Sandro Ciapessoni

 

 

CASSANDRA

 

Mi capitò allora e non mi sovviene neppure
come,  l'Eneide dell'Annibal Caro, e la lessi
con avidità e furore più d'una volta...

(da: "Vita di Vittorio Alfieri - epoca prima -")
Vittorio Alfieri.

 

Pianse sul mar di Dàrdano
la vergine Cassandra;
l'inascoltato onesto vaticinio
Ilio distrusse, e Laocoonte invano
sul sacro suol degli avi
l'ultima stirpe sua, difese.

Ferrea la volontà di Atena dea
nel rafforzare in più le spire
agli orridi marini.

Sito di morte e d'olocausti vani
furon le acque del Dardàno
e del Simoenta rivo.
E lo Scamandro brace color divenne
pe' il sangue in lui versato
nella furiosa pugna.

Siti d' inganni e di congiure astute
fu l' isola di Tènedo
e il gran destriero in legno!

Ilio!...
Breve gioia fu la corrosa fiamma
intorno al simulacro dellinganno.

Qual fu la tua vittoria
o figlio di Laerte?...
Più lungi, là, nel tempo,
in solatia Trinàcria...sì!
vincesti Polifemo,
ma ancor più oltre... tu non vincesti
Telegono di Circe!

E quali furono i trionfi degli eroi...
se al figlio di Pelèo fuggì sua vita
per l' opra di un sol dardo...
di Pàride... di un arco...
come Calcante vaticinò pregando?

Quale vittoria n' ebbe
il condottiero Atride
se in Tauride marina
ebbe a condurre all' ara
il suo più caro fiore...
Ifigenia, sua figlia?

Ilio!...
Non disperar tua sorte amara
se breve gioia allor ti diede
quella corrosa fiamma!

Vestigia ancor bagnate di dolore
son quelle pietre dissepolte in Ilio.
Le stille di Cassandra...
son forse quelle stille
la gelida rugiada del mattino?

Cassandra!
Hai vinto una battaglia,
l' oracolo s'avvera...
la stirpe dei Dardàni
risorta è come un fior di primavera.

 

 

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