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 Livelli di TenŠione

 
 
Quello di cui parleremo in questo articolo è l'arte di arrangiarsi di un Perito Elettronico.
 
Supponete di avere a disposizione un alimentatore da 12V e di dover ricavare da questo una tensione minore, nulla di più semplice mi direte, benissimo andiamo ad analizzare tutte le soluzioni possibili ...
 
Abbassare la tensione servendosi di Resistenze              
 
Quale modo migliore di iniziare, se non ricordando la cara legge di Ohm :
 
la differenza di potenziale V ai capi di un conduttore ad una data temperatura T è proporzionale alla corrente elettrica I che lo attraversa, per mezzo di una quantità costante e tipica del conduttore detta resistenza, R:
 
   V=RxI  ma anche  I=V/R  e R=V/I
 
a questo punto, sappiamo la tensione di partenza Vcc (imposta in precedenza di 12V), supponiamo di voler ottenere da questa 5V, e di avere bisogno di una corrente costante di 40mA.
 
Dobbiamo capire quale resistenza mettere in serie per ottenere un' abbassamento di tensione da 12V a 5V, come visibile nello schema :
 

 

R1 = [(Vcc - Vu) : mA] x 1.000

quindi :

R1=[(12-5):40]x1000=175 Ohm

 
adotteremo quindi per il caso una resistenza di 160 o 180 Ohm
 
inversamente calcoleremo il valore di tensione che ci ritroviamo al variare della resistenza imposta
 
VR1 =R1 x I = (160 x 40)/1000= 6.4V   da cui    Vu=Vcc - VR1= 12 - 6.4 = 5.6V
VR1 =R1 x I = (180 x 40)/1000= 7.2V   da cui    Vu=Vcc - VR1= 12 - 7.2 = 4.8V
 
opterei quindi per un valore di 160 Ohm, calcoliamo ora i Watt di tale resistenza ... quindi
 
W=R1 x I²= 160 x (40/1000)²= 0.256W             oppure
W=VR1 x I = 6.4 x (40/1000)= 0.256W              oppure
W=(VR1)² / R1 = (6.4)² / 160= 0.256W  
 
una resistenza da 1/2 di Watt andrà più che bene ... ATTENZIONE PERO ! ... cosa succede se la corrente assorbita cambia ?
Tutto il discorso fatto fino ad ora può andar bene per una corrente stabile, ma proviamo a rifare i calcoli con un assorbimento diverso...
... cosa succede se per esempio la corrente assorbita scende al di sotto dei 40mA nel circuito si fatto ?
 
Rifacciamo un' attimo i calcoli considerando un' assorbimento di 25 mA
 
VR1 =R1 x I = (160 x 25)/1000= 4V   da cui    Vu=Vcc - VR1= 12 - 4 = 8V
 
la tensione è balzata a 8V con un decremento della corrente di circa il 40%
 
Bene, cambiamo allora tattica ... adoperiamo un partitore di tensione
 

 
in questo circuito la corrente It vale :
 

It = Vcc/R1+(R2//Rx)

mentre la tensione ai capi di Rp (Rp = R2//Rx) vale :
 

V2 = Vcc x (Rp/R1+Rp)

 
Ricordiamo inoltre che, la risultante di due resistenze in parallelo è una resistenza più piccola della più piccola delle due.
Per esempio assumiamo il parallelo tra R2 = 47  Ohm ed Rx con diversi valori
Rx = 1 kOhm

Rp = (R2 x Rx)/(R2 + Rx) = 47000/1047 = 44,8 Ohm

 
Rx = 100 Ohm

Rp = (R2 x Rx)/(R2 + Rx) = 4700/147 = 31,9 Ohm

 
Rx = 2.2 kOhm

Rp = (R2 x Rx)/(R2 + Rx) = 104400/2247 = 46 Ohm

 
abbiamo inoltre dimostrato che se scegliamo una resistenza R2 abbastanza piccola, le variazioni di Rx saranno ben tollerate, ovvero le variazioni della corrente Iu non incideranno sulla Vu.
 
In base alla corrente che ci occorre su Rx calcoliamo anche la Rx, per esempio Iu 40 mA
 

Rx=Vu / Iu = (5 / 40) x 1000 = 125 Ohm

 
 
Iniziamo a calcolare quindi il partitore di tensione, avendo i seguenti valori stabiliti Vcc = 12V, Vu = V2 = 5V, poniamo una R2 abbastanza piccola, magari proprio 47 Ohm, Rx pari a 125 Ohm (in modo da ottenere i 40 mA) e calcoliamo R1 ...
 

R1 = Rp x [(Vcc / V2) - 1] = 34.1 x [(12 / 5) - 1] = 47.74 Ohm

 
potremo benissimo adottare un R1 pari a 47 Ohm, la corrente che circola nel partitore sarà :
 

It = Vcc / R1+Rp = 12/81.1 = 148 mA

 
facciamo delle prove ...
 

V2=Vcc x (Rp/R1+Rp) = 12 x (34.1/81.1) = 5.04 V

 
Cosa succede se la corrente richiesta scende a 25mA come è capitato prima ?
 
ebbene, se diminuisce la corrente Iu, potremo considerare che la Rx sia aumentata e di conseguenza aumenterà la ddp ai capi di R2 ma di quanto ?
 
se consideriamo il caso estremo, ovvero Rx Infinita ... Rp = R2 ovvero la corrente richiesta scende a 0, avremo :

 

V2 = R2 x It = (47 x 0.148) = 6.95 V

 
e quindi molto ma molto più stabile rispetto al caso precedente, dove gia una diminuzione 40% della corrente inizialmente calcolata faceva saltare la tensione da 5V ad 8V.
 
 
Abbassare la tensione servendosi di uno Zener              
 
Il secondo caso che analizzeremo è il Diodo Zener.

Non staremo qui a spiegare come un Diodo Zener si comporta al variare della tensione posta ai suoi capi, rimandiamo ai testi di elettronica gli approfondimenti del caso, noi partiremo col presupposto che il componente in esame sia già parte del nostro bagaglio culturale vedremo solo come con poche formule sia possibile abbassare un livello di tensione per i nostri scopi.

 
Il circuito che ci troveremo di fronte, in un caso del genere sarà :
 

In questo circuito l'unica cosa da calcolare è la R1, detta molto spesso resistenza di zener, i parametri dovrebbero essere noti avendo,  Vcc 12V, Vu 5V, Iu 40 ma.
 
Il diodo Zener da assumere, considerando i valori commerciali, sarà da 5,1 V, applicheremo quindi la formula :
 

R1 =( Vcc-Vz) / (Iz+Iu)

uno dei parametri da definire ora è la Iz, che rappresenta la corrente di Zener , imposta solitamente ad 1/10 della corrente max sopportabile dal Diodo, ed è il valore minimo affinchè il diodo svolga il suo compito di stabilizzatore,  supponendo il diodo di 1W avremo:
 

Izmax = Pz / Vz

 

Izmax = 1W / 5.1V = 0.196 A

da cui Iz
 

Iz = Izmax/10 = 0.0196 A

 
la nostra R1 sarà quindi :
 

R1 = ( 12 - 5.1) / (0.0196 + 0.04) = 115,7 Ohm

 
un valore di 120 Ohm sarà ben tollerato. La sua potenza sarà
 

PR1 = (Vcc-Vz) x (Iz+Iu) = 6.9 x 0.0596 =  0.41W

 
in questo caso, sceglieremo una R1 da 1/2 Watt ... resta da introdurre il condensatore Cz, il quale si rende necessario in caso di piccoli disturbi che uno Zener può generare.
 
 
 
Abbassare la tensione servendosi di un Transistor                   
 
In questa sessione, forse, ho lavorato un pò di fantasia ...

In realtà non è proprio il transistor a limitare la tensione, come avveniva per i casi precedentemente analizzati, in modo statico, questa volta a limitare la tensione è il suo operare, il suo lavoro fa si che da una tensione se ne ottenga un'altra e per essere pignoli vi dirò che non solo è possibile abbassare un livello di tensione ma addirittura alzarlo.

I più esperti, avranno certamente capito che andremo ad analizzare quello che è il principio di funzionamento di un alimentatore Switching e nel caso specifico di uno Switching Step-Down o di tipo Buck.

 
Il funzionamento di un alimentatore Switching si basa sul principio del PWM ovvero "Pulse Width Modulation",  impulsi modulati in durata.

Abbiamo quindi a disposizioni un treno di impulsi che non variano in ampiezza ma bensì in durata, come visibile in figura.

 
Chi genera questo segnale e come questo venga modulato lo rimanderemo ad altro loco ... noi ci preoccuperemo al momento solo di capire come funziona e a cosa serve.
 
Osserviamo in primis un' abbozzo  di schema elettrico di un' alimentatore Switching e cerchiamo di capire come questo opera.

 
Il nostro segnale PWM viene applicato alla base del Transistor TR1, generato e controllato a sua volta da qualche altro componente elettronico che adesso non vedremo, quello che ci interessa vedere è che la nostra Vcc la ritroveremo sotto forma di impulsi sull'emettitore di TR1, facendo pervenire questo treno di impulsi alla rete LC, adeguatamente dimensionata, otterremo una tensione di uscita il cui valore dipende dalla larghezza degli impulsi e più precisamente data dal valore di PiccoPicco per il Duty Cycle.
Osserviamo la figura Seguente :
 

 
Il Duty Cycle altro non è che il rapporto tra il tempo Ton e la durata di tutto l'impulso T (Ton+Toff), nei casi su esposti, considerando una Vcc di 12V avremo :
1) il Duty Cycle è pari al 25% di T . Il valore di tensione risultante sarà :
 

Vu = Vcc x 0.25 = 12 x 0.25 = 3 V

2) il Duty Cycle è pari al 50% di T . Il valore di tensione risultante sarà :
 

Vu = Vcc x 0.50 = 12 x 0.50 = 6 V

3) il Duty Cycle è pari al 75% di T . Il valore di tensione risultante sarà :
 

Vu = Vcc x 0.75 = 12 x 0.75 = 9 V

 
Cerchiamo di capire ora come si comportano i vari elementi del circuito ...
 
... quando il transistor è in conduzione avremo la condizione seguente :
 

la corrente fluirà attraverso L1 arrivando al condensatore C1 ed al Carico, il diodo D1 collegato in senso inverso non sarà operativo.
 
... quando il transistor è in interdizione avremo la condizione seguente :
 

 
L1 Inizierà a rilasciare corrente creando ai suoi capi una differenza di potenziale, la corrente non potrà scorrere all'indietro essendoci il diodo D1 (contropolarizzato), la sua azione quindi si sommerà alla scarica del condensatore C1 attraverso il carico, inoltre grazie proprio  a D1 la corrente ritornerà ad L1.
 
In questo circuito quindi L1, avrà il compito di spianare la corrente, il condensatore farà lo stesso con la tensione.
 
Bisogna inoltre considerare che le frequenze di commutazione in questo tipo di circuito sono dell'ordine di 10 - 100 Khz e che maggiore è questo valore minore sarà il valore di ripple sulla corrente ... maggiore sarà la capacita, maggiore la stabilità della tensione in uscita, ovviamente bisogna sempre fare i conti con le dimensioni finali del circuito.
 
 
Abbassare la tensione con un IC              
 
Una delle più semplici e funzionali soluzioni può essere proprio quella che stiamo per analizzare adesso, stiamo parlando dei  regolatori della serie 78xx che permettono di ottenere delle tensioni positive stabilizzate a valori fissi.

Tali valori di tensioni sono indicati con due numeri, nella sigla del componente, dopo i numero "78".

Es. 7805 che stabilizza una tensione ad un valore di 5V
 

Dello stesso ne esistono ben 2 versioni, la serie 78XX e la serie 78LXX in grado di erogare rispettivamente 1A e 100mA, inoltre ne esistono molti  modelli con diversi tagli di tensione, la tabella sotto ne è un chiaro riferimento.
 
MODELLO Vout [V] Vin- min [V] Vin- max [V] Iout- min [mA] Iout- max [mA]
7805 5 7 20 10 1000
7808 8 10 23 10 1000
7809 9 11 24 10 1000
7812 12 14 27 10 1000
7815 15 17 30 10 1000
7824 24 26 29 10 1000
           
78L05 5 7 20 1 100
78L08 8 10 23 1 100
78L09 9 11 24 1 100
78L12 12 14 27 1 100
78L15 15 17 30 1 100
 
 
Un tipico circuito con stabilizzatore della serie 78XX può essere quello che segue :
 

 
Inoltre è possibile ottenere da questi valori di tensione leggermente diversi da quelli prestabiliti aggiungendo semplicemente dei diodi tra il riferimento a massa del 78XX e la massa :
 

 
Si ottiene a questo punto un incremento del valore di tensione di poco superiore agli 0.6 Volt ovvero il valore di soglia del diodo al Silicio.
la formula sarà:

Vout = Vout(nominale di IC1) + n°(diodi) * 0,6

 
Analogo discorso lo si ha per le tensioni negative, in commercio esiste il componente 79XX che si comporta allo stesso modo ma regola i livelli di tensione Negativa.
 
 
 
Un'altro IC utilizzato per la regolazione della tensione e LM317, questo integrato consente di regolare la tensione di uscita in un range che può andare dagli 1.2V  ai  37V.
 

 
lo schema riportato è prelevabile direttamente dal Datasheet del componente, questo componente è utilizzato tra l'altro per tante altre funzioni, quali stabilizzatore e regolatore di corrente, shut-Down regulator, Carica Batterie ecc...
 
Dando un'occhiata allo schema notiamo Il trimmer R2 che consente la variazione di tensione, mentre i due diodi D1 e D2  offrono protezione dai corto circuiti, ovviamente  l'integrato fa tutto il resto.
 
Si può notare come i calcoli ormai si sono ridotti a Zero, basta seguire lo schema per ottenere cosi un valido alimentatore stabilizzato variabile con corrente max di 1 A, se si sceglie LM317T, mentre se si considera LM317K si può arrivare a valori max di 3A.
I più pignoli possono suggerire modifiche al circuito con transistor polarizzati in modo tale da fornire corrente li dove c'è ne fosse bisogno, lascio quindi libero sfogo alla vostra fantasia.
 
 
Abbassare la tensione con un Amplificatore Operazionale
 
Beh,  non poteva di certo mancare l' OP in questa lunga carrellata di informazioni, uno strumento cosi versatile ed unico.
 
Un semplice regolatore di tensione lo otteniamo realizzando lo schema sotto :
 

 
Supponendo ideali i guadagni sia dell'amplificatore OP che del BJT, possiamo iniziare ad analizzare il circuito.
 
Partendo dalla condizione V+ = V-, avremo che :
 

 V+ = Vz           V-= Vu x R1/R1+R2

da cui
 

Vu = Vz x (1 + R1/R2)

 
Supponiamo di volere una tensione di 5V, con 12V in Ingresso possiamo calcolare le nostre resistenze R1 e R2 ponendo un diodo Zener da 2,7V
 

R1 = Vu - Vz x (R2/Vz)

e supponendo una R2 = 22KOhm
 

R1 = 5 - 2.7  x (22.000 / 2.7) = 18.740

 
Siccome in commercio troveremo un valore di 18K cerchiamo il valore di Vu
 

Vu = 2.7 x ( 1 + 18000/22000) =  4.9 V

 
si potrebbe inoltre considerare l'ipotesi di un Potenziometro, magari da 100KOhm, realizzando cosi il circuito sotto riportato al fine di ottenere una variazione di tensione che va da Vz ad un valore molto prossimo all'alimentazione Vcc.
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
       
       
    WebMaster: Tommaso Cobucci