Materiali / 45 giri - 1

 

Recensioni tratte dalla rubrica "Dischi" di Fabrizio Cerqua

 

 

 

CHARLES HILTON BROWN

Mamma Rosa / Mocotò - DURIUM LD A 7713

(1970)

 

Un nome nuovo, Charles Hilton Brown ed un disco nuovo: "Mamma Rosa" con sul retro "Mocotò". Entrambi i pezzi non brillano per originalità ricalcando motivi del passato ma il risultato è ottimo lo stesso per l'interpretazione del cantante di colore che, rifacendosi agli spirituals ed al modo di cantare della sua gente, non tralascia di calcare la voce e di sottolineare le sue note migliori. Il cantante c'è, manca il pezzo per imporlo anche se "Mamma Rosa", che è un poco la storia della sua vita avventurosa e triste potrebbe riservare qualche lieta sorpresa alla sua casa discografica; in considerazione del fatto che Charles Hilton Brown ha presentato il suo primo motivo in due delle più seguite trasmissioni televisive. Ottima l'incisione. 

 

 

 

TONY CUCCHIARA

Il libro della vita / Fatto di cronaca - PEOPLE TC 1501

(1970)

 

Distaccandosi dai suoi motivi regionali, Tony Cucchiara ha fatto un notevole passo avanti non solo qualitativo ma anche quantitativo giacché in questo modo può portare i suoi versi ed i suoi motivi ad un pubblico più vasto. Tony è un cantante puro: forse non gode della fama che la sua interpretazione ed i suoi pezzi meriterebbero, giacché non si è mai lasciato commercializzare, ma questa potrebbe essere la volta buona, giacché il suo ultimo disco "Fatto di cronaca" è un pezzo nuovo, vivo. Un fatto di cronaca raccontato con l'accompagnamento di una musica appropriata e con una interpretazione da vero professionista. Una specie di ballata moderna ove Tony immette tutta la sua carica. Il retro "Il libro della vita" non è da meno. Certo non si tratta di un genere da "boom" commerciale ma di quel genere ad un certo livello artistico che potrebbe trovare anche il suo posto nella classifica delle vendite. Lo speriamo proprio giacché Tony lo meriterebbe.

 

 

 

TITO SCHIPA JR.

Sono passati i giorni / Combat - FONIT SPF 31290

(1970)

 

Con la partecipazione alla "Mostra Internazionale della Musica Leggera di Venezia", Tito Schipa Jr. mai ha avuto il successo che il suo pezzo "Sono passati i giorni" meritava. Schipa è sicuro di avere qualcosa da dire e lo dimostra proprio in questo quarantacinque, ove, accanto ad una parte musicale moderna e vivace, è sovrapposto un testo intelligente con qualcosa di personale e di valido. Forse i suoi motivi, almeno quelli presenti in questo 45, non sono commerciali, ma sicuramente meritano l'elogio di chi dalla musica leggera si attende lo svolgimento di una idea e non soltanto il motivo da canticchiare radendosi.

 

 

 

DIETRO NOI DESERTO

Dentro me / Aiuto - DECCA C 17017

(1971)

 

Dietro noi deserto è il nome di un nuovo complesso italiano che con il solo nome spiega cosa pensino i ragazzi della attuale musica leggera. Loro sono alla ricerca di underground puro, all'italiana. Qui il discorso si farebbe troppo lungo e impegnativo, tralasciando quindi questa affermazione, a dir poco azzardata, diciamo che "Dietro noi deserto" è un complesso tecnicamente valido alla ricerca di un "sound" differente che si distacchi, in linea di massima, da quello praticato da altri complessi nazionali ed internazionali. "Dentro me" e "Aiuto", il loro primo 45 giri, dimostra che i ragazzi posseggono ottime qualità e che davvero potrebbero fare qualcosa di buono con il tempo solo se riusciranno a staccarsi da quello che può essere considerato il loro "complesso": voler per forza essere al di fuori di ciò che già esiste.

 

 

 

THE PLEASURE MACHINE

Asia / Amici - EMI C006 17773

(1971)

 

Un pianoforte, una batteria ed un basso-canto: questa la formazione dei "The pleasure machine"; tre giovani ragazzi dalle idee chiare e dall'ottima impostazione musicale. La formazione del gruppo dà modo ai ragazzi di cimentarsi in ogni genere musicale che può andare dal genere beat a quello folk a quello underground. "Asia" e "Amici" sono i titoli dei motivi del loro ultimo 45 che ci presenta i tre giovani in due motivi che meritano di essere ascoltati e che i "Pleasure machine" realizzano con una notevole grinta dimostrando una ottima esperienza musicale ed un "sound" personale e pulito scaturito dalla mente dei ragazzi e dallo studio. Dei due pezzi, di maggior impegno, sia musicale che di testi, "Asia" di Francesco Guccini.

 

 

 

PANE, BURRO E MARMELLATA

Scacco al re / Blu - ARISTON AR 0578

(1972)

 

Dopo essersi messi in luce alla "Mostra Internazionale della Canzone di Venezia" con il brano "A piedi nudi", i "Pane, burro e marmellata" si sono affacciati alla ribalta televisiva con la trasmissione "Scacco al re" che è anche il titolo del brano sigla che i "Pane, burro e marmellata" ci presentano in questo 45 contenente anche "Blu". Giovani nell'interpretazione, freschi e genuini in alcune trovate, i "Pane, burro e marmellata" colpiscono per alcune originali soluzioni musicali piene di effetti. Buoni gli interventi alternati di voci ed il ritmo sempre sostenuto e molto vitale. Pur essendo molto giovani (poco più di cinquant'anni in quattro), i "Pane, burro e marmellata" hanno al loro attivo un notevole bagaglio di esperienze. Molto significativo è il loro affiatamento che gli permette di superare, anche se non a pieni voti. alcuni ostacoli tecnici e di incisione dovuti alla poca pratica.

 

 

 

MONICA

Com'era bello / Piano ragazzo piano - CAROSELLO CI 20334

(1972)

 

Altra esordiente! Il suo nome è Monica, ha vent'anni, è di origine greca, per parte di madre ed abita a Borgomanero ove il suo nome è già popolare essendosi fatta le ossa come cantante in tutte le balere della zona. Per il suo esordio ha scelto un motivo orecchiabile ma trascinante di Eric Charden "Com'era bello" e sul retro "Piano, ragazzo, piano". Un esordio positivo che permette a Monica di mettere in mostra una notevole estensione di voce unita a sfumature e toni drammatici da professionista preparata. In sintesi, ce ne è quanto basta per continuare.

 

 

 

LAURA CARLINI

Il sabato è finito / Tu davanti a me - RIFI FNP NP 10164

(1970)

 

Una cantante alle prime armi. Laura Carlini, infatti, ha appena sedici anni ma già possiede tanta grinta e tanta personalità da apparire di gran lunga più grande di quanto la sua vivacità dimostri. "Il sabato è finito" e "Tu davanti a me" sono due brani che non svettano per originalità; sono due brani dal vago sapore di Francia, nei quali Laura Carlini immette la sua poca esperienza con passione, confermando le sue doti di temperamento e una sensibilità canora che lasciano ben sperare per il futuro.

 

 

 

I FHOLKS

Mi scorri nelle vene / Cerchi - RICORDI SRL 10621

(1970)

 

Ascoltati a Viareggio in occasione del "Primo Festival della Musica d'Avanguardia e delle Nuove Tendenze", i Fholks non ci avevano fatto una ottima impressione. Oggi, dopo averli riascoltati alla "Prima Rassegna Musicale di Gualdo" e dopo aver gustato il loro ultimo 45 giri, dobbiamo ricrederci. I Fholks sono uno dei nostri pochi gruppi che, al di là della musica che viene dall'esterno, cercano di creare qualcosa di personale, di realmente loro. Continuamente alla ricerca di un nuovo genere musicale, i Fholks riescono in pieno nel loro tentativo. "Mi scorri nelle vene" e "Cerchi", i brani contenuti nel loro ultimo 45 giri, sono la dimostrazione pratica di questo loro discorso. Due brani gradevoli pieni di sentimento e di musicalità. Due brani che dimostrano in pieno la sicurezza strumentale raggiunta dai ragazzi.

 

 

 

LA STRANA SOCIETA'

Pop corn / Nel giardino di Tamara - FONIT SPF 31299

(1972)

 

Nei primi posti delle classifiche di molti paesi europei, compresa quella italiana, il brano composto da G. Kingsley, "Pop corn", esce ora sul nostro mercato inciso anche da un gruppo di recente costituzione, "La strana società". Il brano, è inutile dirlo, è convincente, orecchiabile e penetrante; "La strana società" ce ne dà una versione piena di brio e di mordente pur lasciando inalterate tutte le prerogative di base. Sul retro "Nel giardino di Tamara", un pezzo meno convincente e penetrante di "Pop corn" che, però, mette in risalto la versatilità musicale de "La strana società" che riesce ad infondere nelle note un certo brio ed una convinzione sincera.

 

 

 

OSCAR PRUDENTE

Oè-oà / Gesù Cristo se nascesse ora - NUMERO UNO ZN 50269

(1974)

 

Fattosi notare all'epoca di "Benvenuto Fortunato", Oscar Prudente sembra avere estro e capacità per dire qualcosa di diverso. Oggi si presenta con un 45 "oè-oà", scritto in collaborazione con Mogol e sul retro "Gesù Cristo se nascesse ora", un altro brano dello stesso Prudente e Mogol. Due brani pieni di "luce" e di sensibilità. Due pezzi superiori dove Oscar Prudente dimostra di essere, non a torto, uno dei personaggi di maggiore rilievo sia come autore che come interprete.

 

 

 

GLI ALLUMINOGENI

Solo un attimo / Psicosi - FONIT SPF 31280

(1971)

 

Alla continua ricerca di suoni nuovi e di nuove espressioni musicali, il complesso degli "Alluminogeni" è riuscito ultimamente a mettersi in mostra ed a effettuare alcune esibizioni di un certo livello artistico. Ultimamente al "1° Festival della musica d'avanguardia e delle nuove tendenze" di Viareggio, il complesso ha anche messo in risalto un notevole professionismo e sicurezza strumentale che gli ha procurato i consensi della critica specializzata. "Psicosi" e "Solo un attimo" sono due composizioni che rispecchiano, in pieno, i notevoli passi fatti dai ragazzi nei meandri difficili della nostra musica leggera. Un disco che merita l'elogio degli intenditori perché di va rendere conto che esiste un "sound" italiano.

 

 

 

GIORGIO LANEVE

La leggenda del mare d'argento / Riapri gli occhi, poi - PHILIPS 6025 030

(1971)

 

Giorgio Laneve è un giovane cantautore che ha qualcosa da dire e che la sa dire in una maniera nuova. I pezzi di Giorgio hanno tutti una consistenza poetica ed una base apprezzabile, che non dovrebbe sfuggire a coloro che, e oggi sono la maggioranza, cercano dalla musica leggera delle nuove emozioni. Giorgio queste emozioni può darle; basta saperle recepire. "La leggenda del mare d'argento" e "Riapri gli occhi, poi", sono gli ultimi pezzi dei Laneve; due autentiche poesie musicate ed interpretate con grazia e professionismo. Sicuramente quanto prima Giorgio salirà a galla sulle cronache musicali, è solo questione di tempo.

 

 

 

DONATELLO

Alice è cambiata / Principio e fine - RICORDI SRL 10649

(1971)

 

E' giusto che Donatello sia considerato dalla maggioranza il "big" di domani, giacché il ragazzo canta davvero bene. Una voce pulita senza alcuna inflessione; un timbro personalissimo ed uno stile pulito e moderno. Queste le doti principali di Donatello che unitamente all'appartenere al "nostro mondo" di gente ovvero che di musica ci vive, potrebbe arrivare a sostituire i divi oggi con la tosse, con il plauso dei giovani. Peccato, un vero peccato che i motivi sino ad ora da lui interpretati con gli abbiano dato ciò che merita. "Alice è cambiata" e "Principio e fine", pur essendo dei brani che dicono qualcosa, non permettono a Donatello di inserirsi di prepotenza tra i favoriti. E' forse giunto il momento di passare la barricata e di provare, per il suo lancio definitivo, con qualcosa di più impegnativo e noi siamo convinti che Donatello abbia i mezzi per farlo.

 

 

 

SIMON LUCA

Spegni la luce / Chiara - VICTORY VY. 050

(1971)

 

Simon Luca nella schiera dei novelli cantautori è fra quelli che, più degli altri, ha qualcosa da dire; qualcosa da esprimere. I suoi motivi tutti calibrati e di un certo livello hanno una loro dignità sia musicale che di testi. Simon Luca, che ha già dimostrato di essere un autore valido con il suo 33 giri "Da tremila anni", ha presentato a Mestre il motivo "Spegni la luce" riscotendo il plauso della critica e degli spettatori presenti; un pezzo validissimo che la nostra Rai ha considerato troppo spinto censurandolo. Sul retro la canzone con la quale l'autore piacentino ha preso parte al Disco per l'estate, "Chiara", un motivo anche questo valido e congeniale alle qualità del cantautore che, nelle sale di incisione, riesce ad esprimere il meglio di se stesso.

 

 

Recensioni tratte dalla rubrica "Dischi" di Fabrizio Cerqua

 

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