in breve In breve : il tacco calcareo di "SU TONI" a Tonara


Le rupi dolomitiche
di Massimo Pittau
II vocabolo sardo ton(n)i, tón(n)iri, tón(n)eri indi­ca i «coni di forma fantastica e di aspetto dolo­mitico dovuti a erosione del massiccio calcareo; sono caratteristici dell'Ogliastra; i più conosciuti sono il pilastro dolomitico della Perda Liana a nord di Seui e i tóneris di Aritzo, di Beivi e di Tonara. Il nome è di certo in rap­porto coi toponimi Tonara, Toneri quartiere di Tonara e Tonnai, regione presso To­nara»; così M.L. Wagner, La lingua sarda, Berna 1951, p. 292, e anche Dizionario Eti­mologico Sardo II 495, lingui­sta che presenta il vocabolo come «probabilmente pre - ro­mano». Da parte mia preciso che il vocabolo ha un'area di diffu­sione assai più vasta di quel­la indicata dal Wagner, come dimostrano i seguenti altri toponimi; Donnùri (Orosei), Donnile (Sedilo), Tònnoro e Funtana Dònniga (Bolòtana), Mura Donnai (Villanova Monteleone) e forse an­che Donori (CA). In secondo luogo procedo a perfezionare l'esatto signi­ficato del vocabolo con alcu­ne notazioni di altri autori: il geografo O. Baldacci: «isolati rilievi tabulari dolomitici»;L. Farina: «rupe calcareo -dolomitica»; Vittorio Angius: «grandi rocce ed enormi rupi ardue e difficili all'accesso». Quest'ultimo aggiunge: «Siccome di detti toni o tòniri si trovano alcuni presso il paese considerato, stimano molti che il suo no­me Tonara derivi dai mede­simi» (nel Dizionario del Casalis s.v.).
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A questa comune credenza dei parlanti lo specialista dà senz'altro il suo assenso: dunque Tonara significa propriamente «luogo di tóni-(ri)». ' È da precisare che il tema ton(n)- indicante cime di monti o di colline trova ri­scontro in altre regioni d'Ita­lia, come hanno segnalato anche i linguisti G. Bottiglioni, G. Alessio e J. Hubschmid; però allo stato attua­le degli studi è per ora im­possibile approfondire tali connessioni. Per ora sia sufficiente dire che in latino esistevano i no­mi personali Ton(n)ius e Tonneius, che W. Schulze, il grande studioso dell'onoma­stica romana, presenta come di origine etrusco. A prescindere da tutte questo, è chiaro che Tonara è un toponimo di origine nuragica; e infatti vicinissimo al paese esiste un nuraghe diroccato su un cucuzzolo di monte, nel quale sono state trovate delle tombe. Nuova conferma, questa, della destinazione religiosa dei nuraghi, dato che sempre e dappertutto gli uomini hanno seppellito i loro morti vicino ai templi, con l'intento di ottenere per loro la protezioni delle divinità ivi adorate (cfr M. Pittau, La Sardegna Nuragica, Sassari 1980, pp. 91 92). Il villaggio di Tonara è citato molto per tempo nei documenti medioevali sardi: ( precisamente nel Condaghe di S. Maria di Bonarcado nella scheda 98, che risale a primi anni del secolo XIII nelle Rationes Decimarum Italiae - Sardinia n. 364, S Anastacie de villa de Tunare, dell'anno 1341. In queste Rationes, però, è molto notevole il fatto che — quasi sicuramente — venga citato l'attuale rione di Tonara, Ilalà, per ben tre volte (nn. 1358 1617, 1900); segno evidente che in età medioevale il nu­cleo principale del villaggio era proprio questo. Il villaggio risulta ancora citato nell'atto di pace tra Eleonora d'Arborea e Gio­vanni d'Aragona del 1388 (Codex Diplomaticus Sardi­niae I 846/2: Tonara. E com­pare anche nella Chorogra­phia Sardiniae di J.F. Fara, del 1584 (p. 75 dell'edizione del Cibrario): oppidum Tonarae della curatoria del Mandrolisài.