DULCE LOQUENTEM...
Dedicata a Daniela
Spenti!...
Tacevano
i mormorii
della stellata Notte
e l'alba si eleggeva
a conquistar la Terra.
Negli
orti di Manerba
e di Gargnano
le germinate chiome
delle aromate Salvie
destavano i silenzi dell'Aurora.
Una
rugiada casta
poggiava gentilmente
sui verdeggianti steli
dei "Gigli delle valli",
e nel disteso lago
specchiava mattutina
Lucifera primiera.
Per
volontà di "Sogno";
sui cirri di Morfeo
io mi trovavo steso
nel quieto mio dormire,
e sulla Terra,
dai poggi di Zuino
il delicato effluvio degli agrumeti
scioglievasi col sole del mattino.
Donna
gentile
al talamo dei sogni mi fu posta,
nobile ciglio
iddia... mi s'accostava al fianco;
eburnei declivi... morbide colline...: amanti
lacci fra le mie membra attese
a ricercare rifugio alle contese.
Pendule
sul seno
erano le chiome sue;
lattea, la carezzevole sciolta
e solitaria china
cinta s'era di nullo
o trasparente velo,
e amabile poggiava sul mio petto.
Nel generoso abbraccio,
il suo tepore
mi riscaldava il cuore.
Erano
le sue pupille
stille di caldo amore.
Soave il suo bel dire
nell'animo or mi giungeva:
"Restami
al fianco e non m'abbandonare
nell'ore che seguono l'amore,
te dolcemente parli...
restami al fianco,
io son come tua vera sposa...
dulce
loquentem
una carezza ancora...
un guardo
dulce loquentem!...
Una parola sola!".
Così
noi fummo...
e lo saremo ancora.