E A CAMPO COSI'
il caldo noi vincemmo.
Sotto il cocente sol del Cancro,
Campo si crogiola sul lago;
statiche le fronde d'ogni verde chioma
e l'aria, imprime il senso dell'angoscia.Languono i "Capi" in Sant'Andrea Teschiato;
un tempo qui auliva
l'aroma profumato
del fresco rosmarino.Ora i duo cipressi
nei campi degli argentati ulivi
vegliano la pace al santo Speco:"fermati Passeggere
fammi un'elemosina
o dimmi un Miserere".Tacciono i bronzi della torre antica,
l'argenteo lor bel canto
nel cielo più non risuona.Forti del Suo spiritual conforto
e con l'aiuto del Sorriso al fianco,
il verde prato dagli ulivi cinto
abbandoniamo, e lietamente di piazza
"Campidoglio" l'acciottolato fresco
noi calchiamo eacqua sorgiva da fontanella antica
ristoro a nostre calde membra dona:Fresca e pura acqua dei nostri monti
come la brezza di Molgisio e Lenno,
come la fonte fresca del Mulino
di felci e allori un tempo ornata
e nei tufi di ciclamini adorna.E' sera
Amena e suggestiva
è la quieta piazza
del "Castrum" romano antico.Nell'ombra riposante e nel silenzio
aleggia un'atmosfera arcana e misteriosa
e i nostri sensi avvolge in deliziosa
attesa.Oh quieta Campo dolcissima e serena
dall'ammaliante fascino
del tuo stellato cielo,
desiato paradiso io traggo
e noi sentiamo il gran ristoroE a Campo, così
il caldo noi vincemmo."Sosta pure Tu foresto Passeggere
attingi alla mia fonte,
ritemprerai tuo spirito e tua mente."