L'U.S.Telese Terme - 28-09-03 - Riccardo Affinito

 

 

L’U.S. TELESE TERME

Per ritrovare le origini dell’U.S. Telese Terme, occorre risalire agli inizi degli anni 50 e ritornare ancora una volta “ ncopp’’o lavuozzo “, magico luogo di incontro di diverse generazioni di ragazzi.

E’ proprio qui che un gruppo di giovani telesini si recava giornalmente per praticare il gioco più bello del mondo; era il tempo in cui Vincenzo Rapuano, di professione “barbiere”, si recava giornalmente a Napoli per frequentare un corso di parrucchiere.

Non vi è alcun dubbio che la storia calcistica telesina è costellata di fatti e personaggi, ma Vincenzo Rapuano, maestro di calcio e di comportamento, rimane il personaggio chiave, l’essenza stessa del calcio telesino.

Del rigore morale di Vincenzo ne sa qualcosa Goffredo Macolino, che si vede escludere dalla formazione benché fosse uno dei migliori talenti della squadra, perché durante gli allenamenti non si impegnava a dovere, in altre parole “ faceva ‘o scapucchione”.

Ma la punizione inflittagli dall’allenatore non lo demoralizzò, perché in cuor suo sapeva di meritarla, ma lo indusse ad impegnarsi sempre di più e quando rientrò in squadra, segnò una tripletta e s’impose all’attenzione degli sportivi telesini come un

“ bomber dalla mazzata tremenda”.

Grande tifoso del Napoli, Vincenzo Rapuano era anche un bravissimo vignettista e caricaturista; il lunedì, giorno di riposo per i barbieri, si dilettava a sintetizzare i fatti calcistici delle domenica precedente, che prevalentemente riguardavano il Napoli, disegnando delle simpaticissime vignette con degli epiteti in calce; li affiggeva poi nel suo salone e nel circolo sociale.

Andando a prendere il treno alla stazione, gli capitava di osservare tutti i giorni questo gruppo di ragazzi che giocava a pallone finché una sera, tornando da Napoli, si avvicinò al muretto, vi depose una grossa valigia di cartone e gridò: “guagliù, currite ccà!!” E quando i ragazzi gli furono intorno, aprì “ ‘o valicione “ e cominciò a tirare fuori, come un mago tira fuori i coniglietti dal cilindro, magliette, pantaloncini e calzettoni e, con fare divertito esclamò: “tè, tè, abbuffateve!!”

Agli inizi degli anni 50 “ ncopp’’o lavuozzo “, grazie a questo bel gesto di uno dei più illustri sportivi del nostro paese, nacquero “ I diavoletti rossi “.

Si chiamarono in questo modo poiché le magliette che avevano ricevute in dono erano a strisce rosso-nero, ma più strette rispetto a quelle del Milan; con questo nome si iscrissero al campionate di Lega Giovanile, riservato ai giovani di età compreso tra i 10 e i 18 anni.

La squadra era composta dai seguenti giocatori:

portiere : Lorenzo Velardi;

 

terzini : Gabriele Di Mezza, “ ‘o luongo “;

Alfredo Di Fazio, “ ‘o delinquente “;

Biagio Lamberti, “ biasiello “;

Stefano Esposito, “ cacariello “;

 

mediani :

Giuseppe Tizzano;

Giuseppe Cutillo, “ ‘o pelliccione “;

Mario Fasano;

Lorenzo De Francesco, “ ‘o niro “;

 

attaccanti :

Goffredo Macolino;

Lenuccio Candela, “ cannela “;

Mario Di Mezza, “ ‘o pulicano “;

Filiberto Cutillo;

Giovanni Ferri, “ ‘americano “;

 

Allenatore : Vincenzo Rapuano, “ Vicienzo ‘o barbiere “.

Nel primo anno sbaragliarono il campo ottenendo, su 22 partite, 20 vittorie e due pareggi; ma anche i risultati degli anni che seguirono, pur non essendo eclatanti, furono così lusinghieri da suggerire l’iscrizione al campionato di 2° categoria :

e siamo arrivati all’anno 1957 e alla nascita dell’U.S.Telese Terme.

Fine della 1° puntata.

P.S. Ringrazio il mio amico Goffredo Macolino per la cortese collaborazione.