Sandro Ciapessoni

 

 

IL CAPRIFOGLIO

 

...era allora in tutto lo splendore della sua
bellezza: voi l'avete conosciuta, con quegli occhi tanto belli
così pieni di angelica bellezza... ".

(Stendhal)

 

Quale ricordo anelo.
nel mio vagar  terreno e incerto...

 

Fioriva il caprifoglio
nel bosco e in sua dimora,
e nella verde conca
il delicato olezzo
del pubescente fiore,
col suo profumo intenso,
fragrante, l'aere empiva.

Solerte al verde arbusto
sbocciavano le grazie
di giovane fanciulla,
gentile, solitaria.

E l'esile creatura
da un piccolo balcone,
l'incanto del suo sguardo
-se pure circonfuso
d'incognito pensiero-,
talvolta a me donava.

In quei momenti d'inspiegabil gioia,
nell'animo fiorivano
novelle, le emozioni,
e il turbamento dolce
che tutto mi avvolgeva,
d'imperio costringeva il mio desire,
a soffermarsi sempre sul suo viso.

Con animo confuso
ritorno sui miei passi...
e guardo ancora al rustico balcone
sapendo che il guardar,
soltanto è vano.

Eppur io vedo in forma eterea e vaga,
estatica, sublime in dolce sogno,
l'effige antica sua, soave e cara.

Loppia conserva ancora come allora,
l'amabil verde conca e sua dimora,
le colorite mura della casa,
l'ortensie con le rose nel giardino,
quel piccolo balcone
cui... tanto mi donava!

E ancora la rivedo,
romantica e splendente
come il raggiar sorgente
dell'infiammato ciel d'oriente;
radiosa come l'astro
che eterno il cielo irradia
con luminosi abbagli
l'aurora e la contrada.

Quest'eran le primizie
di sconosciute pene.
Verdi germogli
che incarnano passioni,
aghi... che in gioventù
diventeranno amori,
pini... che nel domani
profonde avran radici
confitte dentro il cuore.

Rosato è il caprifoglio del giardino,
il delicato olezzo...
ancor minvita!

Lontano è giugno...
ma sempre mi è vicino.
Sbocciato è un fiore,
mi è lieto il suo destino.

Quale ricordo anelo
nel mio vagar terreno e incerto,
se Loppia senza Pini
è simile al deserto?...

Quale ricordo...
quale ricordo anelo?



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