Sandro Ciapessoni

 

 

IL MATTINO

 

Soffiava sul lago una breva fredda, infuriata
di voler cacciare le nubi grigie, pesanti sui
cocuzzoli scuri delle montagne...

(da: "Piccolo mondo antico")
A. Fogazzaro.

 

 

La candida cortina
della ancor fresca aurora,
ammanta nel silenzio del mattino
il lento dissonnar della contrada.

Mosse da brezze che dai monti inclinan,
piumose creste, giocano sull’onde.
Sotto le arcate dei portici di riva,
è un vuoto sconfinato... ma non triste!
Un senso di quietezza e di mistero
assorbe fatalmente il mio vedere
e nel guardare, il volto mio contiene
l’amabile sottil aura del lago.

Dal "gran salotto", aperto alle montagne
s’intaglian le primizie dell’ aurora,
e in mistica penombra, mi consola
l’ineguagliabil gioia di quell’ora.

Man mano che il chiarore si diffonde,
la rosea Tremezzina... s’innamora!

Fan rotta verso Loppia, bordeggiando,
due "navi" a remi, anziani pescatori;
stringere il vento che da poppa incìta
non credo sia per lor, arduo mestiere;
doppiano i bei giardini e sottocosta,
viran babordo, a riposar le remi.

Nei limpidi riflessi del mattino,
alte nel ciel, stanno le verdi cime
de’ monti che fan cornice al lago.
Il sole le ravviva e le incolora...
or le riscalda e lieti... noi ridesta.

Calate son le brezze
e l’onde... si son quiete.

 

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