Sandro Ciapessoni

 

 

LUCI... OMBRE... GUERRA DI SELVE...


che dedico con sincera amicizia a: Monia di Biagio Poetessa,
a Millmaggie, e a Dag, Poeti, scrittori di tutto rispetto

Sandro Ciapessoni.

 

 

 

Opaco è il sole sull'orizzonte spento
e vuoto è l'universo cui contiene
ciò che per me fu l'astro risplendente.

Come appassita fronda
colpita dall'arsura,
piegata nel suo tempo
dalla fatal natura,
io sento quel gran vuoto della sera,
- l' ineluttabile sollievo della terra -
mentre d'appresso il gran tramonto eterno
dispone il mio sentiero
verso l'incontro del giudizio estremo.
Forte, e in tal speranza... attendo,
e in agra solitudine, rammento
giorni sereni e spensierati eventi.

Luci!...

Nei tempi d'innocente fantasia
io sorridevo ai fiori, ai monti e al sole;
io m' esultavo a compiacer le stelle
e il riveder la luna che spuntava
dal retro delle cime in mia dimora,
mi rallegrava il cuore
e l'animo gioiva.

Io respiravo brezze mattutine
sature di purezza e di nitore;
io respiravo l'aroma profumato
dell'erba marzaiola
e del selvaggio timo,
mentre il sorriso casto
della incipiente aurora,
candido stendeva sui massi della rupe
il bianco velo del giorno che fioriva.

Ortensie azzurre e rosa,
il fiore che ancor bacia giovinezza
io ricercavo sempre sulla via
quando dal prato, mi recavo al colle
ove tuttora, fiorita è la mia valle.

Sereno e incuriosito
in genuino intento,
immobile sostavo
sull'erta acciottolata che portava
ai banchi del sapere,
e, senza timor destare
io riguardavo lieto
le vispe cinciallegre rumorose
che intorno a scarsa fontanella
svolazzando, cercavano festose
consenso al lor ristoro.

Ombre!...

Come in notturna angoscia
che aggrava il mio dormire
io cerco ancora un segno di speranza
che allieti sol di un giorno
la solitaria e amara mia costanza;
ma scialbo e spento di colori
è l'universo cui mia vista
oggi, impietosa addita
e il cielo, i colli, le mie montane gole
ora mi sono amare come il fiele
nel greve mio pensiero della vita.

Guerra di selve!...

Oggi... non è celeste
il mio bel lago amato,
e quel color che io vedo
è simile a riflesso
dell'ultimo tramonto
sulle placate onde
che io ben rammento a Blevio ed anco a Torno
ove dall'acqua sorge
in maestà solenne e grave
sotto dirupi e boschi
e silenziosa in solitaria quiete,
la bianca e malinconica "Pliniana" antica
fonte e sorgente a illuminate Menti,
ove da quelle pietre
da suggestivo incanto
nacquero note, amori e canti
da immortalar nei secoli a venire
il sommo Cigno etneo,
quando "guerra di selve" cantò di "Norma"
allor che risuonando in fiere note,
volle crear nel silenzioso golfo
la grandezza di Norma e il suo peccato.

Ombre!...

Velato è il mio cammino
simile a opaca selva,
ultimo mio tramonto cui vita mi declina.

Ora mi trovo a riguardare un cielo
spento, di luci avare e poco amiche
ed una luna stanca
che mi rivede sì,
ma assai lontana e indifferente...
non più splendente come allora,
quando, fra le brughiere
di Molgisio e Ossuccio,
assiso sulle piode del torrente
gioivo a contemplar le stelle,
e il cuore mi pulsava al par di loro,
mentre il frusciar dell'acqua
fra i massi del bel rivo,
mi conciliava il sonno... col respiro.

 

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