Il galleggiamento si presta alla formulazione
di ipotesi e alla loro verifica sperimentale. |
Sebbene tutti i bambini abbiano delle
esperienze di galleggiamento, alcuni oggetti hanno un comportamento non facile da
prevedere. |
Una prima prova si può fare con: uno
stuzzicadenti, un elastico, una graffetta, un bottone di plastica e un cucchiano da gelato
di plastica. |
I bambini devono fare una previsione e subito
verificarla. Di solito nessuno indovina il comportamento del bottone! |
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Una seconda fase può prevedere l'utilizzo
della creta. |
Una pallina di creta affonda subito
nell'acqua, ma se la si modella per formare una sorta di ciotola concava galleggia. |
Questo dimostra che oggetti che galleggiano si
possono costruire con materiali che affondano. |
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Un'ulteriore fase può consistere nel provare
se un oggetto galleggia di più nell'acqua dolce o nell'acqua salata. |
Sempre per il principio di Archimede, poichè
l'acqua salata ha una densità maggiore di quella dolce, gli oggetti galleggiano meglio
nell'acqua salata. |
Per questo esperimento conviene utilizzare un
cubetto di legno o un oggetto simile. |
Prima si fa galleggiare il cubo in una
vaschetta d'acqua del rubinetto, lo si estrae dall'acqua e si segna con una penna la linea
di galleggiamento. |
Poi lo si fa asciugare, si aggiungono
all'acqua due pugni di sale, li si fa sciogliere bene e si immerge di nuovo il cubo. Si
dovrebbe vedere la differenza! |