Agli inizi degli anni 80 appare
chiaro che occorre individuare meccanismi per
attenuare il deficit di bilancio e l'inflazione. In
questa cornice viene posto il problema del costo del
lavoro. Dura quasi quattro anni la trattativa sul
costo del lavoro a partire dal giugno dell'89. La
Confindustria insiste perché venga messa sotto
controllo la dinamica delle retribuzioni. Una tesi
che Cgil, Cisl, Uil respingono. Le trattative vanno
avanti finche a giugno del 90 comincia la mediazione
del governo dopo le sciopero dei metalmeccanici del
27 giugno che registra un'adesione introno al 90%.
Sempre in giugno passa alla Camera la leggina che
proroga al 31 dicembre 91 la scala mobile.
A luglio il Senato approva il disegno di legge per
prolungare il meccanismo della scala mobile.
Alcune ore dopo a palazzo Chigi viene raggiunto un
accordo tra Governo, Confindustria e Sindacati. dal
1 gennaio 92 sarà un altro il meccanismo per la
tutela del salario dei lavoratori. Le parti si
impegnano ad avviare dal 1 giugno la trattativa per
la nuova scala mobile, per la riforma del salario e
del sistema contrattuale.
2 giugno 92
comincia il negoziato triangolare. Cgil, Cisl Uil
definiscono una posizione unitaria.
marzo 93: il Governo consegna
alle parti sociali un documento su : politica dei
redditi, mercato del lavoro, politica industriale e
pubblico impiego.
2 aprile 93:
sciopero generale per l'occupazione a sostegno delle
proposte Cgil, Cisl, Uil
13 aprile 93: il governo
presenta a sindacati e imprenditori una proposta
sulla contrattazione. Altri ne verranno presentati
fra giugno e luglio.
2 luglio 93: Ciampi consegna
alle parti l'ultimo documento. Il giorno successivo
dovranno dire s' o no.
3 luglio 93: viene raggiunto
l'accordo. Il protocollo non viene firmato perché
prima Cgil,Cisl,Uil consulteranno la base. Viene
preso un nuovo appuntamento è per il 22 luglio
6 luglio 93: uno dei primi
effetti dell'accordo è che la Banca d'Italia riduce
il tasso di sconto di un punto, dal 10 al 9%
9 luglio 93: la Giunta della
Confindustria approva con il 97% dei voti l'accordo
del 3 luglio
12 luglio 93: comincia la
consultazione dei lavoratori
21 luglio 93: Ciampi convoca le
parti per il 23 luglio alle ore 19
23
luglio:
Si firma a palazzo Chigi.
Sono 25 le associazioni,
appartenenti ai vari settori
che aderiscono al
protocollo. Prima della
firma Cgil, Cisl, Uil
rendono note le cifre della
consultazione: alle
assemblee hanno partecipato
3.650.000 lavoratori, di
questi hanno votato
1.327.290 (pari al 37,3%); i
sì sono stati il 67,05%, i
no il 26,98%, gli astenuti
il 5,98%.
12 novembre 1993 Roma:
Grande manifestazione
unitaria (1 milione e mezzo
di lavoratori) contro i
tagli delle pensioni decisi
dal Governo, che cadrà nel
dicembre dello stesso anno.
Il
1995 è
l'anno della riforma delle
pensioni, e sul versante
della contrattazione di
categoria è l'anno che segna
il rinnovo del secondo
biennio contrattuale di
importanti comparti del
mondo del lavoro, come
quello dei metalmeccanici.
Nel 1996 si svolge a Rimini
Il congresso della Cgil che
ha come slogan ''il lavoro a
congresso''. I capitoli più
importanti del programma
politico riguardano la
contrattazione nazionale e
decentrata , la riduzione
degli orari di lavoro e
l'occupazione, la riforma
del welfare, temi che
richiedono , da un lato,
interventi di politica
economica qualitativamente
diversi dal passato e,
dall'altro, una nuova
qualità della
contrattazione. I lavori del
congresso terminano con un
documento approvato a
stragrande maggioranza dal
titolo: ''l La piena
occupazione nella società
che cambia , i lavori, il
loro riconoscimento sociale''.
Il 22 marzo del '97
Cgil, Cisl, Uil, proclamano
una manifestazione nazionale
per rilanciare la centralità
del lavoro e del
mezzogiorno.
Quattrocentomila lavoratori
manifestano a Roma per
sollecitare l'attuazione
integrale del "patto sul
lavoro", intesa raggiunta
con il governo il 24
settembre del '96.
Sostanzialmente si rivendica
una nuova politica per
l'occupazione al governo
dell'Ulivo.
Ma il 1997 passa alla storia
per due significativi
eventi: l'accordo
sulle pensioni e
l' imponente
manifestazione contro la
secessione. Il 20
settembre del 1997, un
milione di persone scendono
in piazza con Cgil, Cisl,
Uil, a difesa dell"'unità
del Paese e per il
federalismo solidale". In
altre parole il sindacato si
mobilita per difendere i
principi della stragrande
maggioranza dei lavoratori
che manifestano
pacificamente a Milano e a
Venezia, contro le spinte
secessionistiche e contro
chi le alimentava, come la
Lega.
L'11 novembre dello stesso
anno viene raggiunta quella
che l'allora presidente del
Consiglio, Romano Prodi,
definì "una storica intesa"
sulle pensioni tra governo e
sindacati . L'accordo di ''Ognissanti'',
come invece lo definirono i
media,stabiliva una
sostanziale parità di regole
per tutti coloro che
dovevano andare in
quiescenza ed accelerava il
percorso di riforma del '95
per mandare in pensione di
anzianità gli italiani con
meno di 35 anni di servizio
e 57 anni di età. L'accordo
cancella le pensioni baby,
cioè la possibilità per gli
statali di lasciare il
lavoro con meno di 35 anni
di contributi. I
cambiamenti, compreso il
blocco delle uscite (per un
anno) per 32 mila insegnanti
e il divieto di cumulo per
gli ex dipendenti privati,
sarebbero scattati a partire
dal '98.
Sul versante della
contrattazione, nel '97,
quasi due milioni di persone
sono alle prese con un
contratto scaduto, mentre un
altro milione di lavoratori
sono interessati al
confronto per il rinnovo del
secondo biennio contrattuale.Le
più importanti vertenze
aperte sono quelle dei
metalmeccanici, edili,
imprese di pulizia,
autoferrotranvieri,
ferrovieri, alimentari,
tessili. |
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Il
1998 è per
la Cgil è l'anno della
campagna contro il lavoro
minorile. Sergio Cofferati
all'inizio di gennaio lancia
l'allarme sulla diffusione
dello sfruttamento dei
bambini anche nel nostro
paese (secondo il Censis
sono almeno 300 mila). Nei
mesi immediatamente
successivi, il governo Prodi
istituisce, per la prima
volta in Italia, un tavolo
che vede impegnati governo,
sindacati e imprenditori a
combattere il fenomeno. Il
16 aprile, il governo
presenta una Carta di
impegni che prevede
significative misure per
eliminare il lavoro
minorile.
L'altro fronte caldo per il
sindacato è rappresentato
dall'occupazione. Il 20
giugno una manifestazione
nazionale, voluta da Cgil,
Cisl, Uil, porta a Roma
centinaia di migliaia di
lavoratori per
l"'occupazione, lo sviluppo
e il mezzogiorno" per
spingere governo ed enti
locali ad uscire
dall'immobilismo sul piano
dell'occupazione.
Si avvia, intanto, una
complessa stagione di
rinnovi contrattuali (che
tra dipendenti pubblici e
privati interessa più di 5
milioni di lavoratori)
giocata principalmente
attorno a due temi che hanno
surriscaldato il dibattito,
nel corso dell'anno, tra
Confindustria e sindacati:
salario (con la difesa dei
due livelli di
contrattazione) e riduzione
d'orario.
Il '98 è anche l'anno delle
elezioni delle Rsu nel
pubblico impiego, che
segnano una vittoria per il
sindacato confederale e in
particolare per la Cgil, che
si afferma come primo
sindacato in un settore del
mondo del lavoro da sempre
considerato particolarmente
sensibile alle lusinghe del
sindacalismo autonomo.
A maggio del '98 nasce Nidil,
la nuova struttura della
Cgil che organizza tutti
quei nuovi lavoratori che i
sociologi chiamano di
"seconda generazione". Un
arcipelago di nuove identità
di lavoro difficilmente
riconducibili alle categorie
sindacali tradizionali.
Il '98 si chiude con il
"Patto di Natale". Il 22
dicembre governo, sindacati
e imprese, raggiungono
l'intesa sul nuovo patto
sociale. Viene definito da
tutti i contraenti un "buon
accordo" di grande
equilibrio, perché contiene
vantaggi per il sistema
produttivo e per le
famiglie, con una serie di
politiche che, se attuate,
sono funzionali allo
sviluppo e indispensabili
per creare nuova occupazione
al Sud. |
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(Fonti:
''Storia dei sindacati nella
società italiana'', Carlo
Vallauri; Ed: Ediesse 1995
''L'accordo di S.Tommaso'',
Roberto mania, Alberto
Orioli Ed: Ediesse1993) |
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