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Lettera del Dirigente dell'USP di Bari al Ministro Gelmini **
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da www.quintocd.it
Ufficio Scolastico Provinciale – Bari
Bari, 19 febbraio 2010

Ill.mo Sig. Ministro
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
On. Avv. Mariastella Gelmini
Viale Trastevere, 76/A
00153 – R O M A

OGGETTO: *Situazione economica delle Scuole delle Province di Bari e BAT*.

Sig. Ministro,
mi auguro che Lei possa, tramite questo mio scritto, rivolgere ulteriormente la Sua attenzione ai molteplici problemi che, in questo periodo, affliggono anche le scuole delle Province di BARI e BAT (Barletta, Andria, Trani, Bisceglie, Canosa, Minervino, Spinazzola), costrette a vivere quotidianamente una crisi tanto profonda che *potrebbe far venir meno*, nell’immediato futuro, *il funzionamento ordinario della didattica*.

Così come hanno già fatto altri miei colleghi, mi permetto, per dovere d’ufficio, di esporLe in modo semplice e chiaro la situazione in cui si trovano attualmente le istituzioni scolastiche di tutto il territorio da me diretto: n. 136 scuole primarie; n. 107 scuole secondarie di I grado; n. 103 scuole secondarie superiori, per un totale di n. 346 istituzioni scolastiche.

Le ricordo soltanto, prima di entrare nel merito della questione, che la credibilità della Scuola, deputata ad educare alla responsabilità, alla legalità ed al rispetto, rischia di uscire avvilita e mortificata dalla situazione critica in cui versa. *La riduzione dei fondi per l’offerta formativa e il contenimento della spesa per le supplenze portano, a mio modesto avviso, inevitabilmente ad un aumento della dispersione scolastica, soprattutto in riferimento agli studenti più deboli e più a rischio di espulsione frequentanti la scuola secondaria superiore*. La formazione del futuro cittadino è un’operazione faticosa e complessa. Elementi fondamentali della formazione e della crescita culturale ed educativa delle giovani generazioni sono il confronto, il rispetto, la capacità di ascoltarsi
reciprocamente. Tali modalità di sviluppo personale e sociale solo nell’ambiente scolastico possono trovare le condizioni per svilupparsi in maniera armonica. Compito principale della Scuola, pertanto, è quello di
consentire a tutti, senza distinzione di alcun tipo, di sviluppare le proprie potenzialità e raggiungere i livelli più alti di istruzione, nell’ottica del successo formativo. Ritengo, però, che, senza adeguati e sufficienti fondi, la Scuola non possa nel prossimo futuro adempiere a tutti questi importanti ed essenziali compiti.

In questi ultimi tempi, più volte mi è stato riferito dai dirigenti scolastici che *lo scorso anno l’Amministrazione scolastica centrale non ha erogato i fondi per il funzionamento didattico ed amministrativo ordinario e
che, quindi, i singoli istituti scolastici sono stati costretti ad andare avanti utilizzando i fondi destinati a progetti mai realizzati e chiedendo contributi volontari alle famiglie degli studenti iscritti*; gli stessi dirigenti prospettano il rischio che la stragrande maggioranza di essi, sempre per l’insufficienza di fondi, non potrà onorare gli impegni già assunti e i contratti già sottoscritti.

La convergenza dei punti di vista dei dirigenti scolastici, da questa prospettiva, è significativa,non fosse altro che per le numerose esigenze a cui si trovano a far fronte gli istituti, specie quelli tecnici e professionali, accomunati da una utenza e da bisogni sostanzialmente affini.

*Molti dirigenti scolastici sostengono che lo Stato non metta la scuola statale in condizioni di assolvere gli obblighi di legge, quindi di garantire il diritto degli studenti di avere un docente supplente e quello dei lavoratori di essere pagati*, nonché di adempiere il proprio dovere in termini di rispetto dei requisiti di igiene e sicurezza nelle singole istituzioni scolastiche.

In particolare, riguardo al problema delle supplenze, le quali graverebbero in maniera sostanziale sui bilanci delle scuole, mentre queste ultime non riceverebbero copertura adeguata dal superiore Ministero, i dirigenti scolastici asseriscono che se da un lato *il Ministero invita a tutelare il diritto allo studio con una tempestiva sostituzione dei docenti assenti, dall’altro non assicura la copertura di queste spese dal momento che le aggancia ad un tasso di assenteismo medio nazionale per tipologia di scuola, superato il quale occorre una verifica dell’effettiva inderogabilità dell’ulteriore fabbisogno.*

Gli stessi dirigenti scolastici lamentano una situazione, a dir poco, al collasso e non intravedono prospettive di soluzione, anzi prospettano il rischio di contenziosi con i precari non retribuiti.

Su queste problematiche *ho interpellato numerosi revisori dei conti e direttori dei servizi generali e amministrativi delle scuole del territorio*, *i quali hanno confermato che il Ministero da Lei rappresentato non eroga i fondi necessari per pagare le supplenze già avvenute e gli arretrati risalenti, in molti casi, persino al 2005*; hanno sottolineato, inoltre, che i docenti non ricevono dall’anno scorso la retribuzione accessoria e che
nelle scuole non vi sono più le risorse economiche per realizzare i progetti formativi e per pagare le spese di funzionamento, anche in riferimento alle semplici fotocopie o ai telegrammi per la nomina e la convocazione dei
supplenti, come pure mancano i finanziamenti per il rinnovo delle officine e dei laboratori o per l’acquisto di nuovo materiale tecnologico. Gli stessi hanno messo in rilievo un’altra criticità che riguarda le novità stabilite
nel sistema per la pulizia delle strutture, che riduce del 25% le spese da destinare alle ditte esterne e costringe le scuole ad una riduzione del servizio di pulizia con conseguente aumento dei carichi di lavoro dei collaboratori scolastici o con conseguente diminuzione della qualità del servizio stesso. Hanno asserito, infine, che vi sono istituti scolastici che non riescono a chiudere i conti e che questi ultimi finiscono necessariamente con il gravare sulle famiglie degli studenti, con conseguente aumento dei contributi richiesti rispetto a quelli già versati.

I dirigenti scolastici, inoltre, fanno sapere che la mancanza di adeguati fondi determina gravi disfunzioni:* le classi sono lasciate senza supplenza quando manca il docente*; le attrezzature non si usano per l’assenza di
manutenzione; i progetti attuati in passato e di grande rilevanza per la formazione degli studenti non vengono portati avanti; la scelta delle attività di recupero avviene non in funzione delle reali necessità, ma dell’effettiva disponibilità finanziaria; le attività pomeridiane extracurricolari sono state ridimensionate.

I dirigenti scolastici sostengono ancora che le somme anticipate per il pagamento dei supplenti non saranno mai restituite dal superiore Ministero e sono convinti anche che, a partire dal prossimo mese di marzo, quasi tutte
le scuole avranno già speso tutti i fondi per le supplenze e, pertanto, diventerà così problematico il pagamento delle prevedibili ed inderogabili spese per la sostituzione del personale assente. Di conseguenza, ancora una
volta, saranno costretti a chiedere un contributo ai genitori degli studenti per rimpinguare il capitolo destinato al pagamento dei supplenti.

Sempre in riferimento al problema delle supplenze, i dirigenti scolastici chiedono di far gravare sul bilancio del Ministero dell’Economia le supplenze riferite al personale in astensione facoltativa, ovvero che non abbiano a che fare con assenze brevi e saltuarie, come quelle per gravi patologie o motivi di studio.

Di fronte ad una tale problematica, *ho ritenuto opportuno predisporre un monitoraggio al fine di rilevare le situazioni creditizie aggiornate delle istituzioni scolastiche*: è risultato che* la totalità dei residui attivi rivenienti da crediti maturati nei confronti dell’Amministrazione scolastica * (MIUR, USR-Puglia, USP-Bari) ed iscritti agli atti delle scuole al 31 dicembre 2009 *ammonta a 49.945.856,48 milioni di euro*, di cui euro 14.902.960,07 per le scuole primarie, euro 9.643.942,01 per le scuole secondarie di I grado ed euro 25.398.954,40 per gli istituti secondari superiori.

In particolare, i suddetti fondi sono così suddivisi:

Monitoraggio sulla situazione finanziaria delle Istituzioni Scolastiche

*RESIDUI ATTIVI*

TIPOLOGIA DI SPESA ELEMENTARI: n.136
MEDIE: n.107
SUPERIORI: n.103
TOTALI: n.*346*

Fondo di Istituto 5.454.306,75 2.464.612,48 6.286.363,14 *14.205.282,37*
Supplenze brevi 2.902.117,69 2.175.493,60 3.545.430,28 *8.623.041,57*
Aree a rischio 13,71 17.250,54 27.229,89 *44.494,14*
Mensa 382.745,50 1.884,93 0,00 *384.630,43*
Miglioramento Offerta Formativa 497.091,92 378.444,71 905.933,17 *
1.781.469,80*
Spese di pulizia (ex LSU) 2.001.026,82 0,00 656.774,53 *2.657.801,35*
Spese di pulizia (Appalti storici) 990.752,31 0,00 448.448,78 *1.439.201,09*
Compenso ore eccedenti 126.505,90 2.028.220,96 3.770.096,01 *5.924.822,87*
Esami di stato 2.181,55 5.077,16 3.954.855,77* 3.962.114,48*
Compenso Revisore dei Conti 7.533,73 31.120,23 123.887,81 *162.541,77*
Dotazione Ordinaria 193.866,74 211.518,30 603.867,67 *1.009.252,71*
Altro 2.344.817,45 2.330.319,10 5.076.067,35 *9.751.203,90*
*TOTALI *14.902.960,07 9.643.942,01 25.398.954,40* 49.945.856,48*

*Questo è il credito che le scuole delle Province di BARI e BAT vantano nei confronti del Ministero che Lei rappresenta. Sono somme regolarmente messe in bilancio e che la nota ministeriale del 14 dicembre 2009 consiglia di congelare, ma che le scuole hanno già in parte speso e in parte impegnato.*

Da quanto su esposto, si evince che quasi tutte le scuole si trovano in sofferenza e sono costrette a gestire la quotidianità senza disporre delle risorse necessarie. Ritengo che una Scuola di qualità, con autonomia
didattica, organizzativa, di ricerca e sviluppo, riconosciuta dalla L. 59 del 1997 e dal D.PR. n. 275 del 1999, non possa rimanere senza finanziamenti adeguati e certi.

Nonostante tutte le criticità elencate, posso assicurarLe che i dirigenti scolastici delle Scuole delle Province di BARI e BAT sono consapevoli della situazione del Paese e che ciascuno di loro è impegnato ad utilizzare al
meglio le poche risorse a disposizione.

Essi continuano a garantire ugualmente il diritto all’istruzione ed alla sicurezza dei nostri ragazzi, grazie anche alla disponibilità e al senso del dovere del personale docente ed ATA, ma ora occorre certezza per poter programmare, altrimenti il Piano dell’Offerta Formativa non sarà la fotografia reale di ciascuna scuola.

Posso assicurarLe che anche i docenti continuano a fare ore eccedenti pur senza essere retribuiti.

È proprio il caso di dire che la Scuola delle province di Bari e BAT ha pochi soldi, ma molta volontà!

Mi creda, Sig. Ministro, l’attuale situazione è diventata ormai insostenibile. Le scuole sono vicine al collasso finanziario. Da tale crisi si può uscire solo incrementando le risorse da mettere a disposizione delle Istituzioni scolastiche per il loro funzionamento e per l’arricchimento dell’offerta formativa.

La prego, quindi, di intervenire con tutta la Sua autorevolezza perché il nostro Paese vanta un’ottima Scuola, da molti invidiata, e non possiamo distruggere tutto quello che è stato costruito con tanta fermezza e sacrificio nel corso degli ultimi anni, solo perché non si riescono a reperire, tra le pieghe del Bilancio statale, i fondi di cui le Scuole necessitano per realizzare un’azione educativa più efficace, più ricca in modo da garantire risultati eccellenti da parte dei nostri studenti.

La ringrazio per l’attenzione prospettata e mi è gradita l’occasione per inviarLe deferenti ossequi.

IL DIRIGENTE DELL’U.S.P. f.to Giovanni LACOPPOLA
 

 

 

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