Dei cavalieri di
Asgard, Mime è quello che maggiormente lotta per dovere di
difensore, e che meno vorrebbe lottare. Egli, il cui cosmo
rappresenta un'arpa, si para sulla strada di Andromeda. Su Mime,
che non ha desiderio di combattere, la catena non ha effetto.
Nonostante le apparenze però Mime è molto forte, e gran parte
del suo potere risiede nella sua arpa, con la quale suona una
tristissima musica. La musica crea illusioni, contro le quali
anche la catena è inutile. Per vincere, Andromeda, che sceglie di
combattere perché da lui dipende la salvezza dell'umanità, si
priva dell'armatura, ma rimane imprigionato dalle corde dell'arpa
e sarebbe la sua fine se in suo aiuto non giungesse Phoenix, che,
salvatolo, affronta Mime cercando di risvegliale la bontà che è
il lui. Mime racconta allora il suo passato: terminato
l'addestramento scoprì che Folken, il grande guerriero che
credeva essere suo padre, non era tale. Folken anni prima era
stato infatti inviato come ambasciatore in un villaggio, ma
durante una lotta aveva ucciso i genitori di Mime, allora in
fasce, ed aveva deciso di prendersi cura di lui. Scoperta la verità
e cieco di rabbia, Mime uccise allora Folken e divenne cavaliere.
Phoenix ascolta la storia, ma poi usa il Fantasma diabolico per
far tornare a Mime alcuni ricordi del suo passato. Mime è
costretto a ricordare, e vede Folken comportarsi in modo premuroso
verso di lui, accudirlo e curarlo. Inizialmente la rabbia ha in
Mime il sopravvento, ed il cavaliere mette Phoenix in difficoltà,
ma poi, subite le Ali della fenice, Mime comprende che la guerra
è madre di dolore e si priva dell'armatura. Fatto ciò sfida
Phoenix all'ultimo scontro, egli deve ancora combattere per dovere
di difensore, ed ha la peggio. "Forse un giorno ci rivedremo
nel paradiso dei cavalieri, Phoenix. Là, dove la musica è
melodia, potremo finalmente essere amici. Padre, vengo da te, da
te e da Folken di Asgard." Sono le sue ultime parole prima di
cadere. Phoenix ed Andromeda sono tristi per la sorte di Mime, ma
Andromeda deve proseguire, e così Phoenix lo esorta a prendere lo
zaffiro ed andare avanti, lui lo raggiungerà dopo. Non appena
Andromeda si allontana, Phoenix cade al suolo gravemente ferito,
ma Andromeda non può tornare indietro poiché un grave prezzo è
costata la conquista di quello zaffiro, e lui non può gettare
tutto al vento.
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