COME SCEGLIERE LA PIANTA - SOSTEGNI - MESSA A DIMORA - ANNAFFIATURE E CONCIMAZIONI - POTATURA - MOLTIPLICAZIONE - PARASSITI E MALATTIE - ABBINAMENTI

CALENDARIO


COME SCEGLIERE LA PIANTA

Quando si acquista una clematide è sempre meglio sceglierne una di un paio di anni, con parecchi getti vigorosi che crescono alla base e foglie abbondanti e sane, mentre non è importante nè l'altezza nè che vi siano o meno dei fiori. Le radici dovrebbero essere ben sviluppate ed visibili dai fori sul fondo del vaso, ma senza uscire all'esterno.
Questa è teoria, ma a volte la pratica può essere diversa. A me, per esempio, è capitato frequentemente di trovare nei vivai (di certo non specializzati!) poca scelta: piante esili in vasi piccoli, solamente con uno o due steli. In questo caso sarebbe meglio trasferirle in un contenitore di almeno 2 litri, interrando il fusto per qualche cm. e potarle a circa 30 cm. dalla base, in modo che la pianta si rinforzi e sviluppi nuovi fusti e radici; l'anno successivo potremo trapiantarla a dimora.

Dopo l'acquisto bisognerà prestare molta attenzione al trasporto: le Clematidi hanno steli fragili, e basta poco per spezzarli o danneggiarli. E' meglio quindi non togliere il sostegno di canne, con il quale vengono vendute, fino all'avvenuta messa a dimora.

Infine, se non è possibile reperire una particolare varietà di Clematide, ci si può rivolgere ad aziende specializzate, che possono inviare le piante a domicilio (informatevi prima circa l'età della pianta).


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SOSTEGNI

Il meccanismo tramite il quale le Clematidi si arrampicano è dato dal picciolo delle loro foglie, che "afferra" e si attorciglia intorno a tutto quello che tocca. Per questo motivo, contrariamente ad altri rampicanti come l'edera o la vite americana, le Clematidi hanno bisogno di sostegni adatti sui quali arrampicarsi. E' importante quindi che, prima di acquistarne una, sia ben studiata la sua collocazione ed i sostegni da affiancargli, anche in relazione alle dimensioni che la pianta raggiungerà (in breve tempo!).

Pergole, archi, graticci, possono essere tutti adatti allo scopo. La pianta può essere guidata anche a coprire pareti e muri, ma anche in questo caso occorrerà predisporre un traliccio o una griglia fatta con filo di ferro (probabilmente il metodo più semplice ed economico) plastificato o zincato, distanziato dal muro almeno 2 cm.. Possono essere anche usati i grigliati in legno, plastica o ferro che si trovano in commercio, avendo sempre l'accortezza, come dicevamo sopra, di fissarli al muro distanziandoli di un paio di cm. per permettere l'"abbraccio" delle foglie della vostra Clematide. E' importante, inoltre, ricordare che i sostegni devono essere abbastanza sottili da permettere ai viticci della Clematide di avvolgervisi attorno, e che, per i primi tempi, la pianta avrà bisogno di un tutore (una canna o un filo, generalmente) che la guidi fino al sostegno

Altri sostegni possono essere strutture architettoniche, quinte, obelischi e sculture, ma anche solamente un palo, sul quale sia stata fatta arrampicare una Clematide (non troppo vigorosa), può diventare una composizione di grande effetto. Alla base potranno essere piantate piante erbacee più basse per completare la composizione.

Le Clematidi possono anche essere guidate ad arrampicarsi sopra altre piante o su alberi, facendo molta attenzione alla scelta sia della clematide che dell'ospite, non solo per i colori dei fiori e delle foglie, ma per evitare che una delle due piante, più debole, abbia a soffrire di questa convivenza. Nel caso di una "coppia azzeccata" le foglie delle Clematidi si attorcigliano saldamente su rami e rametti della pianta ospite, senza danneggiarla; in questo modo si possono creare abbinamenti meravigliosi.

Un'altro modo di farle crescere, poco usato in Italia, prevede di utilizzarle come tappezzanti, senza utilizzare sostegni e guidandole, fissando al suolo i getti tramite forcine realizzate con filo di ferropiegato ad U. Vengono utilizzati a questo scopo gli ibridi a fioritura tardiva, come quelli di texensis e di viticella, con i quali si creano bordure ed aiuole di grande effetto.

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MESSA A DIMORA

ESPOSIZIONE - TERRENO - PIANTAGIONE A TERRA - PIANTAGIONE IN VASO

Per le Clematidi un impianto corretto è importantissimo, forse più importante che per altre piante, e garantirà alla nostra pianta un'esistenza "lunga e felice".
Se la Clematide che volete piantare è in vaso potete metterla a dimora in qualsiasi mese dell'anno, ma sarebbe meglio evitare i periodi più asciutti e quelli nei quali il terreno è gelato. I periodi consigliati, quindi, sono l'autunno e l'inizio della primavera.

 


ESPOSIZIONE

Il primo consiglio che ogni giardiniere offre circa la messa a dimora di queste piante è che: "Le Clematidi vogliono i piedi all'ombra e la testa al sole", e che quindi per avere piante forti e sane bisognerà tenere conto della loro esigenza di avere la chioma al sole e alla luce, e le radici sempre fresche e riparate.
Anche questa però è una verità parzialmente smentibile. Infatti, mentre è vero che se le radici non sono riparate dal sole la pianta può anche morire, ci sono Clematidi che tollerano anche posizioni di ombra o semiombra, e che, anzi, proprio a mezz'ombra producono fiori con colori particolarmante vivaci ed intensi.
Comunque, in linea di principio, le esposizioni migliori per le Clematidi sono est, ovest e sud (in quest'ordine), ma si può provare a piantarle anche in posizioni esposte a nord: sarà difficile "spaventarle"! Inoltre tollerano anche abbastanza bene il freddo.

 


TERRENO

Il terriccio dovrà essere fertile, friabile, in grado di mantenere un buon livello di umidità ma ben drenante, senza ristagni di acqua. Le Clematidi non sono particolarmente esigenti per quanto riguarda il PH del suolo, ma comunemente si dice che preferiscano un substrato neutro o leggermente alcalino.
Se il terreno non presenta queste caratteristiche occorre correggerlo, vangando profondamente ed aggiungendo letame maturo o composta vegetale se è argilloso o pesante, sabbia grossolana o ghiaia se è compatto e poco drenante.

 

PIANTAGIONE A TERRA (v. disegno)

La buca da scavare dovrà avere una larghezza ed una profondità di circa 50 cm., in modo che i primi 10 cm. del fusto della pianta, con i primi due nodi, rimangano coperti dalla terra. Questo aiuterà la pianta a produrre nuovi getti, utili sia nel caso siano necessarie drastiche potature come nel caso del wilt, sia per altri "terribili" incidenti che potrebbero capitare, come... tagliaerba impazziti, zappe zelanti, erbivori voraci, palloni fuori controllo, cani caterpillar, operai volenterosi, giardinieri sottopagati e chi più ne ha più ne metta!;-)
Un altro intervento possibile per preservare i fragili steli della nostra pianta è quello di proteggerli con un cilindro di rete o di plastica (ex. un pezzo di bottiglia in PVC).

Se prevediamo che la nostra Clematide si arrampichi su un muro o su uno steccato, ai piedi dei quali la terra è spesso arida non adatta a mettere a dimora una pianta, sarà preferibile scavare la buca ad una distanza di almeno 30/40 cm. dal muro stesso.
Anche se la volete guidare su una pianta ospite fate attenzione a scavare la buca ad una certa distanza, in modo che non ci sia competizione tra le due piante e possano ricevere entrambe luce e pioggia sufficienti. In tutti e due i casi si dovrà utilizzare un tutore (canna) per guidare la pianta fino al suo sostegno.

Una volta pronta la buca, rompere il terreno sul fondo e mescolarlo con un concime a lenta cessione; mettere nella buca una bella palata di letame maturo o di composta, coprendo poi con uno strato di terriccio da giardino al quale avrete mescolato letame o terriccio organico e farina d'ossa.(in modo che le radici della pianta non vengano a contatto con il letame)

Potare la pianta (v. Potatura all'impianto); in questo modo si aiuterà la pianta a rinforzarsi e si eviterà il problema di steli danneggiati nel momento della messa a dimora.

Bagnare bene il pane di terra, mettendo a bagno il vaso in acqua per una mezz'ora, poi svasare con cautela la pianta, capovolgendo il contenitore e battendo leggermente sul fondo. Se la pianta ha radici a "spaghetto" (grosse e tubolari) bisognerà cercare, con delicatezza, di districare almeno un paio di radici, in modo che trovino subito il terriccio fresco ed inizino ad alimentare la pianta. Se invece ha radici sottili e fibrose, queste sono molto delicate, e bisognerà toccarle il meno possibile per non danneggiarle.

Posizionare la pianta con il suo pane di terra nella buca, controllare che il colletto rimanga circa 10 cm sotto il livello del terreno, quindi riempire la buca con il terriccio mescolato a letame o terriccio organico e farina d'ossa, pressando la terra intorno alla zolla, e annaffiare bene.

Le Clematidi, come abbiamo detto, vogliono le radici all'ombra e al fresco. Per questo bisognerà pacciamare, meglio non con cortecce, che potrebbero ospitare parassiti, ma magari con cocci o ghiaia. La pacciamatura va controllata e rinnovata quando se ne presenti la necessità. Si potranno piantare alla base anche piccole tappezzanti o altre piante, con apparato radicale limitato, che facciano ombra e mantengano l'umidità, oppure adottare ogni altra soluzione adatta allo scopo: cocci, ghiaia, tappezzanti, pietre larghe e piatte... insomma, non lasciate che il sole colpisca i primi dieci cm. della vostra pianta!

E... un'ultima cosa: non vi aspettate troppo dalla vostra Clematide nel primo o secondo anno.
La pazienza è una grande virtù per un giardiniere (quelli che riescono ad ottenere dalle piante "tutto e subito" si vedono solo in televisione!), e se saprete mettere la pianta correttamente a dimora ed aspettare un poco, sicuramente la bellezza e la quantità dei suoi fiori vi ripagherà di ogni sacrificio e di ogni attesa! ;-)

 

PIANTAGIONE IN VASO

Ultimamente sempre di più si prende in considerazione la possibilità di piantare le Clematidi in vaso. E' una cosa che riesce anche meravigliosamente, ma molto dipende dalla varietà scelta: per esempio una montana, con la sua crescita vigorosa, "durerà poco" in un contenitore; quindi la dimensione di quest'ultimo si dovrà adeguare a quella della pianta: più vigorosa è la Clematide, più grande sarà il vaso.
Si possono impiegare tutti i tipi di contenitori, preferendo quelli di terracotta, legno o pietra per la loro capacità di isolare le radici nei periodi più caldi e più freddi dell'anno. Ma come minimo il vaso dovrà avere una profondità ed una larghezza di 45 cm..
Dovrà poi essere abbinato il tutore: coni di canne o vimini, pali, reti e strutture di varia forma realizzate con filo di ferro zincato o plastificato.

Sul fondo del recipiente si metterà uno strato di argilla espansa, poi uno di terriccio mescolato a farina di ossa o fertilizzante a lenta cessione. Si posizionerà la pianta, sempre con il colletto qualche cm. sotto il livello del terreno (un paio di nodi), e si riempirà di terriccio, lasciando un po' di spazio fino all'orlo del vaso per uno strato di ghiaia o cocci o argilla espansa, che servirà a proteggere le radici ed a mantenere l'umidità. Infine potare, lasciando solo un paio di gemme vitali (v. Potatura all'impianto).

Le annaffiature saranno fondamentali: sarà essenziale farle con regolarità, bagnare poco ma spesso, controllando che il terreno non si asciughi mai del tutto.

Anche la concimazione sarà molto importante: dato che il contenitore limitato non consente alle radici di espandersi per cercare il nutrimento, dovremo fornirglielo noi. A fine inverno, dopo la potatura, interrare un fertilizzante completo dopo aver bagnato bene il terreno. Durante il periodo vegetativo e fino all'apparire dei boccioli somministrare un fertilizzante liquido a base di alghe o un concime per pomodori. Ad autunno inoltrato pacciamare con stallatico o composta vegetale.

Ogni due anni sostituire lo strato superficiale del terriccio (circa 10 cm.), facendo attenzione a non danneggiare le radici, con del terriccio nuovo e concimato.

Quando i fiori cominciano ad essere più piccoli, le foglie e gli steli più deboli e sottili, è arrivato il momento di cambiare il vaso.
Questa è un'operazione che andrà fatta durante il periodo di riposo vegetativo avendo l'accortezza di non annaffiare la pianta per qualche giorno in modo da svasarla con più facilità. Tagliare i rami a circa un metro da terra, e far uscire la pianta dal vaso evitando di prenderla per il fusto; per rendere l'operazione più facile passare un coltello lungo le pareti interne del vaso, e cercare di spingere la zolla verso l'alto.
Quando non è possibile aumentare la grandezza del vaso bisognerà ridurre le radici, tagliandole (dovrebbero essere compatte) con un coltello affilato ed eliminandone 1/3 dalla base e 2,5 cm tutt'intorno.

Quindi piantare di nuovo, procedendo come per la "piantagione in vaso" sopra descritta.

 

Alcune delle Clematidi adatte a crescere in vaso

Alpina - Macropetala - Viticella - ' Anna Louise' - 'Arabella' - 'Barbara Dibley' - 'Bees Jubilee' - 'Carnaby' - 'Dr. Ruppel' - 'Edith' - 'Elsa Spath' - 'H.F.Young' - 'Miss Bateman' - 'Niobe' - 'Beauty of Worchester' - 'Countess of Lovelace' - Clematis florida 'Flore Pleno' - Clematis florida 'Sieboldii' - 'Mrs George Jackman' - 'Proteus' - 'Comtesse de Bouchaud' - 'Hagley Hybrid' - 'John Huxtable' - 'Perle d'Azur' - 'The President' - 'Vino'

 

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ANNAFFIATURE E CONCIMAZIONI

Per i primi tempi dopo la messa a dimora sarà molto importante annaffiare bene e tenere il terreno sempre umido. Come tutte le altre piante anche per le Clematidi è importante che l'annaffiatura sia fatta lentamente, in modo che l'acqua abbia il tempo di penetrare bene nel terreno e non che scivoli via senza bagnare in profondità. Se si bagnasse solamente in superficie si correrebbe il rischio di spingere le radici a risalire, con conseguente pericolo di farle seccare. Per evitare questo problema si potrà, eventualmente, interrare vicino alla Clematide un vaso con il fondo rotto, in modo che il bordo rimanga a livello del terreno, oppure un pezzo di tubo con un diametro di circa 5 cm.: versandovi dentro l'acqua le piante l'avranno subito vicino alle radici; lo stesso metodo si potrà utilizzare anche per somministrare concimi liquidi (v. disegno).

Una volta che la pianta si sarà ambientata fiorirà senza particolari interventi, purchè il terreno sia stato concimato per irrobustire le radici; questo basterà... per il primo anno!
Le Clematidi sono piante particolarmente "voraci", sempre affamate di nutrimento. Tutto sommato, data la loro crescita e la quantità di fiori che ci regalano... come possiamo dargli torto?;-)
Possiamo dire, comunque, che gli ibridi a grande fiore hanno bisogno di più nutrimento rispetto ad una orientalis o ad una montana che, probabilmente, troverebbero il nutrimento a loro necessario anche in un terreno relativamente povero.
In linea di principio, per quanto riguarda le concimazioni, possiamo regolarci così:

fertilizzare leggermente alla fine di febbraio con un concime ricco di fosfato (è ottima la farina di ossa), distribuendolo non troppo vicino ai fusti. Bagnare il terreno prima e dopo la concimazione. Pacciamare con letame o composta da giardino.

durante il periodo vegetativo concimare ogni 10/15 giorni con un concime liquido ad alto contenuto di potassio (è perfetto il concime per i pomodori), sospendendo le somministrazioni alla comparsa dei boccioli per non causare una fioritura troppo rapida.


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POTATURA

Per quanto riguarda questo argomento dobbiamo innanzitutto dire che la potatura, nelle Clematidi, deve essere molto attenta a non danneggiare la futura fioritura, anzi ad aiutarla se possibile. Proprio per questo motivo, comunemente vengono divise in 3 gruppi, a seconda del tipo e del periodo di fioritura, e si individua il tipoo di potatura adatto ad ogni gruppo.

 

POTATURA DEL GRUPPO 1 - (Potatura nulla o solamente "di pulizia")

Le Clematidi appartenenti a questo gruppo fioriscono prima di giugno su rami prodotti nell'anno precedente, ed in generale non hanno bisogno di alcuna potatura. Sono le sempreverdi come la C. cirrhosa e la C. armandii, le C. alpina (ex. 'Frances Rivis', 'Columbine', 'Rosy Pagoda', etc.), le C. macropetala (ex. 'Maidwell hall', 'Markham Pink', 'Lagoon', etc.) e le C. montana (ex. 'Tetrarose', 'Mayleen', 'Warwickshire Rose', etc.).

Tutte queste Clematidi fioriscono per anni senza necessità di potatura, che però può rendersi necessaria se la pianta diventasse troppo disordinata e ci fosse bisogno di un "ridimensionamento", oppure di irrobustirle.

Si poterà appena finita la fioritura, eliminando la parte non desiderata, i rami secchi e quelli malformati.

Se si volesse effettuare una potatura più drastica, per dare una "sferzata di energia" alla pianta, bisogna tenere presente che questa "sferzata di energia" potrebbe ucciderla (ex. le C. montana). Per questo, se proprio dovete ;-), non tagliate tutto subito, ma intervenite potando una metà dei rami un anno e gli altri l'anno seguente. Allo stesso tempo assicuratevi che la pianta abbia acqua e concime a sufficienza.


POTATURA DEL GRUPPO 2 - (Potatura leggera)

In questo gruppo troviamo tutti gli ibridi a grande fiore (ex. 'Nelly Moser', 'Dr. Ruppel', Mrs N. Thompson', 'The President', 'Mrs Cholmondeley', etc.), che fioriscono da maggio in poi su rami dell'anno precedente. Anche in questo caso la potatura non è necessaria, ma serve a stimolare la fioritura ed a rinforzare la pianta.

Dopo il riposo invernale, quando appaiono le prime gemme (Febbraio - Marzo) bisognerà eliminare i rami morti. Per tutti gli altri rami, partendo dall'alto, tagliate la parte terminale sopra il primo paio di gemme vive più sviluppate.

Dopo molti anni di questo tipo di potatura leggera sarà necessario svecchiare la pianta: si taglieranno quindi a livello del terreno due fusti l'anno (così da non penalizzare troppo la fioritura), in modo che altri nuovi ne vengano prodotti.


POTATURA DEL GRUPPO 3 - (Potatura drastica)

In questo gruppo troviamo Clematidi che fioriscono dopo giugno: gli ibridi a fioritura tardiva (ex. 'Jackmanii', 'Comtesse de Bouchaud', 'Victoria', 'Hagley Hybrid', 'Gipsy Queen', etc.), le C. viticella (ex. 'Madame Julia Correvon', 'Ville de Lyon', 'Etoile Violette', etc.), le Clematidi erbacee C. integrifolia e C. heraclefolia, le C. texensis (ex. 'Princess Diana', 'Gravetye Beauty', 'Sir Trevor Lawrence', etc.), il gruppo delle orientali (ex. 'Bill MacKenzie) C. tangutica, C. serratifolia, C. rehderiana, ed infine C. flammula, C. vitalba, C. terniflora e C. fargesi.
Queste piante fioriscono su rami prodotti nell'anno, ed anch'esse fiorirebbero tranquillamente se non potate. La potatura servirà a pulire la pianta ed a renderla più ordinata.

Verso febbraio-marzo: asportare tutti i rami morti, facendo attenzione a non danneggiare i nuovi germogli che spuntano dalla terra; potare tutti i rami sopra le gemme più sviluppate ad un'altezza di circa 15/20 cm. dal terreno, lasciando uno o due nodi con gemme vitali.

 

POTATURA ALL'IMPIANTO

Tutte le Clematidi, al momento dell'impianto, vanno potate ad un'altezza di 30 cm da terra lasciando un paio di nodi: questo favorirà il rafforzamento della pianta e l'emissione di nuovi getti.


Per potare le Clematidi utilizzare cesoie molto affilate. Tagliare qualche millimetro sopra i nodi con un taglio netto, facendo attenzione a non danneggiare le gemme o i nuovi getti.


Per ulteriori informazioni sulla potatura delle clematis potete dare un occhiata all'articolo "La potatura delle clematidi... semplice!" del Dr. Howells

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MOLTIPLICAZIONE

SEMINA

La semina è sicuramente il metodo di moltiplicazione più affascinante: se le Clematidi vengono impollinate da altre che crescono nelle vicinanze c'è la possibilità di ottenere un fiore nuovo e originale. In genere le piante migliori non nascono per caso: dietro c'è il lavoro di ibridatori e giardinieri che, nei vivai, cercano di mettere insieme le migliori caratteristiche di specie diverse. Ma il caso, a volte, "ci mette lo zampino", come per la C. montana 'Freda': la signora Freda Deacon - Woodbridge, Suffolk (UK) - notò che un seme era germogliato ai piedi della C. montana che cresceva nel suo giardino; la pianta nata da quel seme si dimostrò essere una delle migliori C. montana di sempre.

Insomma, quando si seminano Clematidi non si sa mai cosa esattamente nascerà; la semina è un lavoro non particolarmente difficile, ma un po' lungo e dispendioso... però sicuramente molto affascinante!

I semi si raccolgono dalle infiorescenze in autunno, nel momento in cui queste si seccano e passano dal verde al marrone; si conservano in un luogo fresco ed aereato, oppure si piantano immediatamente, distribuendoli su uno strato di terriccio da semina (50% torba - 25% sabbia - 25% perlite oppure 30% terriccio universale - 30% torba - 30% sabbia).
Si annaffiano abbondantemente e si ricoprono con uno strato di sabbia grossolana, tenendoli poi in un posto fresco ed ombroso. Conviene contrassegnare il vaso con un'etichetta, per ricordare il nome della pianta seminata.
A questo punto... un po' di pazienza: a volte può passare anche un anno prima che le nascano le nuove Clematidi! ;-)

Quando le pianticelle hanno almeno 4 foglie possono essere trapiantate in vasetti di 9/10 cm di diametro, con terriccio leggero; per i successivi 10-14 giorni il vaso deve rimanere all'ombra, per permettere alla piantina di assestarsi; poi, per lo sviluppo seguente, bisognerà posizionarlo in una collocazione che sia la più luminosa possibile.

Nel momento in cui le radici della piantina avranno riempito il vasetto, trapiantarla in un vaso da 2 lt. e lasciarla irrobustire prima di metterla a dimora.

Le piante nate da seme in genere iniziano a fiorire più tardi rispetto a quelle moltiplicate per talea o propaggine.


TALEA

La talea è il metodo di moltiplicazione più usato, perchè più veloce e perchè permette di ottenere Clematidi identiche alla pianta madre.

Per ottenere una buona talea bisogna scegliere una specie che radichi con facilità (v. tabella).

 

MOLTIPLICAZIONE PER TALEA
Quale Clematide scegliere?

FACILE - C. alpina, C. montana, C. tangutica, C. tibetana 'Bill MacKenzie'

MEDIA DIFFICOLTA' - C. macropetala, C. viticella, Ibridi a grande fiore

DIFFICILE C. armandii, C. texensis


La talea deve essere effettuata in primavera o all'inizio dell'estate (in questo periodo radicano più velocemente), utilizzando i migliori getti nuovi. Da un ramo si potranno ottenere anche più talee, scartando solamente la punta, troppo giovane, e la base, troppo legnosa.

Lo stelo si taglierà tra due nodi (vedi disegno), il primo taglio (1) 4 o 5 cm sotto una coppia di foglie e il secondo (2) pochi mm. sopra la stessa coppia di foglie. Eliminare poi le foglie da un lato dello stelo (3), per ridurre la dispersione di umidità (non necessario per Clematidi con foglie piccole e sottili). Spuntare l'apice erbaceo dall'altro lato dello stelo (4) e lasciare solamente due foglioline.

Le talee ottenute misureranno circa 5 cm., ed ognuna avrà solamente una coppia di foglie.

Trattare la parte inferiore delle talee con ormoni radicanti e piantarle in vaso (vedi disegno), in terriccio per semina (50% torba - 25% sabbia - 25% perlite oppure 30% terriccio universale - 30% torba - 30% sabbia).

Contrassegnare il vaso con un'etichetta e sistemarlo in un luogo luminoso ma lontano dai raggi diretti del sole; andrà bene coprirlo con un cappuccio di polietilene. Controllare spesso le talee: bisognerà togliere subito ogni foglia che risulti danneggiata, per evitare la formazione di muffe.

La nuova pianticella dovrebbe radicare dopo circa 6 settimane.

Dopo la comparsa delle radici le talee possono essere trapiantate in un vasetto di 10 cm. utilizzando terriccio comune. Tenere ancora lontano dalla luce diretta per i primi dieci giorni.

Quando le radici si saranno ulteriormente sviluppate, trasferire la Clematide in un vaso da 2 lt..
Dopo un anno la nuova pianta sarà pronta per essere messa a dimora.

PROPAGGINE

La propaggine è il metodo di propagazione più semplice, e si effettua in tarda primavera. Per effettuarla la pianta prescelta dovrebbe avere almeno un fusto lungo; per questo, in previsione di questa operazione, bisognerà lasciarne qualcuno non potato, preferibilmente ai lati della pianta.

Occorre piegare delicatamente un ramo della pianta madre ed interrarlo o direttamente nel terreno oppure in un vaso con terriccio da semina (50% torba - 25% sabbia - 25% perlite oppure 30% terriccio universale - 30% torba - 30% sabbia).
Nel segmento di ramo che risulterà interrato bisognerà praticare un'incisione di 2/3 cm. (circa 5 cm. sotto un nodo) con un coltellino affilato, per favorire l'emissione delle radici. Questa incisione dovrà essere cosparsa di ormoni radicanti ed interrata; il ramo verrà tenuto fermo mediante del filo di ferro piegato ad "U" (vedi disegno).

Tenere il terreno sempre umido, magari aiutandosi con una pacciamatura di ghiaia o letame.

La propaggine radica dopo uno o due anni: allora è possibile staccarla dalla pianta madre e piantarla, preferibilente in vaso, per un altro anno, in modo che si formi un forte apparato radicale.

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PARASSITI E MALATTIE

SECCUME/WILT - OIDIO/MAL BIANCO - MARCIUME RADICALE - PARASSITI E ALTRI "PROBLEMINI"

Le Clematis sono piante molto forti, specialmente quelle a fioritura tardiva e gli ibridi di viticella, anche se oggi gli incroci selettivi hanno creato varietà che sono sì sempre più belle ma che sono anche più vulnerabili alle più comuni malattie, come il mal bianco ed il seccume della clematide (in inglese "clematis wilt").

 

SECCUME DELLA CLEMATIDE - CLEMATIS WILT (vedi foto)

Questa è una delle malattie più gravi che possa colpire le nostre Clematidi e purtroppo ancora non si conosce a fondo. Per ora l'ipotesi più accreditata è quella che si tratti di un fungo, l'Ascochyta clematidina, che si trova, purtroppo, in tutti i giardini, e sembra colpisca la pianta attraverso rami o foglie danneggiate.
Le Clematidi più soggette al wilt sono principalmente gli ibridi a grande fiore, mentre quelli a fiore piccolo, le specie e le loro cultivar sono meno suscettibili.
Le piante vengono colpite proprio quando sono in pieno rigoglio, con i boccioli ed i nuovi germogli nel loro pieno turgore. Nel giro di una notte, improvvisamente, uno o più fiori, boccioli e steli appassiscono, come se fossero stati tagliati di netto. In alcuni casi sul ramo si possono osservare delle lesioni sotto il primo paio di foglie colpite. I rami malati non si riprenderanno più, e dopo pochi giorni diventeranno neri.
Comunque la malattia colpisce steli giovani e ancora verdi che invece, una volta lignificati, sono "al sicuro".
Sembra anche che colpisca più frequentemente nelle zone aride piuttosto che in quelle più ricche di acqua: quindi probabilmente anche le annaffiature regolari hanno il loro peso positivo.

(v. sezione di ramo colpito da wilt)

Prevenzione
La prevenzione contro il wilt non è molto efficace, e consiste nello spruzzare le piante con fungicidi sistemici (Benomyl o altri validi contro l'oidio), nell'eliminare subito eventuali foglie o rami danneggiati e nell'annaffiare regolarmente. Più efficace sarebbe sicuramente piantare una Clematide di quelle non soggette alla malattia ;-), come le viticella o le montana.
E' sempre valido raccomandarsi a qualche santo protettore! ;-)

Rimedi
La cosa migliore per salvare la pianta, che altrimenti morirebbe in breve tempo, è quella di tagliare immediatamente tutti i rami appassiti (se necessario anche fino alla base) e bruciarli. La pianta sarà così salva, e nuovi steli cresceranno nell'anno o al massimo in quello successivo (l'importante è non lasciarsi scoraggiare! ;-).
Sarà utile poi utilizzare sul resto della pianta e sul terreno circostante un fungicida sistemico (nelle dosi suggerite sulla confezione), o meglio più fungicidi diversi, alternati.
Nei casi di wilt è utilissimo l'aver interrato la pianta, al momento dell'impianto o del rinvaso, con il colletto a circa 8/10 cm sotto il livello del terreno (v. "messa a dimora"), in modo da facilitare l'emissione, alla base, di nuovi germogli.

OIDIO (MAL BIANCO) (vedi foto)

L'oidio è una muffa biancastra che colpisce principalmente gli ibridi di texensis e le specie collegate, come Clematis addisonii e C. reticulata, nonchè le varietà erbacee, in periodi particolarmente caldi e umidi.

Prevenzione
Trattare la pianta con un fungicida. Piantare le Clematidi che possono essere soggette a questa malattia in una posizione aperta e ventilata, e quindi non contro muri.
Evitare inoltre di abbinarle a rose soggette alla stessa malattia.

Rimedi
Tagliare immediatamente tutti i rami appassiti e bruciarli. Trattare la pianta con un fungicida.
Considerare l'opportunità di spostare la pianta in un punto più ventilato.

MARCIUME RADICALE (vedi foto)

Il marciume è una malattia rara ma quasi sempre fatale, causata da un fungo, che colpisce principalmente le varietà di C. montana. Dalla base della pianta fuoriesce una sostanza gialla e vischiosa (bleah!), generalmente dopo un periodo di freddo intenso. Può uccidere anche esemplari molto grandi e vecchi.

Prevenzione
...l'opzione "santo protettore" è valida anche in questo caso (v. wilt - prevenzione) ;-)
L'unica altra cosa che si può fare è cercare di proteggere la base della vostra montana dal gelo utilizzando materiali isolanti.

Rimedi
Tagliare immediatamente tutti i rami colpiti (se necessario anche fino alla base) e bruciarli.

PARASSITI E ALTRI PROBLEMINI

Se la vostra pianta è forte e ben curata riuscirà a resistere abbastanza bene alle aggressioni esterne, anche se, contro alcuni dei suoi nemici usuali, ci sarà bisogno di prendere alcune precauzioni.

I parassiti più comuni che possono danneggiare le nostre Clematidi sono: lumache e limaccie, topi, afidi e forbicine.

Lumache e limaccie
Le lumache (con guscio) e le limaccie (senza guscio) sono ghiotte degli steli e dei teneri germogli delle Clematidi, ed hanno un appetito formidabile! Alle volte un loro "passaggio" può essere scambiato per wilt, perchè i sintomi sono simili: un ramo tutto ad un tratto appassisce. Ma le lumache possono aver "azzannato" il ramo, che, anche in questo caso è destinato a seccarsi.

Si può provare ad eliminarle mettendo a terra delle ciotoline colme di birra (pare che ne siano attirate), oppure distribuendo intorno alla pianta cenere di carbone o pietruzze acuminate (non dovrebbero riuscire ad oltrepassarle)...
un consiglio sicuro: utilizzate lumachicidi, appena ne vedete qualcuna e prima che sia troppo tardi. Qualche granello intorno alla base della pianta e... il problema è risolto.

Afidi (vedi foto)
Gli afidi sono minuscoli insetti parassiti sempre presenti all'aperto, che danneggiano le piante succhiando la linfa dagli apici vegetativi e dai boccioli. Di rimedi ce ne sono molti, a cominciare da quelli "della nonna": irrorare con soluzioni di acqua e sapone, con tè forte, con un infuso di aglio o con un macerato di tabacco... ma ci sono anche degli efficacissimi insetticidi specifici, anche sistemici, in modo da non dover ripertere il trattamento se non dopo diversi mesi.

Forbicine
Le forficule o forbicine sono insetti molto comuni, di colore bruno, lunghi fino a 2,5 cm. e muniti di appendici terminali sull'addome a forma di pinza. Sono moltro ghiotte di nettare, e per questo penetrano nelle corolle dei fiori danneggiandoli. Si annidano tra i detriti organici ed i vecchi steli alla base delle piante. Cercare perciò di tenere pulito il suolo e di rimuovere i fusti vecchi.
Un parziale rimedio può essere quello di interrare a filo terra un vaso riempito per metà di di muschio secco. Le forbicine verranno attirate nel vaso sotto il muschio e potrete eliminarle senza difficolta' (vedi disegno). Il muschio va cambiato se si bagna in caso di pioggia.

Topi
I topi si cibano dei germogli più teneri e dei getti alla base delle piante. Per riprendersi dalle aggressioni (anche i topi hanno un "ottimo appetito"! ;-) ) la Clematide può impiegare anche un anno. Per proteggerla, oltre ad adottare un bel gatto ;-), si può predisporre un cilindro di rete di metallo o di plastica (ex. un pezzo di bottiglia), alto circa 20 cm., intorno alla base degli steli.

Altri problemi
Alle volte le foglie delle Clematidi possono essere attaccate da minatrici fogliari, che vi scavano gallerie lasciandole disegnate con ghirigori più chiari.
Se vengono presi provvedimenti immediati non è grave; bisogna eliminare le foglie "ricamate", bruciarle, ed irrorare con un insetticida sistemico (ex. Confidor).

Alcune Clematidi possono presentare foglie marroni alla base. Le foglie basse sono le prime ad apparire, e quindi è naturale che siano le prime a seccarsi. Si può solamente cercare di mascherarle piantando altre piante alla base.

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ABBINAMENTI

Come abbiamo visto le Clematidi possono crescere su di una pianta ospite; studiando bene questo abbinamento si può creare un'unione molto decorativa e d'impatto.

Possiamo far arrampicare la pianta su un arbusto, su un altro rampicante o su un albero; può essere interessante far arrampicare una Clematide con fioritura "importante" e foglie rade su di un cespuglio o un rampicante con fogliame particolarmente attraente per colore o forma, o su di un'altra pianta che fiorisca contemporaneamente: in ognuno di questi casi il colpo d'occhio sarà comunque ineguagliabile e si valorizzeranno entrambe le piante.

Sarà necessario fare molta attenzione alla scelta della Clematide in relazione al suo ospite, per evitare che uno dei due sia penalizzato da questa unione. Per esempio una montana probabilmente soffocherà la pianta che la ospita, a meno che questa non sia un bell'albero "imponente". La C. alpina e la C. macropetala, invece, possono crescere su alberi a basso fusto. In ogni caso sarà necessario tendere un filo o comunque predisporre un tutore per permettere alla Clematis di raggiungere i rami più bassi dell'albero, dopodichè sarà in grado di arrampicarsi autonomamente.

Importante è anche piantare il rampicante ad una certa distanza dalle radici della pianta "sostegno", in modo che non si sottraggano il nutrimento reciprocamente, e fare attenzione al periodo ed al tipo di potatura: gli ibridi a grande fiore, per esempio, sono adatti a crescere su piante che fioriscono in primavera in quanto vanno potate drasticamente in inverno, per cui le piante fanno in tempo a fiorire liberamente prima che la clematide cresca e fiorisca a sua volta.

 

CLEMATIDI E ROSE

Questo abbinamento è quello più bello e più usato, e merita un approfondimento a parte.

Probabilmente il motivo per cui le Clematidi e le Rose sono considerate un'"accoppiata vincente", oltre al fatto di creare, così unite, uno spettacolo meraviglioso, è il fatto che entrambe queste piante hanno esigenze simili, come concimature e annaffiature regolari ed esposizione al sole. E' possibile inoltre scegliere tra una grandissima varietà sia di Rose che di Clematidi, con un'ampissima gamma di colori e di abbinamenti possibili; possiamo scegliere di far fiorire le Clematidi prima delle Rose, o di farle fiorire insieme, o successivamente; possiamo scegliere colori accoppiati armoniosamente o in contrasto tra loro... facendo attenzione alla scelta delle piante possiamo far coincidere i periodi di potatura.

Le C. alpina e macropetala crescono compatte e sono adatte a nascondere gli steli nudi delle rose rampicanti, mentre non si prestano ad essere unite a quelle a basso fusto, a meno che non ne si contenga la crescita con potature regolari.

Gli ibridi a grande fiore si prestano bene ad essere messi a dimora tra le rose, e quelli a fioritura precoce sbocciano nello stesso periodo delle rose, da maggio ad estate inoltrata, e quindi si potranno creare abbinamenti di colore e di forme di grande effetto. Anche le C. viticella sono adatte a creare splendidi abbinamenti.

Infine: evitate di piantare una C. montana vicino ad una rosa (o vicino a qualsiasi altra pianta non abbastanza "robusta") per evitare che la soffochi. L'unica eccezione può essere la C. montana 'Freda', che tra tutte le montana è quella con uno sviluppo più contenuto.

Qui di seguito troverete una tabella con alcuni abbinamenti possibili tra Clematidi e Rose, ma ce ne sono infiniti altri, che possono nascere dalla fantasia di ogni appassionato alla coltivazione di queste splendide piante.

Unica raccomandazione: è preferibile non accostare piante soggette ad oidio (mal bianco), perchè questa malattia si diffonde con facilità da un soggetto all'altro.

 

 

ALCUNI POSSIBILI ABBINAMENTI TRA CLEMATIDI E ROSE

Clematide

Rosa

'Mrs Cholmondeley' (lavanda)

rampicante 'New Dawn' (rosa chiaro)

'Margot Koster' (rosa porpora)

rampicante 'Veilchenblau' (malva)

'Silver Moon' (grigio argento)

'Gertrude Jeckill' (viola chiaro)

'Corona' (rosa sfumata viola)

ibrido perpetuo 'Reine des Violettes' (rosa/lilla)

'Gillian Blades' (bianco)

rosa x richardii (rosa)

'Royalty' (viola) rampicante

'Alister Stella Gray' (giallo/albicocca)

'Marie Boisselot' (bianco)

rampicante 'Climbing Iceberg' (bianco)

'Gravetye Beauty' (rosso)

'Ballerina' o rampicante 'Cecile Brunner' (rosa)

'Perle d'Azur' (azzurro)

sarmentosa 'Francois Juranville' (rosa chiaro)

C. alpina (qualsiasi varietà)

rampicante 'M.me Gregoire Staechelin' (rosa)

'Gipsy Queen' (porpora scuro)

sarmentosa 'Seagull' (bianco)

'H. F. Young' (azzurro/rosato)

rampicante 'Lady Silvia' (rosa/albicocca)

'Jackmanii Superba' (viola/porpora)

rampicante 'M.me Alfred Carriére' (bianco/rosa)

'Bill MacKenzie' (giallo)

rampicante 'Gloire de Dijon ' (rosa/arancio)




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