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INTERVENTO SUL DISEGNO DI LEGGE MIRONE IN MATERIA DI PRATICANTATO (AVVOCATURA) DEGLI STUDENTI DI GIURISPRUDENZA IN LOTTA

CASTELCAPUANO SALONCINO DEI BUSTI ORE 11,30

Salutiamo i partecipanti a questo convegno e prima di iniziare l'intervento colgo l'occasione per ringraziare, a nome degli "Studenti di Giurisprudenza in Lotta", dell'invito e soprattutto della possibilità di esprimere il nostro totale dissenso rispetto ai propositi della riforma. Pur nella consapevolezza della centralità della formazione nella situazione attuale, riteniamo che la logica di riforma universitaria e l'accesso ai concorsi per le professioni, rappresenti una risposta errata, da parte del governo, alla esigenza di una migliore formazione per tutti. L'esperienza avutasi nella stagione autunnale e invernale dagli "Studenti di Giurisprudenza in Lotta" ha portato in questi la certezza che l'università deve essere pubblica e gratuita, ma soprattutto deve costituire un luogo dove gli studenti siano i protagonisti indiscussi del loro avvenire e non merce da selezionare per il mercato del lavoro. Entrando nel merito, riteniamo il disegno di legge Mirone altamente discriminatorio nei confronti dei praticanti e degli studenti stessi, future vittime di questa riforma. Rigettiamo l'idea della sede unica nazionale a Roma per l'esame di abilitazione all'esercizio della professione di avvocato, che, tra l'altro, è in palese contrasto con il tanto decantato decentramento amministrativo che la legge 127, conosciuta come la "Bassanini", intende attuare; respingiamo anche l'art.4, comma 2, che fa divieto ai candidati di portare nella sede degli esami "libri, opuscoli, scritti e appunti di qualsiasi genere". Per quanto riguarda il triennio di pratica, siamo invece per il pieno sostegno contributivo ed il riconoscimento di uno status giuridico del praticante, anche se non siamo d'accordo sulla durata del praticantato per avvocatura. Inoltre ci deve essere la garanzia del diritto per i praticanti di avere tempo per lo studio e l'aggiornamento professionale: solo così è concepibile il concorso nazionale per l'avvocatura; a questo si aggiunge il mantenimento della possibilità di patrocinare in proprio dopo un anno di pratica. Siamo, infine, per l'abolizione degli ordine professionali, come unico strumento per impedire la nascita e il consolidamento di organismi clientelari e corporativi: siamo, invece, per un Albo dove tutti i neo-avvocati si possono iscrivere liberamente. Il disegno di legge Mirone si unisce a quello della proposta da Folena sulle "Scuole Nazionale di Giustizia" che rappresenta l'evidente tentativo di eludere qualsiasi tipo di discussione sui nuovi assetti della magistratura che si stanno delineando in Bicamerale. Infine rigettiamo totalmente e con decisione la riforma universitaria di Berlinguer delineata nella famigerata "bozza Martinotti" che porta in definitivo compimento la legge 341/90 (la "Ruberti") sull'autonomia finanziaria, contestatissima dagli studenti. Concludendo, chiediamo il ritiro immediato di tutte queste norme e proposte di legge, ribadendo fermamente che l'università rappresenta "uno dei motori" della trasformazione sociale e per questo deve essere salvaguardato coscientemente.

 

 

 

Napoli, 11/5/1998

COLLETTIVO “STUDENTI DI GIURISPRUDENZA IN LOTTA”

 

Per partecipare, o chiedere informazioni:

tel. 328.3863982

e-mail: collettivo@collettivo.cjb.net

 

 

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