Sandro Ciapessoni

 

"Venite a guardare il mio viso due o tre ore
dopo la morte, allora soltanto avrò il viso
che mi era destinato, immune dagli affanni,
dalle fatiche..."

(G. D'Annunzio)
da: "Libro segreto"

 

POI... ASCENDEMMO AL SANTO COLLE...
dedicata a Daniela

 

Poi... ascendemmo al santo Colle
di Cargnacco,
al santo Colle del Poeta Vate...
ma prima io venni a te
fanciulla mia divina.

Macchia di sole, ancora non splendeva
ed era ancora inverno...
volgeva in sul finire.

Sul quieto calmo lago
aulivano le nubi del mattino,
la ninfa Minte non era ancor fiorita,
e terso, ancora non era il tuo bel cielo
nel bel guardar lontano...
tutto "immotus nec iners"... era.

Scarsa la luce che incoronava i monti
ma giù profondo, in gran distesa azzurra,
il placido Benaco si mostrava.

Noi s'ascendeva intanto al santo Colle;
soli eravamo nella penombra Via
e soli ci trovammo innanzi ai Pili austeri.

Calcammo l'orme del Poeta Vate,
la mente a noi s'apriva...
e i sensi... vigilavano in attesa.

Noi circondava ora il Suo respiro,
le audaci gesta, la franca Sua parola;
nutrito noi sentimmo quell'Amore
per questa Patria, allora vilipesa.

Il cielo noi guardava,
e il cielo ora... piangeva!

Oh sacrosanta mia terrena iddia,
Creatura mia divina!
Attendevamo al tiepido sole
della incipiente e dolce Primavera...
ma da Lassù s'apriva inaspettata rosa
che germinata s'era dal Destino;
forse da un Fato che governa i cuori
forse da Volontà arcane
tuttora sconosciute...

In quel momento io vidi te serena
e gli occhi tuoi dell'anima...
lucenti erano come le stelle
che tremano nel cielo.

Conobbi allora la circonfusa luce
del chiaro tuo sorriso...
la pace, noi sentimmo.

E dolcemente poi, noi discendemmo
il Colle del "Vittoriale" santo e degli Ulivi,
e, in silenziosa quiete
udimmo... udimmo i palpiti del cuore.

Un dolce desiderio
noi ci pervase l'animo...
noi ci guardammo, nulla parlando...
e non fu sogno; sogno non fu
mentre io, fra le tue braccia adorno
i teneri miei baci sciolsi
su tue tremanti labbra...
e solo un sospirar di nomi
l'aere... udiva.

Forte noi ci stringemmo al cuore...
due "voci" sussurrando
e respirando amore.
Cinque furono le sillabe congiunte
e due soltanto le amabili ferite
incise ai nostri cuori.
E furono quei baci
sigillo al nostro Amore.

Daniela! Fanciulla mia divina
fonte e sorgente della mia passione,
io sento in me un'emozione antica.

Io canterò l'amore che sciolse i nostri cuori,
io canterò il sorriso degli occhi tuoi sereni
e dei tuoi baci, io canterò il sapore.

Io canterò il ricordo del santo Colle
ove il Poeta Eroe
s'erge su triplice Corona;
su Pietre consacrate dal Dolore;

"degli Umili Vittoria"
"Vittoria degli Artieri",
"Vittoria degli Eroi!"

Ma dolce sempre mi risuona
il "sussurrarci a fior di labbra"
i nomi nostri... e Amore!

 

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