Megres

"Forte della virtù dell'ametista, lode a te, Megres, Cavaliere di Asgard. E' il taglio dell'ametista viola capace di splendida ma fatale bellezza"

 

 

 

Età dai 15 ai 17
Altezza (m) 1,60
Peso (kg) 58
Luogo di nascita Asgard
Luogo di addestramento Asgard
Colpi segreti

1-Teca Viola dell'Ametista 
Megres rinchiude il malcapitato avversario in una bara indistruttibile di ametista.



2-Spada d'Ametista 
E' una spada infuocata, di splendida e fatale bellezza, in quanto possiede sia il taglio dell'ametista che l'energia di un vulcano. E' stata forgiata da Artax e donata a Megres da Hilda.

 

3-Anime della Natura 
Megres, in nome del suo antico casato, invoca gli spiriti della foresta, che prendono vita negli alberi che intrappolano e tormentano fino alla morte la vittima.

 

Il più malvagio ed astuto fra i cavalieri di Asgard è Megres, il cui cosmo rappresenta il cristallo di ametista. Dopo aver ottenuto da Ilda il permesso di combattere senza rispettare il codice d'onore, Megres incontra Castalia, recatasi ad Asgard per aiutare i cavalieri, e dopo aver capito con astute domande per quale cavaliere la sacerdotessa fosse giunta ad Asgard ed averla sconfitta in un breve scontro, Megres decide di usarla come esca. Per questo scopo la rinchiude in una teca d'ametista, che, man mano che il tempo passa, l'indebolirà fino ad ucciderla, e poi attende l'arrivo di Pegasus, che ha percepito il cosmo di Castalia abbassarsi di intensità. Pegasus affronta Megres, ma è frenato dalla preoccupazione per Castalia. Megres afferma infatti di poter essere l'unico a liberarla e vuole in cambio lo zaffiro di Thor. Dopo molte esitazioni, Pegasus finalmente si scuote, ma è comunque costretto alla resa da Megres che, visti fallire i suoi tentativi di far arrendere l'avversario, impugna la sua arma, una spada di ametista dalla cui lama si sprigionano le fiamme. Grazie alla spada infuocata, Megres sconfigge Pegasus e, presogli lo zaffiro, rinchiude anche lui in una teca d'ametista per attirare gli altri cavalieri e prendere i loro zaffiri. Sono gli zaffiri infatti il vero obiettivo di Megres, unico a conoscenza della situazione di Ilda, prigioniera dell'anello magico. Egli era infatti presente quando la sacerdotessa fu costretta a prendere l'anello e, dopo aver in un primo momento pensato di salvarla, decise poi di usare Balmunk per ucciderla e sottomettere i popoli alla sua volontà "E' nel pugno di Megres la vostra inutile vita!" immagina di dire. Per raggiungere i suoi obiettivi ha però bisogno degli zaffiri di Mizar, Orion e dei cavalieri. A portargli il terzo zaffiro è Cristal, accorso in aiuto di Pegasus e come lui frenato dalla preoccupazione per l'amico. Ma siccome Megres non riesce a sconfiggere Cristal, portatolo al centro della foresta, risveglia con i suoi poteri le anime della natura, aizzandole contro il cavaliere del cigno. Gli alberi allora iniziano ad avanzare e colpiscono Cristal con i loro rami e le loro radici. Sul punto di essere imprigionato nella teca d'ametista, Cristal è salvato dall'arrivo di Sirio. Dragone, che non è a conoscenza della situazione di Pegasus e Castalia, può lottare più liberamente, tantopiù che la spada infuocata è inutile contro il suo scudo, ma Megres è deciso a vincere anche per lavare una vecchia onta: suo padre fu infatti sconfitto dal maestro dei cinque picchi, e lui vuole vendicarlo. Proprio il maestro spiega a Sirio come difendersi dalle anime della natura, e cioè raggiungendo una piena tranquillità interiore, che impedisca alle anime di localizzarlo. Per fare ciò però Sirio non può muoversi ed è soggetto agli attacchi di Megres, che inoltre per distrarlo gli dice di Pegasus e gli rivela i suoi piani. Obbligato a vincere, Sirio si priva dell'armatura ed induce Megres, ancora impegnato ad usare le anime della natura, a scagliare la teca d'ametista. Per fare ciò, Megres smette di controllare le anime, e così Sirio può scagliare il Drago nascente ed uccidere il suo avversario. Alla morte di Megres, le teche di Castalia e Pegasus si frantumano, lasciandoli liberi. Pegasus e Cristal possono così proseguire, mentre Sirio, esausto, sviene nella foresta.

 

 

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