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È
ARRIVATA LA RIFORMA
SI SALVI
CHI PUÒ!!
CREDITI
FORMATIVI
Un "credito formativo" equivale a 25 ore di studio.
Per ottenere la "laurea di base" triennale occorre conseguire
180 crediti.
Il Consiglio di Facoltà stabilisce, inoltre, un'equivalenza fissa
tra il numero di pagine da studiare, e il numero di ore di lavoro necessarie
all'ottenimento dei "crediti".
Da tutto ciò si ricava che i "crediti
formativi" sono, di fatto, una retribuzione per la quantità
di lavoro svolto, e non la valutazione della qualità dello studio.
Infatti il numero di crediti assegnato è proporzionale alla difficoltà
presunta dell'esame affrontato, e, indipendentemente dal voto e dal livello
di preparazione, tutti coloro che lo superano ottengono lo stesso numero
di crediti prefissato per quel determinato esame.
Ora, per ottenere laurea, rinvio militare, borse di studio, non è
più richiesto un certo numero di esami, bensì un determinato
numero di crediti.
Di conseguenza, l'importanza dei singoli esami, ai fini della laurea così
come di tutti i benefici concessi agli studenti, è prefissata dalla
facoltà e dai decreti ministeriali senza che gli studenti abbiano
voce in capitolo.
Già il sistema precedente offriva poche possibilità di scelta
del percorso di studio. Quello attuale, in questo modo, di fatto lo esclude
quasi del tutto: lo studente è costretto
a dedicare un impegno maggiore agli esami che danno più crediti,
senza poter approfondire le materie che più lo interessano.
In questo contesto che peso ha la valutazione qualitativa, che il voto
d'esame dovrebbe esprimere? E qual è il rapporto tra
il voto e la possibilità di iscriversi al corso di "laurea
specialistica"?
SBARRAMENTI ALL'ACCESSO DEI
CORSI E AL PROSEGUIMENTO DEGLI STUDI
Per superare l'Anno Accademico il nostro Consiglio di Facoltà
chiede ad ogni studente l'ottenimento di almeno 48 crediti: chi non li
ottiene, sarà obbligato a iscriversi nuovamente al 1° anno,
e non potrà sostenere gli esami del 2°. Basta
rifiutare una sola volta un esame, prendere un solo credito in meno, e
si è costretti a riscriversi al primo anno, a fare gli
esami senza poi far più niente fino al nuovo anno accademico, col
rischio di non conseguire i crediti richiesti per il rinvio militare o
la borsa di studio. E si va avanti così anche gli
anni successivi.
Con il passaggio da 4 a 3 anni i programmi d'esame avrebbero dovuto
essere ridotti in proporzione (il numero d'esami è rimasto
più o meno lo stesso). Così non è stato per
quasi tutti gli esami.
Meno male che con la riforma i tempi per conseguire
la laurea dovevano ridursi!
OBBLIGO DI FREQUENZA DI FATTO.
INSUFFICIENZA DELLE STRUTTURE
In tutto ciò, nemmeno i docenti sanno
dirci se la frequenza ai corsi e ai seminari è o meno condizione
per l'assegnazione dei crediti: se ciò fosse vero, sarebbero
fortemente discriminati tutti gli studenti impossibilitati a frequentare,
come gli studenti-lavoratori e i fuori-sede che non hanno né le
risorse economiche per potersi permettere i salatissimi affitti napoletani
né la fortuna di accedere ai pochissimi posti-letto offerti dall'EDiSU
(per 100.000 iscritti ci sono 230 posti, di cui solo 77 sono stati assegnati).
Nell'incertezza, un numero di studenti molto
maggiore degli anni scorsi si è riversato in un'università
impreparata ad accoglierli: le aule sono state tutte requisite
per corsi seminari ed esami, e non ci sono
più spazi dove svolgere una qualsiasi attività culturale,
mentre nelle aule-studio non si trova più un solo posto libero.
- Combattiamo
l'obbligo di frequenza, sotto qualsiasi forma, di diritto o di fatto!
- Combattiamo
lo sbarramento dei 48 crediti e tutti i limiti per l'accesso ai corsi!
- Combattiamo
il sistema dei crediti formativi!
- Pretendiamo
l'acquisto e la destinazione ad aule di nuove strutture!
Napoli,
12 marzo 2002
COLLETTIVO “STUDENTI DI GIURISPRUDENZA IN LOTTA”
Per partecipare,
o chiedere informazioni:
tel. 328.3863982
e-mail: collettivo@collettivo.cjb.net
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