Natale 2008

                Dio viene nel mondo, ma non per abitare appartamenti e occupare piazze, e neppure per esprimere la sua potenza con troni, sedie, edifici solenni e a inaugurare presepi artistici o tombolate di beneficenza in suo onore. Il segnale della sua presenza non sono potenti megafoni  e sofisticati apparati mediatici o antiche nenie folcloristiche, ma una povera mangiatoia, dove la musica del ruminare di povere bestie fa emergere il vagito di un bambino. Un pianto piccolo, ma capace di chiamare a raccolta tutti i poveri della terra al canto di un gloria, che non umilia i poveri disgraziati e gli avanzi umani delle catapecchie urbane, troppo sensibili ai vagiti di figlioletti affamati e assiderati dal freddo cane degl’indifferenti cenoni di gaudenti  benefattori stagionali.

    Come mai i suoi vagiti e il gloria cantato dagli angeli raggiunse i lontani pastori e i lontanissimi maghi, ma non interessò neppure i vicini di casa? C’è troppo natale in giro, ma lui non c’è. Mi rifiuto che la sua presenza si possa manifestare nelle sue immobili immagini moltiplicate nei presepi costruiti ad arte e senza arte, dappertutto: Nelle vetrine e in tutte le chiese, nelle piazze e nelle banche, dove si compra e vende la vita a caro prezzo, o negli alberghi, dove per il Bambino vero non c’è posto, o tra i palazzi degli erodi di turno, senza alcun pericolo di strage degli innocenti, perché un bambino finto non mette in crisi nessun potere, anzi lo rende più accettabile. E la stella?  dove indica la sua presenza? Dappertutto, anche verso la ditta di onoranze funebri, che proprio per natale vuole rendere gradevole la stessa morte, nemica di ogni natale, o  anche dove si propongono a buon mercato strumenti che la procurano. Certo non attirerà l’attenzione di passanti frettolosi verso il clochard  che muore assiderato di indifferenza natalizia in una via di Catania, come in mille vie del mondo così narcotizzato di presepi, di alberi e di “babbi di natale”. 

Una cosa è certa che Gesù non è venuto per essere posteggiato nei nostri presepi, ma per abitare nel cuore di ogni uomo, per liberarlo e riscaldarlo non con i termosifoni, ma con il suo amore. Sono però troppe le barriere architettoniche da abbattere per farlo entrare. Cuore-albergo è spesso il nostro, che, pieno di inutili cianfrusaglie, continua a non avere posto per Lui.

La Vergine Maria, quest’anno vorrebbe  deporre il  suo Bambino nel tuo cuore e lì dare appuntamento a tutti i suoi figli, ma non per cantare nenie natalizie per addormentarlo, ma il gloria per tenerlo sveglio. Non è venuto infatti per essere narcotizzato dalle nostre lagne, ma per svegliarci le coscienze e il cuore perché tutti i vagiti degli uomini possano essere ascoltati e soccorsi tempestivamente. Il nostro cuore con lui può diventare cielo immenso, che tutta la terra sovrasta con arcobaleni di luce e speranza.

Quando Francesco fece il primo presepe, il Bambino di cera, posato sul suo cuore e alle sue labbra, diventò vivo e lui, poverello di Assisi, si infiammò di ardore e passione per gli uomini.

Lancio un invito a tutti gli uomini di buona volontà: con il cuore liberato dalle barriere che lo sbarravano andiamo a togliere tutti i bambini dai presepi e deponiamoli nel cuore, perché questa nostra terra, così inquinata, diventi cielo nuovo con uomini nuovi.

Corriamo il rischio di trovare qualche presepe senza il bambino, ma non perché prima di noi sia passato qualche altro, ( devi sapere che Gesù resta anche lì da dove lo togli per portartelo al cuore, perché tutti lo possano ritrovare), ma perché è stato sorteggiato da qualche zelante devoto che aveva bisogno di fare soldi per aggiustare il suo tabernacolo dove dovrà essere posteggiato da grande.Le sue vesti, se non ricordo male, se le sono sorteggiate degli avidi soldati.  Avete mai sentito che qualcuno sorteggiasse  l’immagine della fidanzata o della madre che portava scolpita nel proprio cuore?

Ricordati che Gesù ha lasciato il cielo per te, fino a quando deve aspettare per entrare? Perché ti lamenti  o senti lamentare che, nonostante la sua venuta, il male imperversa e la cattiveria fa strage, se ancora il tuo cuore non  diventa il suo trono come quello di Maria?

Se l’accogli, Buon Natale! Altrimenti , quest’anno, per favore, augurati qualche altra cosa!

 

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