Sandro Ciapessoni

 

 

IL GLICINE DEI PORTICI

 

Che felicità poter fare in quel momento una lega
su quel bel lago tanto tranquillo, che rifletteva
tanto bene la profondità dei cieli!

( da: "La Certosa di Parma")
Stendhal.

 

Il glicine dei portici
non ha baciato Bice,
la fragile "Pisana"
del Nievo ispiratrice,
ma il cielo di Bellagio
e il placido suo lago
coi rododendri in fiore,
intessero gli amori
ai celebrati amanti.

Fur poche le passioni
cui visser linnocenza!
Romantico lamore...
e tenero il pensiero.

Assurte nellempireo degli esempi,
a noi pervengono
profonde ed immortali.

O nobile "Pisana!"
fanciulla fu tua vita...
ma densa di ricordi.

Le quiete passeggiate
fra i platani di Melzi,
Pescallo e la sua rada;

               "le belle acque del lago
                 e il riposar tranquilli,
                 la dolce compagnia...
                 Tremezzo e il suo ristoro.
                 Le belle e le serene
                 giornate di Bellagio...
                 serene ed amorose".

Nei tempi che saranno,
rammenterem la tua infelice aurora,
il cielo che ti avvolse
in queste amate rive,
dai portici del molo...
al freddo... sepolcral tuo marmo!

Se tale amor fu immenso
quanto il dolor lo vinse,
ritorna allor fra noi
o fragile "Pisana".

Il ciel non è mutato,
le stelle sono amiche,
la luna... è ancor gentile
e i rododendri in "Melzi",
ti attendono fioriti

Ascoltami, "Pisana!" :
Sul portico del molo
ai pie' di tua dimora,
- ma dopo il tuo partire -,
è nata una glicinia...
di ceruleo colore;
un bacio ti darà,
una carezza al viso!...

Ippolito!
         "... Ippolito poeta!
              Ippolito soldato!...
              Fin sul terrazzo corre la glicìnia".

Fin sul terrazzo, lo spirito del Nievo...
arriva.

Torna a Poetica lariana