nei mercati o presso librerie e giornalai), su cui è possibile trovare annunci di scambisti che, oltre al materiale, cercano un contatto umano che, sicuramente, ci arricchirà.

Inoltre, molto attiva in questi ultimi anni, con le riunioni mensili in sede e le varie mostre di immaginette sacre non solo in Italia ma anche all'estero, è l'Associazione Italiana di Immaginette Sacre - l'AICIS - con sede a Roma, Piazza Campitelli, 9 - 00186 Roma, ma con centinaia di soci in tutte le città d'Italia. E' comunque possibile iscriversi e ricevere il Bollettino dell'Associazione e le varie notizie riguardanti la sua attività.

Come conservarli

Su questo punto ognuno potrà sbizzarrirsi come vuole: in commercio ci sono ottimi albums appositi, (oltre  quelli altrettanto validi, comunemente utilizzati per le fotografie), con taschine di vari formati, che possono soddisfare tutte le esigenze. Fino a poco tempo fa,  ai più sofisticati e pazienti si poteva anche consigliare di creare da soli i classificatori, utilizzando dei raccoglitori ad anelli per archivio, rivestendoli con carta adesiva vellutata o plastificata: per l'interno potrete acquistare nelle migliori cartolerie delle buste in carta trasparente nel formato più appropriato in cui, ritagliato a misura, verranno inseriti dei fogli di cartoncino Bristol colorato, su cui poggerete i santini stendendovi sopra - in misura leggermente più grande, una copertura di carta trasparente incollata solo nella parte inferiore.

www.cartantica.it

                                                      Patrizia Roca