Resoconto Consiglio Comunale del 27 Ottobre 2003.

Si trattava del primo Consiglio Comunale dopo le dimissioni dell'assessore Checchi, ma tranne la sua assenza fisica, nessuno ha fatto riferimento a questa non indifferente novità.

Tra le interrogazioni, quella di maggior interesse e sostanza, è stata formulata da FI, riguardo alle Gualchiere di Remole, che pur appartenendo patrimonialmente al Comune di Firenze, quello di Bagno a Ripoli ne potrà gestire la futura destinazione che, secondo un progetto, qualora finanziato da privati, dovrebbe recuperare il manufatto a sito museale-alberghiero ecc. Giustamente Lazzeri ha fatto notare che la mancanza di un finanziatore del progetto ha portato ormai tutto il complesso ad un livello di degrado tale da mettere in dubbio i requisiti di sicurezza strutturale di certe parti, per cui occorrerà intervenire per non rischiare danni irreparabili anche verso terzi. Ha quindi giustamente richiamato l'Amministrazione su queste problematiche ravvisando nel progredire dello stato di degrado un disinteresse da parte del Comune di Bagno a Ripoli che forse per "sudditanza di censo" non chiede a quello di Firenze, che ne è proprietario, di mettere in atto interventi minimali, come si fa con qualsiasi privato, per impedire l'avanzare del degrado al fine di garantire adeguate condizioni di sicurezza.

Poi è ritornata in Consiglio un'istanza, che nella scorsa seduta aveva suscitato perplessità da parte di molti ed è stata riproposta con alcune precisazioni. Si tratta della cessione a frontisti privati di aree pubbliche, di non rilevanza, poste in via Paoletti, zona Villamagna. Le perplessità erano sorte dal fatto che queste aree (una parte a verde ed un fondo strada) potessero in qualche modo andare a costituire diritti ad edificare in quanto facenti parte di zona omogenea di tipo B saturabile. Le precisazioni del dirigente non hanno tuttavia convinto tutti ed in particolare Da Fano, dei democratici che, della maggioranza, è stato l'unico a non votare a favore. La cosa per la verità non convince neppure noi. E' vero che si tratta in parte di una strada e di un terreno a verde che ora viene acquisito da chi ha già usufruito di un diritto di ampliamento, ma tra qualche anno chi in Urbanistica conserverà memoria di tutto questo? Una volta perfezionato il passaggio di proprietà, nessun vincolo impedirà che i diversi frontisti possano poi "consorziarsi" nei modi più opportuni per poter usufruire di diritti di ampliamento o altro?.

E' tornato di nuovo in Consiglio anche il tanto discusso Regolamento Edilizio. Questa volta non per l'articolo 56 ma per il 33, numero emblematico della necessità di rivisatare lo stato di salute di questo documento. In questo articolo è presente infatti un errore che limita le aree finestrate ad 1/9, anziché ad 1/8 come di legge, delle superfici di calpestio.

E su questo argomento, nel dibattimento, ne son venute fuori delle belle, tra chi non era riuscito neppure ad avere una copia del regolamento ne vecchia ne aggiornata e chi sosteneva che addirittura la rettifica ad 1/8 era già stata fatta ed era operativa in barba alla decisione del Consiglio. Grande confusione e rinvio quindi della votazione a data da destinare.

Il nostro punto di vista:

All'ordine del giorno tante interrogazioni di FI mentre nessuno della maggioranza ha accennato ad una verifica, dopo le dimissioni dell'assessore Checchi. Questa maggioranza PREFERISCE parlarsi ormai solo attraverso i comunicati stampa, mentre monta la marea delle malefatte Urbanistiche ancora pendenti al Tar, da via delle Fonti a Osteria Nuova. Da parte di FI ci saremmo aspettati semmai un'interrogazione sulla variante di Grassina, vista la carica ricoperta dal Consigliere di FI Cortini, dopo le vergognose proposte per l'innesto di Ponte a Niccheri che celano solo la cinica volontà di fare, pur di fare senza chiedersi se quello che si vuole fare sia bello, brutto, serva ecc. All'ordine del giorno anche il regolamento edilizio, ma non per l'articolo 56, che può attendere, ma per correzioni alla numerazione degli articoli ed aggiornamento delle sanzioni....(ma se nessuno controlla!!!???? tanto poi ci sono i condoni!!).
Come osservatori abituali non si può fare a meno di notare che in effetti tutte le volte che in Consiglio vengono trattate questioni urbanistiche saltano fuori perplessità alimentate da una dubbia trasparenza degli atti fino ad instillare, come in questo caso, qualche dubbio in seno allo stesso Consiglio. Ci chiediamo perché solo ora vengono alla luce questi errori, come è avvenuto per la ridefinizione delle aree a rischio idraulico per Vallina, quando sono presenti in questi atti fin dalla loro nascita, ormai 5-6 anni orsono. Pensiamo tuttavia che questa volontà di eliminare errori non sia merito tanto dell'Amministrazione "politica" quanto del nuovo Dirigente che finalmente cerca di fare chiarezza e quindi trasparenza, ad iniziare da quello che è scritto nelle regole….

LSSM