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NO
ALLA GLOBALIZZAZIONE!
NO ALLA GUERRA!
La Riforma Zecchino, voluta dal governo di centrosinistra ed avallata
da quello di centrodestra, è stata la conseguenza degli accordi
europei di Bologna e della Sorbona, dichiaratamente ispirati ad una ideologia
neoliberista.
Con questa contro-riforma le aziende private possono finanziare l'università
pubblica, imponendo le proprie richieste nella determinazione della didattica.
L'istruzione diventa così ancella delle imprese, che ne determinano
l'offerta formativa. La finalità dichiarata della contro-riforma
non è la formazione critica degli studenti bensì la formazione
di manodopera intellettuale dequalificata ed iperspecialistica. La stessa
equiparazione della laurea a livello europeo, tanto sbandierata dai vari
ministri, non è
altro che un aspetto della globalizzazione politica ed economica: la laurea
triennale, che dovrebbe aumentare le opportunità lavorative per
i neolaureati non è altro che un diploma universitario, senza valore
legale, che crea figure professionali inesistenti o inutili o tutt'al
più occasioni di lavoro precario e flessibile. Col nuovo DPCM sul
diritto allo studioanche i benefici a favore degli studenti vengono ridotti
e questo costituisce un ulteriore aspetto della politica di tagli alla
spesa sociale e di privatizzazione che sono conseguenza della globalizzazione
liberista. Questa politica è determinata da organizzazioni internazionali
che in molti casi non hanno nessuna legittimazione democratica (vedi WTO,G8,FMI
ecc..) e in cui pochi stati impongono agli altri le loro scelte. In particolare
la NATO, cui l'Italia aderisce in forza di trattati incostituzionali,
con la sua politica di armamenti, rappresenta il braccio armato della
globalizzazione e si è resa responsabile di violazioni del diritto
all'autodeterminazione dei popoli. Per la guerra in Jugoslavia e la partecipazione
alla NATO l'Italia ha impiegato risorse enormi nelle spese militari, proprio
mentre lo stato sociale e con esso il diritto allo
studio vengono messi sotto attacco per pretesi "motivi di bilancio".
Ora il governo Berlusconi minaccia una nuova finanziaria di guerra con
cui si faranno pagare ai lavoratori, ai pensionati, agli studenti le spese
di una guerra distruttiva e inutile, con la quale si colpiranno indiscriminatamente
popoli innocenti, già vittime della globalizzazione neoliberista
e delle politiche degli stessi stati membri della NATO (ricordiamo che
i Talebani sono saliti al potere grazie al finanziamento americano).
NON È CON UNA GUERRA SPACCIATA COME SCONTRO DEL "BENE"
CONTRO IL "MALE" CHE SI SCONFIGGE IL TERRORISMO. QUESTA GUERRA
AVREBBE COME UNICO RISULTATO L'AUMENTO DELLA DISPERAZIONE DELLE MASSE
POPOLARI ARABE SU CUI FANNO LEVA I CRIMINALI CHE PROCLAMANO LA GUERRA
SANTA. LA NATO E LA PREPOTENZA OCCIDENTALE RISCHIANO DI PORTARE IL MONDO
ALLA CATASTROFE MENTRE LA LOTTA AL TERRORISMO DEVE ESSERE PORTATA AVANTI
DA TUTTI I POPOLI LIBERATI DALLA SCHIAVITÙ DELLA GLOBALIZZAZIONE
E DALLO SFRUTTAMENTO IMPERIALISTA, IN UN REGIME DI DEMOCRAZIA E AUTODETERMINAZIONE.
Napoli, 25 settembre '01
Collettivo "Studenti di Giurisprudenza in Lotta", Napoli
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