Sandro Ciapessoni

 

 

IL MONTE SAN PRIMO

 

... io riguardava il placido universo
e il breve incendio che v'ardea da un canto...

(da: "I canti di Castelvecchio")
G. Pascoli.

 

Ben variopinte sono
le ripe del San Primo,
e tante son le gemme
che tingono le chiome.


Il sole le risplende,
il lago le rimira,
la pioggia le rinnova
e il vento, le rallegra.


Alta, nell'orizzonte
la cima è luminosa,
limpido s'intaglia
il placido profilo.


Vasto è il crinale
e facile a seguire.
L'aria ch'io respiro
è lieve come neve
e il verde distensivo
dei pascoli montani,
tal è a notturno cielo
di stelle costellato.


Qui l'umiltà dei fiori
diventa lor splendore,
ché il sole dà lor vita
coi giusti lor colori.


Ma questo paradiso
m'inebria di dolcezza!


Avverto... delicato
il tenuo profumo
della violetta ombrata.


E come in estasi di sogno
trasporto il mio vedere
al fianco timoroso
della rosata Driade,
io tocco la spinosa
e tentatrice... infida Carlina,
volta sempre a guardar
le vette del Bernina.


Aureola argentata i petali ti sono,
il sole ben ti aggrada,
timore hai delle nubi.


Rapito dai colori,
vedo l' "Amor nascosto",
l'ametistato rosa
dell'Aquilegia rara.
E se m'inoltro in bosco,
altre gemmate tinte
soffuse di penombra
e di silenzio, scorgo.


Penombra della sera!...
Giù nella gran costiera
le prime luci ammantano
di gioia, la riviera.


Argegno e poi Colonno
con Sala Comacina...
                     Spurano e Campo
                     rispecchiano colori
                     romantici nei cuori!


Sovra l'Argegno, placida
dorme la sonnolenta Pigra,
e l'isoletta verde
con fioche luci, veglia.


Con fioche luci è pur
la punta d'Arconati.


Di notte, Lenno di luci
è tutta desta!
Cento colori or vedo
e mille son le luci;
Tremezzo, Cadenabbia,
Menaggio e la sua valle...


                    "Chi mai potrà rubarci
                      la vision di un ciel stellato?...".



Son tue parole o Nisa!... son tue parole.
Sali con me il San Primo,
vieni a veder qual gioia
il Creator ci dona!


Superbo e generoso
è il ciel colmo di stelle,
ma quelle giù che vivon la riviera
minor non sono d'una vision celeste.


Due volte le vedremo
o amabile creatura,
poiché baciate sono
dall'onda del mio lago.

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