ASSEMBLEA-DIBATTITO
PACE IN MEDIO ORIENTE
DUE POPOLI, DUE STATI
Assistiamo e seguiamo con grande dolore alla sempre maggiore escalation
di violenza nel conflitto israeliano-palestinese.
La politica del premier israeliano Ariel Sharon si attua nella continua
e sistematica delegittimazione dell' Autorità Nazionale Palestinese
e nell'occupazione dei territori tramite un'offensiva militare criminale
che non trova limite neanche di fronte al diritto internazionale e ai
diritti fondamentali dell'uomo, primo tra tutti quello alla vita.
Un progetto preciso: cancellare ogni speranza di autodeterminazione del
popolo palestinese dal punto di vista politico e culturale.
Come accaduto in passato con lo sterminio nei campi profughi di Sabra
e di Chatila, ci sembra più che fondato il sospetto che anche nel
campo di Jenin sia stato compiuto un vero e proprio massacro, considerata
l'ostinata reticenza che il governo israeliano ha mostrato nei confronti
dell'inchiesta dell'ONU.
Sharon ed il governo israeliano hanno giustificato l'invasione militare
in Palestina come risposta agli attentati terroristici; ma seminando morte
e distruzione nei territori occupati non si fa altro che aumentare la
disperazione e l'odio da cui attinge consenso il fondamentalismo dei kamikaze.
Condanniamo le stragi di civili e gli atti di odio antisemita, responsabili
di avere aumentato il senso di insicurezza del popolo israeliano; insicurezza
strumentalizzata da Sharon per camuffare la sua politica criminale di
invasione dei territori palestinesi.
Tutto ciò, nella "timidezza"della comunità internazionale,
con la complicità della maggior parte dei mezzi di informazione,
con la responsabilità degli Stati Uniti per l'ambiguità
ed inadeguata politica di mediazione nel conflitto.
Riteniamo dunque urgente e necessario:
- Il ritiro delle forze armate israeliane dalla Cisgiordania
e dalla striscia di Gaza con lo smantellamento delle colonie ed il ristabilimento
dei confini del '67, nel rispetto
delle risoluzioni ONU
- Il riconoscimento dello stato di Palestina
- L'invio di una forza di interposizione internazionale
in Palestina
- Il riconoscimento del diritto al ritorno dei profughi
palestinesi
- L'avvio dell' inchiesta ONU per verificare cosa
è realmente accaduto a Jenin
- L'applicazione di dure sanzioni politiche, diplomatiche
ed economiche da parte dell' ONU e dell'Unione Europea nel caso in cui
lo stato di Israele continui nella sua politica di violazione del diritto
internazionale e dei diritti umani.
Riteniamo che l'unica soluzione possibile sia la ripresa
di un reale processo di pace, riconoscendoci nei valori del rispetto dei
diritti umani e del rifiuto della guerra come strumento di risoluzione
delle controversie tra i popoli.
Per capire e discuterne, giovedì
16 maggio ore 10:30 nell' aula 29 della Facoltà di Giurisprudenza
in via Porta di Massa 32, si terrà un pubblico dibattito
Intervengono:
- Omar Suleiman COMUNITA' PALESTINESE DI NAPOLI
- Romolo Calcagno ASSOPACE
- Giuseppe Micciarelli delegazione napoletana
in Palestina di ACTION FOR PEACE
- Francesco Manna delegazione napoletana in
Palestina di ACTION FOR PEACE
- Un docente universitario di Diritto Internazionale
- COLLETTIVO STUDENTI DI GIURISPRUDENZA IN LOTTA 3283863982 collettivo@collettivo.cjb.net
- LEFT (Sinistra Universitaria di Giurisprudenza) 3498029912 left__giurisprudenza@yahoo.it
- UNIVERSITA' ROSSA 3475018532 universitarossa@supereva.it
Napoli,
COLLETTIVO “STUDENTI DI GIURISPRUDENZA IN LOTTA”
Per partecipare,
o chiedere informazioni:
tel. 328.3863982
e-mail: collettivo@collettivo.cjb.net
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