Sandro Ciapessoni

 

CALAR DI SOLE...

 

L'immaginazione è colpita dal lontano squillar
delle campane di qualche paesello nascosto
sotto gli alberi...

(da: "La Certosa di Parma")
Stendhal.

 

Nel tardo vespertino,
quando le verdi cime
sembran baciare il cielo,
il limitar lontano d'orizzonte
col declinar del sole,
si tinge di rubino.

Si sparge allor nell'aere
qual magica vision di fuoco,
il prodigioso incanto della sera.

Per brevi istanti a dire...
attonito silenzio... e di stupore!

Calar di sole... in centro lago!
Nell'ore del tramonto
le sommità celesti
si tingon di vermiglio.

Il sole... ci abbandona
dietro le amate cime;
del suo baglior ci restano
nostalgiche fiammate di colore.

Il commovente "addio" del sol
dai nostri monti,
è il fuoco che alimenta la fornace
del surreal tramonto in centro lago.

La bianca perla che dall'onda sorge,
mutato ha il suo pallore in viva brace,
scosse son l'onde d'improvvisi abbagli
e i monti e il cielo, tremano in quest'onde.

La mia contrada che da Lenno vedo,
col tramontar del sole
s'è tinta di rubino!...
ma il suo color si cangia con la sera,
poiché l'addio del giorno in queste valli,
desta nei cuori semplici e sinceri,
l'immagine dei sogni e degli amori.

Or lievemente, spirano leggere
sulle tranquille rive e sul bel lago,
le brezze che soavi dan ristoro.

L'ultimo tocco di campana , annunzia
l' «Ave Maria». E' giunta infin la sera.

Compiuto è il giorno!
Le luci sulla Terra
son variopinte e belle
ma tuttavia tentano invano
il simular le stelle;
le stelle che dal cielo ci dan vita.
L'Orsa Maggior le guida,
l'Orsa Maggiore, sulla contrada... veglia.

 

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