La Malattia di Raynaud: diagnosi e trattamento.
A cura del Dott. Edoardo Colombo.
AVERE SPESSO LE DITA DELLE
MANI E DEI PIEDI FREDDE: E' VERAMENTE SOLO L' ESPRESSIONE D'UNA
IPERSENSIBILITA' TERMICA?
Spesso le giovani donne e quelle appena entrate in menopausa
si lamentano di avere le dita delle mani intorpidite e fredde, soprattutto
nella stagione invernale; questo fatto spesso coinvolge anche le dita dei
piedi.
Se nel 50% di queste pazienti l'inconveniente può essere
spiegato semplicemente con un'accentuata sensibilità personale allo stimolo del
freddo, nell'altra metà è presente con sfumature ed estensione diverse un
fenomeno vascolare chiamato Raynaud.
Il termine Raynaud è associato comunemente in Angiologia ad
almeno due entità patologiche: la malattia di Raynaud e la sindrome di Raynaud.
LA MALATTIA DI RAYNAUD: LA NECESSITA' D'UNA
DEFINIZIONE PRECISA
La malattia di Raynaud è una patologia
difficile da inquadrare; per meglio comprenderla, prima definirò e spiegherò il concetto di
"Fenomeno di Raynaud".
Esso è osservabile a livello delle dita delle mani e dei
piedi (sottolineo subito che di solito il coinvolgimento delle estremità
inferiori è più tardivo e sfumato) e, in alcuni casi, anche a livello del naso
e delle orecchie.
Il fenomeno consiste in una risposta esagerata da
parte del sistema che regola la vasocostrizione dei piccoli vasi delle dita al
freddo o alle emozioni.
I pazienti che presentano quest'ipersensibilità, tipicamente
soffrono del contatto con tutto ciò che è freddo: le loro dita diventano
dapprima bianche (per ischemia), con un senso d'intorpidimento piuttosto
che con dolore, quindi bluastre (per cianosi) e infine rosse (per
eritema).
E' da rimarcare che, ad eccezione della prima fase, la quale
cessa solamente con la sospensione dello stimolo freddo, le altre due possono
essere molto sfumate; in particolare la fase di cianosi dura maggiormente di
quella eritematosa.
Dopo le tre fasi avviene il ritorno alle condizioni normali.
CHE
ZONE DEL CORPO COLPISCE E COSA LO
SCATENA?
E' importante rimarcare che il "Fenomeno di
Raynaud" è sempre bilaterale, localizzato alle dita
(tipicamente un intero segmento distale del dito oppure un dito intero) ed è
presente da almeno due anni.
La mancanza di uno solo di questi criteri mette in discussione la diagnosi di Raynaud.
Con particolare attenzione alla topografia, devono essere
quindi escluse dal fenomeno di Raynaud le manifestazioni cutanee che si
localizzano in una sola faccia del dito, quelle che oltrepassano la radice
delle dita impegnando il palmo o il dorso della mano e le manifestazioni a
chiazze più o meno regolari.
Nei casi di pazienti con notevole ipersensibilità al freddo,
anche una semplice ventata d'aria fredda può scatenare il "Fenomeno di
Raynaud"; un fatto che il paziente con il "Fenomeno di Raynaud"
deve sempre tenere presente, infatti, è che lo stimolo scatenante non deve
essere necessariamente a carico delle dita, ma tutti i recettori del corpo
possono provocarlo.
Da qui l'esigenza, per le pazienti, di coprirsi bene
ed integralmente durante il periodo freddo.
QUALI
SONO I MECCANISMI CHE PRODUCONO LE TRE FASI DEL "FENOMENO DI RAYNAUD"
?
La prima fase, ischemica, è l'espressione del
completo arresto della circolazione sanguigna nel sistema dei microvasi. Il
fenomeno è dovuto a sostanza vasoattive locali (Trombossano, Bradichinine,
Prostacicline, Serotina) con un coinvolgimento anche delle vie di deflusso,
rappresentate dalle venule.
La seconda fase, cianotica,
segue
l'inizio del ritorno del flusso ematico nel sistema dei microvasi. A causa
della precedente ischemia, i microvasi sono in stato di vasodilatazione, che
può anche essere massimale. La dilatazione è dovuta alla diminuzione del tono miocellulare;
all'azione vasodilatante della CO2, accumulatasi e non rimossa.
La terza fase, eritematosa, dipende dall'ulteriore cambiamento del rapporto tra
flusso ematico e capacità microvasale. Si verifica quando il flusso è
particolarmente abbondante e il sistema microvasale è ancora enormemente
dilatato.
CHI
SONO I SOGGETTI CHE PRESENTANO QUESTO "FENOMENO DI RAYNAUD" ?
Questa manifestazione di regolazione "disordinata"
della contrazione delle arteriole e delle venule delle dita si osserva prevalentemente
a carico delle donne, in età fertile e in un range d'età mediamente compreso
tra 16 e 40 anni, ma non è raro osservarla in concomitanza con lo stato di
menopausa.
Essa può comparire e rimanere presente per anni o decenni e
quindi scomparire improvvisamente e di solito è migliorata, fino alla
guarigione, dallo stato di gravidanza.
Le persone affette dal "Fenomeno di Raynaud"
presentano quasi sempre un carattere "nervosetto" e nelle donne si
possono avere lievi turbe del ciclo mestruale, che può risultare scarso,
modestamente irregolare e a volte senza tensione premestruale del seno.
Si può affermare che in certi soggetti esiste un terreno
"predisponente" al Fenomeno di Raynaud, costituito da numerosi
fattori spesso difficili da quantificare; se potessimo costruire una scala
basata sulla "violenza" della reazione allo stimolo del freddo, ci
accorgeremmo che il fenomeno compare e si comporta in modo diverso da individuo
ad individuo.
QUALI
SONO LE VARIANTI DELLA MALATTIA DI RAYNAUD ?
Dopo aver definito nelle righe precedenti il fenomeno, che
costituisce la base della Malattia di Raynaud, possiamo ora affrontare la
distinzione tra "malattia di Raynaud primaria" e "sindrome
di Raynaud – o malattia di raynaud
secondaria".
La forma primaria è sostenuta esclusivamente dal
fenomeno di Raynaud descritto sopra.
Il suo esordio, il suo comportamento e la sua scomparsa
seguono esattamente le modalità descritte per il fenomeno.
La forma d'accompagnamento (sindrome di Raynaud) si
verifica quando il terreno "predisponente" è di modesta entità per
cui necessita d'altri fattori scatenanti.
Essa perciò si manifesta tipicamente assieme ad altre
malattie, definite "autoimmuni" o "collagenopatie",
come la Sindrome di Sjogroen, la Sclerodermia, l'Artrite Reumatoide
ed il Lupus Eritematosus.
In queste ultime perciò la presenza di un fenomeno di
Raynaud può costituire la spia di patologie più complesse, spesso ancora in
stadio sub-clinico e quindi misconosciute.
ESISTONO
ALTRI COFATTORI SCATENANTI PER LA SINDROME DI RAYNAUD ?
Altri fattori che possono scatenare il Fenomeno di Raynaud
su terreno predisposto sono:
·
le ernie
discali e le discopatie
·
le malformazioni
della gabbia toracica (coste soprannumerarie, pinzature muscolari)
·
le lesioni
traumatiche dei nervi (comprese quelle chirurgiche)
·
il lavoro
con strumenti a vibrazione sia
quelli ad elevata frequenza -da 7.000 ad oltre 50.000 giri/minuto- (torni
elettrici, motori a scoppio ecc.) sia quelli a bassa frequenza (scalpelli e
martelli pneumatici ecc.)
Anche la malattia arteriosclerotica nella sua
variante diffusa anche agli arti superiori, poiché chiude oppure restringe
enormemente le arterie delle dita, può scatenare un "Fenomeno di
Raynaud": in questo caso si parla di Raynaud tardivo , visto
che i sintomi compaiono ben oltre il classico range d'età.
Infine nei cofattori scatenanti vanno ricordati quegli stati
patologici del midollo spinale come il morbo di Parkinson.
COSA
SERVE QUINDI PER LA DIAGNOSI DI MALATTIA DI RAYNAUD ?
Indispensabili per la diagnosi sono:
la visita angiologia
un tracciato Doppler (indifferentemente C.W. oppure
Eco)
una capillaroscopia morfometrica
alcuni esami del sangue come FAN, ENA, Fattore
Reumatoide, PCR, Complemento C3 e C4, Crioglobuline con criocrito ed
Elettroforesi Sieroproteica (con eventuale Immunoelettroforesi se risultassero
bande atipiche).
E' altrettanto fondamentale stabilire la risposta
della malattia, sia essa primaria o secondaria, al trattamento sintomatico
con Nitroglicerina dopo l'esecuzione della prova di stimolazione e
reazione.
IN
CHE COSA CONSISTE LA PROVA DI STIMOLAZIONE E REAZIONE ?
Un tracciato Doppler C.W. degli arti superiori o inferiori
viene eseguito prima in condizioni basali, con particolare riguardo per le
arterie dell'arcata palmare (o plantare) e quindi ripetuto subito dopo aver
sottoposto il paziente a contatto con una sorgente di freddo (è sufficiente
l'immersione delle mani in acqua ghiacciata) ed aver osservato la riproduzione
del fenomeno..
Quindi, previa somministrazione di una compressa contenente
0,3 mg di Nitroglicerina per via sub-linguale, si attende la risoluzione
dei sintomi in tre-quattro minuti.
A questo punto si esegue un terzo tracciato Doppler delle
sole arterie digitali.
QUALE E' L'ANDAMENTO DELLA MALATTIA DI RAYNAUD NEL TEMPO ?
La malattia di Raynaud primaria
ha un andamento benigno e scompare nel corso della vita.
La gravidanza spesso "spegne"
il fenomeno.
Va qui ricordato, per
completezza, che spesso la malattia di Raynaud viene chiamata anche con termini
quali:
"microangio-iperdisestesia"
"arterio-arteriolopatia
funzionale"
"acrocianosi
distale"
Invece la sindrome di Raynaud risente delle patologie
d'accompagnamento e perciò può durare tutta la vita o almeno fino in età
avanzata.
LA
MALATTIA DI RAYNAUD RIMANE STABILE O SI AGGRAVA NEL TEMPO ?
La malattia, sia essa primaria oppure secondaria
, presenta sintomi stabili nel tempo.
Nei casi più gravi della malattia (stimati attorno al 2%),
entro due anni dall'inizio dei sintomi si formano a livello dei polpastrelli e
delle unghie delle piccole ulcere o delle zone necrotiche, come conseguenza
diretta dell'Arteriolopatia, un'affezione flogistica che comporta la
chiusura delle arterie delle dita.
Ad eccezione di questi casi gravi ,però, la malattia si
riflette esclusivamente in una fastidiosa reazione al freddo, la quale però è
in grado di condizionare un'attività lavorativa.
Pertanto la malattia di Raynaud necessita di una terapia più
per i problemi oggettivi che essa comporta che per la pericolosità della
patologia in sé.
ESISTONO
ALTRE PATOLOGIE CHE SIMULANO LA MALATTIA DI RAYNAUD ?
La malattia di Raynaud deve essere diagnosticata dopo
aver escluso CLINICAMENTE E STRUMENTALMENTE le seguenti
affezioni:
1). Le arteriopatie obliteranti periferiche:
la malattia arteriosclerotica, causa dell'arteriopatia
cronica obliterante periferica - AOCP - compare più tardivamente ed è sovente
MONOLATERALE; inoltre coinvolge di norma anche la mano e/o il piede (mentre la malattia di
Raynaud è SEMPRE e SOLO a carico delle dita) e tende a persistere A LUNGO, con
scarsa dipendenza dallo stimolo freddo.
2). La sclerodermia:
tra le varie collagenopatie, la sclerodermia è quella che
più assomiglia alla malattia di Raynaud, con la quale condivide numerosi
sintomi; siccome poi nella sclerodermia è sempre presente una malattia di
Raynaud d'accompagnamento, la diagnosi differenziale deve essere sempre ben
valutata, usando tutti i test diagnostici oggi disponibili (esami del sangue,
visita dermatologica, capillaroscopia).
3). Le microvasodistonie, frequenti soprattutto nella donna
in menopausa:
in esse le manifestazioni cutanee hanno un andamento assai
irregolare, largamente indipendente dallo stimolo freddo, con localizzazione
NON ALL'ESTREMITA' DELLE DITA.
ESISTE
UNA TERAPIA PER LA MALATTIA DI RAYNAUD ?
Sì, ma può essere difficile da instaurare.
Come uso preventivo, l'adozione di farmaci vasodilatanti
periferici oggi è ormai poco praticata perché priva di effetti clinici
significativi.
Migliori risultati si hanno dall'uso di Calcio-antagonisti
come la Nifedipina (che però nel 50% dei casi provoca cefalea ed
abbassa in tutti i pazienti la pressione arteriosa).
Un'altra categoria di farmaci che fornisce buoni risultati è
quella degli Alfabloccanti ,come il Naftilidrofurile o l'Oxpentifillina.
Questi farmaci presentano meno effetti collaterali dei Calcio-antagonisti
ma anche, di riflesso, una minor efficacia.
Nel Raynaud primitivo una terapia "stagionale" efficace è rappresentata dall'applicazione di cerotti contenenti Nitrati Organici quali la Trinitrina a basso dosaggio; questi medicamenti vengono applicati alla cute delle braccia o, nel caso di persone particolarmente magre, a quella della coscia e tenuti in sede per tutto il periodo necessario (il cerotto va comunque cambiato ogni 24 - 48 ore). La Trinitrina è ipotensiva quindi particolare attenzione va prestata a quei soggetti che già normalmente presentano una pressione sanguigna bassa.
ESISTE
IN ALTERNATIVA UNA TERAPIA LOCALE?
A volte il trattamento sintomatico (cioè al bisogno) e
topico (cioè locale) è l'unica terapia possibile o razionale da adottare;
usando un unguento contenente Nitroglicerina al 2% si è in grado
di risolvere in pochi minuti la totalità dei casi che sono risultati positivi
al test di stimolazione e reazione descritto sopra.
Quest'unguento, spalmato in modica quantità sulle zone asfittiche delle dita, presenta come unico effetto collaterale la vasodilatazione del letto ungueale; alcuni pazienti possono, col tempo, provare perciò fastidio alla pressione esercitata sulle unghie.
Per ulteriori informazioni: coledoco@alice.it