Una mia lettera pubblicata il 23 luglio 2015 sul Corriere di Rimini:

Rimini. A teatro rifatto, ci saranno i soldi per far musica?

Quando il teatro di Rimini Vittorio Emanuele II detto Amintore Galli sarà completamente ricostruito, allora ci saranno rappresentazioni musicali? Il futuro è ignoto ma la politica insegna che è difficile essere ottimisti: su "La Stampa" allegata al "Corriere" di oggi 22 luglio, leggo un articolo circa i fondi per la musica tolti "alle eccellenze".
Questa notizia mi insinua un dubbio: quando tutto il lavoro riminese sarà completato, e non ci saranno soldi per le stagioni musicali, vuoi vedere che ci diranno che il nuovo modo di gestirle è quello di farci un mercato ambulante davanti al teatro stesso, ed anzi sul dietro, stando agli ultimi progetti?
Daranno la gestione del nostro Grande e Glorioso Teatro a chi fa il Festival di Santarcangelo? Ed allora, quando saremo ancor più evoluti, a fare pipì non sarà soltanto un artista isolato, ma perbacco un intero coro, facendo sorgere il problema che nei cori di solito ci sono anche le dame e non soltanto i cavalieri: sarà allora che la sapienza politica dei nostri amministratori ci darà nuove, profonde, inattese giustificazioni politiche.