Il secondo
cavaliere a scendere in campo è Luxor, il cui cosmo raffigura il
lupo nordico. Dopo che i quattro cavalieri di Atena si sono
separati per raggiungere prima il palazzo, Luxor individua Sirio e
lo attacca insieme ai suoi lupi. Ma lo scontro fra Luxor e Sirio
non è solo sul piano fisico, i due infatti raffigurano due
esperienze di vita diverse, da una parte la fede negli uomini di
Sirio, dall'altra la sfiducia totale di Luxor. A portare Luxor a
quell'atteggiamento però è stata la sua triste storia: ancora
bambino infatti, andò a cavallo in un bosco insieme ai genitori
ed alcuni soldati, ma quando un orso enorme li attaccò, uccidendo
i suoi genitori, tutti fuggirono spaventati, lasciandolo al suo
destino. Luxor si salvò grazie ad un branco di lupi che uccise
l'orso e, quando curò il capo branco, rimasto ferito, ebbe la
loro riconoscenza e decise di vivere con loro. Col tempo, Luxor
acquistò il modo di camminare felpato tipico dei lupi, ed imparò
a cacciare vivendo nei boschi, finché Ilda, trovatolo, gli affidò
l'armatura del lupo. La forza di Luxor e le sue tecniche
"Denti del Lupo" e "Lupi nella tormenta"
mettono Sirio in grave difficoltà, tantopiù che lo scudo è
inutile contro i rapidi attacchi di Luxor, e l'eroe è ferito agli
occhi. Luxor è in qualche modo favorevole alla scomparsa
dell'umanità poiché non si fida più di nessuno, a parte di Ilda
che gli affidò l'armatura, e neppure le parole di Sirio,
anch'egli orfano, riescono a fargli cambiare idea. Alla fine Sirio
ottiene la vittoria provocando col Drago Nascente una valanga che
travolge ed uccide Luxor, ma nonostante la vittoria e la conquista
dello zaffiro, Sirio non riesce a gioire poiché sa che Luxor,
nella sua pur breve vita, aveva sofferto molto.
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