Sandro Ciapessoni

 

 

ALBA SIRENA

Era già l'ora che volge il disio
ai naviganti, e intenerisce il core
lo dì  ch' han detto ai dolci amici addio,

(La Divina Commedia - Purgatorio - Canto VIII)
Dante Alighieri.

 

Nell' ore cui la notte si scolora,
nell' ore ancora avvolte di misteri,
quando a levante
nel segno del Leone a mezza estate,
l' ultima stella cede il suo cammino
al coronato sole del mattino...
una Sirena ignuda
dal pelago sortita,
profila l' orizzonte dell' aurora,
con l'ombra sua leggiadra ed armoniosa.

Alba Sirena,
poetessa dell' aurora!
Dall' onde di Nerèo
come d'incanto sorta...
sorta dal regno del pelasgo iddio,
ascolta...
ascolta la gran pace del mattino!

Su questa rena pregna di carezze
del saporito mare, eterna tua dimora,
disvelami o fanciulla
con tue parole vive,
gli arcani, cui nascosti stan misteri
delle serene quiete degli albori.

Disvelami o Sirena
quel dolce sentimento della gioia
ch'io sento in me, nel riguardar
quel sorgere del sole,
là... su quel lontano ed infocato bordo
del tuo mare!

Consolami o figlia di Nerèo!
Consolami col tuo parlar
con l'onde sulla rena; dimmi
se il mare di levante e l'orizzonte
in quest'istante uniti,
sacre realtà son esse... o mere fantasie
dell'infocato mio pensare...
o del vedere!

Ninfa del mare!
Poetessa dei misteri
che incendiano i colori dell'aurora,
dimmi col tuo parlar... poetando,
se questo acceso mare di levante,
se quel lontano sole che nel salire
ci squarcia l'orizzonte,
abisserà il pensiero della Morte?...

Consolami...
consolami poetessa di levante!

 

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