Parole




Parole, parole, parole
Lettera a "Corriere Romagna".



Si diceva il maestro, la maestra. Oggi vogliono introdurre il neutro, mescolando i generi, ed arrivando felicemente a "la maestro" (articolo femminile e sostantivo maschile).
Qualcuno obietta che "presidentessa" avrebbe un sapore ironico. Ma non diciamo tranquillamente "dottore" e dottoressa"?
Tutto può andar bene: se la ministra si sente ministro, più che questioni linguistiche, sembrano affari psicologici suoi, verrebbe da ironizzare. L'uso ed il consumo della lingua non ammettono regole dall'alto. Tutto si brucia e si trasforma nei tempi lunghi della Storia. Ai giornali non l'ardua sentenza, ma la semplice registrazione dei fatti. Lasciando sopravvivere quell'ironia che sembra svanita oggi. Qui in Romagna la moglie all'antica, un po' brusca e molto autoritaria, era detta un tempo "la Francia".

Chiara G. Cristofano
22.06.2016