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>pillole>sommario2>costruiamo il nostro borgo

Salute e qualità della vita un binomio inscindibile, oggi più che mai. Numerosissimi sono gli indicatori statistici che concorrono a stabilire come e quando si raggiunge una buona qualità della vita. Il numero dei teatri, dei cinema, degli impianti sportivi,i conti in banca (per chi ce l'ha), il numero di scuole, la percentuale di verde procapite,.... Al di là dei freddi numeri, che spesso raccontano tutto e niente, resta primario per una buona condizione di vita l'ambiente in cui viviamo. Ciò è vero ancor di più per chi vive in grossi centri urbani, ancor di più a Napoli , in special modo nelle periferie, dove tra abbandono, delinquenza e carenza di spazi aggregativi, la qualità rasenta le condizioni minime di vivibilità. Queste periferie, troppo spesso dimenticate, se opportunamente pungolate possono essere la fucina di moltissime iniziative (soprattutto spontanee e sganciate dalle sponsorizzazioni pseudo-politiche) capaci di riequilibrare lo sbilanciamento con il centro della città causato, a nostro parere, dalle scelte sociali ed economiche degli ultimi anni. In uno scenario potenzialmente ricco di proposte, il "borgo Capodimonte", cioè la zona urbana a ridosso del più grande polmone di verde napoletano, può e deve dire la sua. Capodimonte è periferia, ma allo stesso tempo non lo è; dimenticato da tutti, ma ciò che è peggio dimenticato dai suoi stessi abitanti, il borgo è cresciuto con dinamiche sociologiche estremamente variegate. Vive la contraddizione di un quartiere nel quartiere (Stella San Carlo Arena), un'area per alcune cose ancora autosufficiente, divisa tra la vecchia generazione stanca e ormai rassegnata al ricordo di un posto ormai svanito, e la nuova generazione che spesso utilizza Capodimonte come dormitorio poichè le attività economiche e ludiche si dislocano altrove. Circoscritto tra la zona "alta" dei Colli Aminei e la parte "bassa" del Rione Sanità, il borgo per acquisire una propria identità potrebbe incominciare a rivendicare il proprio spazio, ricostruendo la propria storia raccontandosi e raccordandosi al suo interno. A tal proposito ci sembra opportuno realizzare un incontro tra vecchi e nuovi abitanti, per raccontarci come eravamo, per capire come siamo e per costruire ciò che potremo essere. Un incontro nel quale scambiarci idee, progetti ed iniziative, per creare uno spazio comune dove far confluire la memoria storica del nostro borgo: vecchie foto, dipinti e perchè no i nostri racconti, o quelli dei nostri nonni che nessuno più ha il tempo di ascoltare. Affinchè questo spazio non sia solo un sogno, ma un luogo reale, aspettiamo da parte di tutti suggerimenti e proposte, invitandovi a prendere contatto con l'Associazione Club Salute.

CORRADO PERUGINO