Sandro Ciapessoni

 

 

 

LE ROSE DELL' EGEO



Alla affermata Poetessa Monia di Biagio di Massa (MS)
Vincitrice del 1° Premio internazionale di Poesia Victor
Hugo Roma Edizione 2002, dedico con sommo piacere
questa mia Opera, affinché il suo navigare fecondo nel
mare di questa nobilissima Arte, mantenga sempre accesa
la fiamma di questa nostra sincera ed affettuosa Amicizia.
Sandro Ciapessoni

 

All' ombra degli ulivi
sui rudi poggi che dominano il mare,
attenderò il tramonto sullEgeo.

 

Amica poetessa
di Dàrdano e di Nàxos!
Nel cristallino mare dellEgèo
io drizzo de mie vele verso Rodi.

La rotta che di notte porta a oriente,
è il navigar con ciel di mezza estate
ed unico sostegno
al mio vagar sul mare,
saran le chiare luci su a levante
che Pegaso e Andromeda mi sono;
gli scranni che dal cielo
mi guideranno ai pergoli di rose.

Sul tremulo argentato dei marosi
affido al volto pallido di Luna
il pelago d'Ikàrion,
di Pàtmos e di Leros
che nella notte egea
propizieran mie vele
coi venti di Safòra.

Mirifica è la notte
di questa mezza estate
nel cuore dell'Egèo.

E' notte di prodigio
e di sublime incanto
mirar la pioggia di cadenti stelle
che sembra voler chiedere ai mortali,
le brame delle glorie e degli amori.

Mentre quest'onde frescano il mio viso,
io guardo e penso...
e chiedo agli occhi d'Eos:

"Son forse quelle stelle
che lacriman dal cielo
il pianto di Medea... di Niobe...
o forse... nel tempo più vicino
il pianto di Maria?...".

Eos poetessa, sorella del gran Sole,
Helios un dì nomato!
Ancora io ti domando:

"se pure a Rodo, al tempo degli dèi,
in questa notte d'incantevol sogno
cadevano dal cielo
sui flutti dell'Egèo
le lacrime di stelle,
per consolar le stirpi di Nerèo?".

Alba Sirena!
Tu che sei fiamma e gioia dell'aurora,
concedi alla polena del mio legno
il meritato amore
del roseo tuo sorriso e del tuo viso.

Quale sarà quell'arenil glorioso
sul quale appoggerò
la mia carena stanca?

Ovunque son le rose
nell'isola del sole!
Lìndos... Fàraklos... Iàlissos...
oppure Paradìssi...
fra gli oleandri in fiore?

Tra le vestigia di colonne antiche
sull'ara d'Afrodite al sacro tempio,
rifiorirà il profumo degli incensi,
del verde lauro e del sacrato mirto.

All'ombra degli ulivi
sui rudi poggi che dominano il mare,
attenderò il tramonto sull'Egèo.

Benefici e soavi
son l'alitar dei venti di Meltìmia,

le fresche lor carezze
mi portano il profumo delle rose,
le rose dell'Egèo...

 

 

Torna a: I cantici di levante