Sandro Ciapessoni

 

NON UN SORRISO ACERBO…

 

 

Navigherò con te nell'ore estreme
Ombra che fosti sempre mio destino,
nave che mi donasti vita e amore.

Unica fosti a regger scettro in trono
nei giorni oscuri di mia mente sola.

Soccorso io chiedevo e tu donavi
offrendomi conforto in tanta pena,
risorgere in letizia mi volevi,
risorgermi dal cupo mio dolore,
infondermi speranza pe' 'l domani;
seguivo il tuo consiglio o Generosa,
onesta Creatura ti svelavi.

Al colle del bel monte
compunta al tuo dovere, ti recavi,
ed eri come bocciolo di rosa
ratto all'aprirsi al mattutino sole,
benigna stella… a riscaldarmi il cuore… e,
ostello silenzioso al travagliato duolo.

Sull'erta dura salivi passo-passo,
in cima al colle sempre ti aspettavo, ma…
ardivo sol vederti da vicino.

Ardermi bastava, mi gioivo.

Turbar l'animo tuo non volevo,
usavo sul parlarti con lo sguardo
rarissimo bel fiore di quel prato;
benedicendo il giorno ch'io ti vidi
all'uscita sul soglio della scuola
ritornavo pur triste in mia dimora.

Tornavo il dì seguente sul bel colle
unica fonte per saziar mia vista,
ora tu sei l'attesa della sera.

Vieni così a spegnere un tramonto.
Occaso che m'accogli retro al monte
lungi dal caprifoglio che fioriva,
terra che mi donavi il suo bel viso…
Ortensia, ortensia in verde Conca … mi guardava.

 

Torna a sommario