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Vincenzo De Waure

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NO AGLI SBARRAMENTI PROPOSTI DAL MINISTRO ZECCHINO!
RIGETTIAMO LA LOGICA DEL NUMERO CHIUSO, DELLA CANALIZZAZIONE E DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE!

"Noi vogliamo fare un favore agli studenti, smetterla di prenderli in giro con la "demagogia" di un'università libera solo nominalmente, ma che in realtà finisce per espellere proprio i meno privilegiati"

Con questa dichiarazione, apparsa sulla stampa, il ministro Zecchino motiva gli ultimi due provvedimenti adottati dal governo D'Alema in materia di scuola e università: il numero chiuso e la canalizzazione. Nonostante Zecchino continui ad affermare, provocatoriamente: "Il paletto vero è il numero chiuso (...) io non lo condivido, è la soluzione sbagliata", egli è il primo firmatario della legge n.264/99 che introduce il numero chiuso in tutte le università che ne facciano richiesta. Alla selezione del numero chiuso si lega a doppio filo la cosiddetta canalizzazione che, eliminando una delle conquiste studentesche del '68, abolisce la liberalizzazione degli accessi universitari. In sostanza con la canalizzazione gli studenti che hanno, ad esempio, frequentato una scuola superiore di area scientifico-tecnica, per iscriversi ad una facoltà di area umanistica saranno obbligati a frequentare corsi propedeutici e ad affrontare una serie di prove selettive. Questo provvedimento viene giustificato attraverso un'assurda teoria secondo la quale l'alto numero di abbandoni all'università sarebbe dovuto al fatto che una grossa quantità di studenti sceglie un percorso di studi non congruente con la formazione superiore ricevuta in precedenza. In realtà, persino il "Sole 24 ore" ha recentemente riportato dati statistici che dimostrano invece il contrario, e cioè di come l'abbandono universitario sia essenzialmente da ricondurre alla condizione economico-sociale degli studenti.
Al numero chiuso e alla canalizzazione si affianca l'introduzione delle scuole di specializzazione (varate dalle cosiddetta "Bassanini 2"), obbligatorie per l'accesso alle professioni legali e di insegnamento che, per giunta, saranno a numero chiuso e a pagamento.
Di fronte a questi provvedimenti governativi che rappresentano un attacco massiccio al cosiddetto "diritto allo studio", invitiamo gli studenti e le studentesse a mobilitarsi partendo dalle proprie facoltà per rigettare per sempre nell'immondezzaio della storia gli sbarramenti agli accessi all'Università portati avanti dal ministro Zecchino e dal governo D'Alema.

"COORDINAMENTO DEI COLLETTIVI UNIVERSITARI NAPOLETANI"

Il Coordinamento si riunisce tutti i mercoledì alle ore 16,00 nell'aula R5 di Palazzo Giusso, sede dell'Istituto Universitario Orientale. Per contatti, e-mail: giap@ecn.org

 

 

 

Napoli, 3 Novembre 1999

COLLETTIVO “STUDENTI DI GIURISPRUDENZA IN LOTTA”

 

Per partecipare, o chiedere informazioni:

tel. 328.3863982

e-mail: collettivo@collettivo.cjb.net

 

 

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