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SENZA LOTTA NON C'È CONQUISTA
La mobilitazione degli studenti medi e universitari in opposizione alla "controriforma" Moratti rappresenta un primo importante momento di visibilità del movimento studentesco. Il processo di aziendalizzazione e svendita ai privati di scuola e università (stage, crediti formativi, obbligo di frequenza, nascita dei consigli d'amministrazione, autoritarismo crescente etc.) sono il caposaldo di tutte le riforme che si sono succedute dal '90 ad oggi. Il risultato è quello di precarizzare nel loro complesso le condizioni di vita e di studio dentro e fuori i luoghi della formazione, per creare la futura manodopera materiale e intellettuale al servizio dei profitti delle multinazionali. Prova ne è la divisione per decreto tra licei e istituti di formazione professionale e la creazione di una soglia di sbarramento tra lauree di primo e di secondo livello (inaccessibili agli studenti di estrazione proletaria). In sostanza, l'autonomia didattica e finanziaria, già in vigore, è parte integrante del generale attacco ai diritti della classe operaia conquistati con anni di lotte, con l'obbiettivo di abbassare il costo dei lavoro e subordinarci fin dalla nascita alle logiche e ai tempi delle imprese e del profitto (vedi l'attacco allo statuto dei lavoratori e la flessibilità, dilagante frutto di anni di concertazione). Tutto ciò è determinato dal tentativo del capitalismo di superare quello stato di crisi strutturale da esso stesso determinato. La costruzione dell'Unione Europea, attraverso la liberalizzazione del commercio e lo sviluppo di politiche economiche e di apparati repressivi comuni, va in direzione della nascita di un polo imperialista europeo in aperta concorrenza con quello americano. Intanto lo stato di guerra permanente in svariate zone del mondo trova il suo culmine nell'aggressione USA all'Afghanistan scelto come bersaglio in quanto crocevia di gasdotti e oleodotti e non certo per essere un covo di pericolosi terroristi. Entrambi gli esempi dimostrano come il capitalismo per uscire dalla crisi sia costretto a lanciarsi in una frenetica corsa al controllo di territori strategici per la gestione di materie prime e risorse. Questa guerra generalizzata richiede una risposta unitaria e radicale sviluppando il conflitto dai singoli territori e dai bisogni quotidiani. E' per questo che il lavoro dei collettivi autorganizzati nelle singole scuole e università è oggi più che mai una condizione ineliminabile per lo sviluppo di una reale opposizione di classe. La nostra esperienza ci ha portato a toccare con mano come la scuola e l'università azienda prendano corpo innanzitutto nella negazione dei servizi fondamentali per il diritto allo studio (mense, residenze, spazi di socializzazione, etc.). Il fatto che l'autunno che molti preannunciavano caldo sia stato in realtà soltanto tiepido, è un'ulteriore riprova di come gli apparati sindacali e le varie associazioni studentesche legate direttamente e indirettamente al cosiddetto centro-sinistra, avendo svenduto gli interessi degli studenti e dei lavoratori in dieci anni di governo, non abbiano altra funzione che quella di ammortizzare e addormentare il conflitto (lo dimostra il totale accordo tra centro-destra e centro-sinistra su tutte le principali tematiche di politica interna internazionale, dalle misure economiche fino alla guerra).
PER QUESTE RAGIONI RITENIAMO NECESSARIA LA CREAZIONE IN TEMPI BREVI DI UN COORDINAMENTO NAZIONALE DEI COLLETTIVI ATTRAVERSO UN CONFRONTO ASSEMBLEARE TRA TUTTE LE SINGOLE REALTÀ
COORDINAMENTO DEI COLLETTIVI UNIVERSITARI - NAPOLI Per contatti e contributi: COORDSTUD-NA@ZIPLIP.COM
COLLETTIVO “STUDENTI DI GIURISPRUDENZA IN LOTTA”
Per partecipare, o chiedere informazioni: tel. 328.3863982 e-mail: collettivo@collettivo.cjb.net
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